• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Speciale Sicurezza
  • Industry 4.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Redazione
  • Contattaci
LineaEDP
    Facebook Twitter Vimeo LinkedIn RSS
    Trending
    • AgID: direttore generale cercasi
    • Metaverso e deepfake, terreno fertile per gli hacker
    • Settore finanziario italiano più sicuro con ACN
    • Paura di perdere i dati? Sei regole per un buon backup
    • Dati sensibili: qualche consiglio su come proteggerli
    • ChatGPT: come influenzerà la cybersecurity
    • Sicurezza di stampa: perché non va sottovalutata
    • Extreme Fabric aiuta le imprese a crescere
    Facebook Twitter Vimeo LinkedIn RSS
    LineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDP
    Sei qui:Home»News»Digital trasformation: essere disrupter paga
    News

    Digital trasformation: essere disrupter paga

    Di Laura Del Rosario07/10/2015Lettura 5 Min
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Fatturato doppio e crescita dei profitti di due volte e mezza superiore rispetto a quella registrata tra le organizzazioni tradizionali per le organizzazioni che investono in termini di innovazione. Lo rivela l’ultima ricerca promossa da CA Technologies

    CA Technologies_survey

    [section_title title=Digital trasformation: essere disrupter paga – Parte 1]

    Essere disrupter paga. E pure bene, con una crescita in termini di profitti e efficienza di almeno il doppio rispetto alle aziende che non investono in innovazione. A parlare non sono solo gli esperti che vorrebbero le aziende con un pedale sempre più spinto verso il processo di digitalizzazione, ma anche i numeri e i dati emersi dallo studio “Expoiting the Software Advantage: Lessons from Digital Disrupters”, promosso da CA Technologies e realizzato da Freeform ad agosto 2015 su un campione di 1.442 responsabili It e dirigenti d’azienda di 9 differenti settori tecnologici in 16 countries, compresa l’Italia – dove hanno partecipato 85 aziende.

    La maggior parte degli intervistati (55% nel mondo, 58% in Italia e 56% in Europa) vedono il processo di trasformazione digitale come componente organica del loro programma strategico, rivelando un interesse molto forte verso l’innovazione tecnologica come fattore abilitante del business e delle relazioni con partner e clienti. Per il 17% a livello worldwide ed europeo (in Italia il 19%) invece la digital transformation è un nuovo modello di business che si affianca ma è separato dal business tradizionale, mentre solo il 2% circa degli intervistati dichiara di non portare avanti digital activities.

    La principale area di sviluppo si dimostra essere quella relativa alla mobile technology, seguita dalle applicazioni e dai servizi web-based, l’IoT ecc. E’ interessante notare come anche i social network siano visti come uno strumento importante per lo sviluppo aziendale, ma non in Italia, dove solo il 25% li considera un aspetto critico o comunque importante. Se poi analizziamo la portata e l’impatto delle attività digitali in determinate aree vediamo come lo sviluppo di prodotto e servizi sia piuttosto importante, così come le attività di customer service, dall’efficientamento della forza lavoro, dalle attività di vendita e marketing fino alle operations/delivery.

    Gli impatti principali di questa attività digitale consistono in un incremento della competitività aziendale con l’apertura verso nuovi mercati prima inesistenti, ma anche con la creazione di modelli di business fino alla creazione di nuovi canali di accesso al mercato. La digital trasformation impatta anche sui KPIs dell’azienda.

    Se vogliamo scattare una fotografia più precisa del quadro italiano le iniziative digitali di maggior successo tra quelle in atto e pianificate riguardano lo sviluppo di prodotti e servizi (per l’88% del campione), l’efficienza e l’efficacia della forza lavoro (81%) e l’integrazione con fornitori e partner (80%). Il 19% degli interpellati di casa nostra continua tuttavia a intraprendere iniziative digitali su singole aree in modalità tattica e non sempre coordinata, e il 20% adotta tendenzialmente un approccio alle tecnologie volto ad ampliare il modello di business esistente anziché attuare una reale trasformazione aziendale.

    E’ inoltre interessante rilevare che nonostante il desiderio di digitalizzazione, le aziende italiane non stanno ancora mettendo in campo le innovazioni necessarie per attuare una trasformazione in tal senso. Solo il 15%, ad esempio, ritiene che le applicazioni e i servizi web-based siano cruciali per rafforzare il legame coi clienti e sviluppare il mercato e soltanto il 20% considera la tecnologia mobile essenziale per creare “engagement” e incrementare il business, percentuali molto più basse rispetto alla media europea.

    Le aziende che hanno conseguito un buon livello di digitalizzazione stanno invece già raccogliendone i frutti: a seguito delle iniziative digitali intraprese, infatti, il 79% dei manager italiani intervistati ha riscontrato di prevedere una maggiore fidelizzazione dei clienti, il 75% ha ottenuto o si attende una crescita del fatturato, mentre il 75% ha constato o prevede un incremento del numero di clienti.

    Prosegui la lettura dell’articolo e scopri gli altri risultati della ricerca alla pagina seguente

    1 2
    CA Technologies Digital Disrupters software survey
    Condividi: Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Laura Del Rosario

    Correlati

    AgID: direttore generale cercasi

    27/01/2023

    Settore finanziario italiano più sicuro con ACN

    27/01/2023

    Paura di perdere i dati? Sei regole per un buon backup

    27/01/2023
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    BitMATv – I video di BitMAT
    Vectra AI: tecnologia NDR sempre più protagonista
    Hikvision Trasmission&Display e iStorage: a che punto siamo?
    Hikvision: termografia in espansione
    Nuove frontiere della robotica con Raise
    Poliambulatorio Privato C.T.R. sceglie la tecnologia di ELO Digital Office
    Defence Tech

    Metaverso e deepfake, terreno fertile per gli hacker

    27/01/2023

    ChatGPT: come influenzerà la cybersecurity

    27/01/2023

    Sicurezza di stampa: perché non va sottovalutata

    27/01/2023

    Cybercriminali evasivi: Vectra li scova con l’AI

    26/01/2023
    Report

    Uso responsabile della tecnologia prioritario per le aziende

    26/01/2023

    Tech trend 2023 tra cybersecurity, compliance e CX

    25/01/2023

    App: i 5 trend che hanno caratterizzato il 2022

    23/01/2023

    Rischi informatici in cima all’Allianz Risk Barometer

    19/01/2023
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook Twitter Vimeo LinkedIn RSS
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Ultime

    AgID: direttore generale cercasi

    27/01/2023

    Metaverso e deepfake, terreno fertile per gli hacker

    27/01/2023

    Settore finanziario italiano più sicuro con ACN

    27/01/2023
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2023 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Scrivi nel campo e premi Invio per cercare. Premi Esc per annullare