Il web presto accoglierà un nuovo tesoro: un’enorme banca dati che raccoglie i casi di centinaia di migliaia di pazienti affetti da cancro, con tanto di diagnosi, risultati delle cure attuate e i dati di sopravvivenza, guarigioni o fallimenti. Si tratta di CancerLinQ, un progetto della società scientifica dell’oncologia amerciana, l’American society of clinical oncology, che permetterà ai medici di tutto il mondo di connettere le proprie competenze e collaborare al fine di aumentare le possibilità di guarigione dei pazienti.
Solo i medici potranno accedere alla banca dati, ma a tutti i pazienti sarà consentito l’accesso a un portale presso il quale potranno trovare risposta tutte le domande relative alla patologia. I medici potranno, quindi, sfruttare nuovi strumenti dell’innovazione tecnologica per confrontarsi, chiedere consigli e consulti, ma anche condividere successi e insuccessi con i colleghi dell’intero globo. Nonostante per il momento il sito non sia ancora attivo, Sandra Swain, senologa al Medstar Washington hospital center di Washington si dice fiduciosa: “tra 12-18 mesi CancerLinQ sarà attivo”. Sfruttare il grande e potente mondo del web per aiutare la Ricerca e migliorare l’assistenza diventa oggi la missione del portale statunitense, che raccoglierà i dati realativi a ogni singola cartella clinica di ogni medico al mondo. Allen Lichter, componente del direttivo Asco, ha quindi spiegato: “ c’è un tesoro di informazioni all’interno di tanti cassetti che non comunicano tra loro, noi vogliamo farli comunicare”.
Il prototipo del software capace di acquisire informazioni cliniche dalla maggior parte dei record elettronici è pronto, funziona e raccoglie già 100.000 record di tumori al seno. E cosi, dopo Watson, la macchina di intelligenza artificiale di Ibm in grado di rielaborare dati e fornire supporto alle diagnosi dei medici, l’innovazione tecnologica dimostra di poter trovare applicazioni anche in campo medico capaci di rivoluzionarei processi di diagnosi tradizionale. Anche CancerLinQ fa i conti con lo scoglio della Privacy. Nel frattempo i medici accolgono con entusiasmo la novità. Paolo Giorgi Rossi ha infatti dichiarato: “L’idea di mettere a disposizione dell’intero comunità scientifica informazioni rilevanti della propria casistica è rivoluzionaria. E’ l’apertura alla condivisione di esperienze cliniche irraggiungibili per qualsiasi centro da solo”.