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    Sei qui:Home»Cloud»Cloud: cosa sta cambiando con l’AI?

    Cloud: cosa sta cambiando con l’AI?

    By Redazione LineaEDP03/07/2025Updated:03/07/20254 Mins Read
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    Secondo Equinix, l’approccio ibrido multi cloud su una piattaforma vendor-neutral offre alle aziende la flessibilità necessaria per prosperare, qualunque sia il futuro dell’IA

    cloud

    Chiunque faccia parte del mondo della tecnologia da un po’ di tempo, ricorda sicuramente l’alba dell’era dell’informazione. In questo periodo, l’obiettivo era appunto quello di democratizzare l’accesso all’informazione, mentre oggi stiamo entrando in un nuovo tempo, definito dalla conoscenza: l’Intelligent Age.
    Lo spirito che guida questi giorni è cambiato: riguarda ciò che si può fare con le informazioni, elaborandole e analizzandole e per questo motivo l’IT sta passando da essere un centro di costo ad un vero e proprio motore di valore e differenziazione per le aziende.
    In questo contesto, le organizzazioni necessitano di un’architettura ibrida multicloud interconnessa per ottimizzare performance, privacy ed efficienza dei costi nelle loro strategie di IA. Eppure, ciò potrebbe però richiedere una revisione profonda del modo in cui quest’ultime utilizzano i servizi cloud.

    Ricercare un’infrastruttura a prova di IA

    Nel panorama IT aziendale, una verità infatti risuona oggi più che mai: i dati sono per sempre.

    La natura duratura dei dati è una verità fondamentale di Internet e della società umana in generale. I dati, una volta acquisiti, mantengono sempre valore. Qualunque sia il settore, le aziende devono capitalizzare questo valore per prosperare.

    Tuttavia, è importante ricordare che, nonostante i dati siano per sempre, l’uso che ne facciamo non lo è. Chi li possiede, come ne estrae valore e quale infrastruttura usa per gestirli cambierà col tempo.

    Per quanto riguarda le applicazioni IA moderne siamo ancora agli inizi. Il livello di maturità dell’IA di molte aziende è ancora agli inizi, e poche sono diventate vere organizzazioni alimentate dall’intelligenza artificiale. Questo dimostra che, nonostante l’hype, non c’è pressione per ottenere risultati immediati. Ciò che conta è avere un’infrastruttura capace di evolversi durante le diverse fasi di adozione dell’IA.

    Nei prossimi anni arriveranno hardware più potenti, algoritmi migliori e infrastrutture più efficienti, e per questo motivo alle aziende non conviene legarsi rigidamente a un’unica maniera di fare le cose. Ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare tra 10 anni. Non basta avere flessibilità nella strategia IA: la flessibilità deve essere la strategia. Ma quale strategia cloud è ancora la scelta giusta in questo scenario?

    Come pianificare la flessibilità cloud?

    I servizi cloud sono sempre stati considerati ideali per chi ha bisogno di flessibilità infrastrutturale. Le aziende possono attivare infrastrutture cloud rapidamente, eliminando costi e complessità di infrastrutture fisiche.

    Oggi, nel perseguire l’IA, i responsabili IT devono aumentare velocemente la capacità di calcolo. Spesso, pertanto, vedono il cloud come una soluzione conveniente per raggiungere questo obiettivo, trovando particolarmente utile collaborare con un provider di GPU as a Service per distribuire capacità GPU virtuale on demand, invece di affrontare le difficoltà legate all’acquisto e alla gestione diretta di GPU fisiche

    Tuttavia, la percezione del cloud come soluzione intrinsecamente flessibile è cambiata.

    Le aziende ora comprendono i rischi del vendor lock-in, tra cui costi cloud più elevati e un accesso limitato alle soluzioni migliori sul mercato. Diventa quindi necessario adottare un approccio proattivo per garantire la flessibilità nei propri ambienti ibridi multicloud. Ciò è particolarmente vero per l’IA, considerando tutte le esigenze che dovranno soddisfare con la loro infrastruttura AI:

    • Gestire grandi volumi di dati IA provenienti da fonti diverse;
    • Spostare velocemente questi dati in diverse sedi di elaborazione nel mondo;
    • Rispettare le normative su sovranità e privacy dei dati;
    • Controllare costi e consumi energetici, che potrebbero facilmente esplodere con l’aumento dei dati.

    Un modo per ottimizzare il valore è facilitare l’integrazione dei loro servizi in una strategia ibrida multicloud.

    Sfruttare una piattaforma neutrale per il multicloud ibrido

    L’idea di un’infrastruttura ibrida multicloud flessibile non è nuova. Secondo Equinix, quando le aziende pensano a come integrare i servizi cloud nelle loro strategie IA, possono già trovare la giusta soluzione in un’organizzazione  che permetta loro di trovare il mix giusto di servizi cloud e di abbinarli a infrastrutture private, come ad esempio colocation data center.

    In questa sede, grazie a soluzioni di interconnessione software-defined, i clienti possono inoltre creare, rimuovere o modificare connessioni virtuali ogni volta che ne hanno bisogno, accedendo a un portafoglio leader di mercato di connessioni cloud on-ramp a bassa latenza da numerosi sedi in tutto il mondo.

    In parole povere, i clienti hanno così la flessibilità di cambiare idea in qualsiasi momento, perché non sono vincolati a un fornitore specifico. Possono scegliere una nuova soluzione il lunedì e averla operativa già il martedì, grazie ad un ecosistema di provider cloud e alle connessioni on-demand.

    Se infatti l’era dell’intelligenza artificiale può spaventare le aziende che non sanno da dove iniziare. Il valore più grande che si può ricercare, secondo Equinix, è la sicurezza di sapere che la propria strategia AI non deve essere perfetta, ma costantemente perfettibile.

    Equinix intelligenza artificiale (AI) multicloud Multicloud ibrido
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    Redazione LineaEDP
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