Secondo le ultime ricerche, i computer di nuova generazione saranno fatti con i cristalli fotonici, che hanno la proprietà di riflettere la luce in modi differenti, ma che sono molto difficili da realizzare poiché richiedono strumenti nanometrici che la scienza ancora non mette a disposizione.
I ricercatori del Mit sembrano però sulla buona strada per trovare una soluzione al problema. Esperimenti recenti, infatti, hanno dimostrato che piccole particelle d’oro si possono organizzare “spontaneamente” insieme ad agglomerati di proteine simili a virus, generando una nuova struttura tenuta insieme da frammenti di Dna.
Si è osservato che la distanza tra le particelle è esattamente ciò che serve per creare un cristallo fotonico. Questi ultimi prodotti a partire da un composto di oro e proteine avranno la capacità di riflettere la luce in tre dimensioni e saranno la base dei chip del futuro.