• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Speciale Sicurezza
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • Edison Energia sceglie Konecta per rafforzare il proprio servizio clienti
    • Salesforce: in Italia servono dati più affidabili per l’AI
    • RAM: la soluzione no-code che democratizza l’intelligenza artificiale generativa nelle aziende
    • Akamai Research: i bot basati sull’intelligenza artificiale minacciano i modelli di business basati sul web alla base
    • Clusit, incidenti informatici in aumento nel primo semestre 2025: in Italia il 10% degli attacchi a livello mondiale, l’hacktivism è la prima minaccia
    • Agenti AI e controllo delle conversazioni: 5 benefici che trasformano i dubbi in opportunità
    • Kaspersky lancia un nuovo corso online gratuito sulla cyberhygiene
    • Davide contro Golia: il vantaggio del focus, della personalizzazione e della stretta collaborazione tra umani e IA
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»News»Gestione degli accessi utile a interrompere gli attacchi

    Gestione degli accessi utile a interrompere gli attacchi

    By Redazione LineaEDP08/04/20204 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Massimo Carlotti (nella foto), Presales Team Leader di CyberArk, analizza un panorama che vede una nuova categoria di istituzioni sotto attacco

    La gestione degli accessi a credenziali e account privilegiati è un modo efficace per interrompere la catena degli attacchi, ridurre al minimo movimenti e azioni dei malintenzionati e, in ultima istanza, prevenire data breach o disruption drastiche.

    Contrariamente a quanto si crede, infatti, il maggior rischio che le organizzazioni si trovano attualmente ad affrontare è di bloccare gli attaccanti prima che possano compromettere o accedere a dati e risorse critiche, e non quello di fermare l’intrusione iniziale, impossibile da impedire al 100 per cento.

    Le situazioni di crisi come quella che il mondo sta affrontando oggi possono creare un vuoto di informazioni ed eccezioni alle normali procedure (anche di sicurezza) che gli aggressori sfruttano per lanciare nuovi attacchi.

    Mentre i governi, le aziende e i singoli individui in tutto il mondo si trovano ad affrontare circostanze senza precedenti e in rapida evoluzione, infatti, i cybercriminali ne stanno approfittando.

    Secondo Reuters, all’inizio di marzo un gruppo di attaccanti ha lanciato una campagna di phishing contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Gli esperti ritengono che il sofisticato attacco sia stato orchestrato da un gruppo di stati nazionali con l’obiettivo di raccogliere le credenziali utilizzate dai dipendenti dell’OMS per accedere a sistemi e applicazioni critiche.

    Alexander Urbelis, il ricercatore che per primo ha dato l’allarme identificando l’attacco dalla struttura dell’URL, ha spiegato che gli aggressori hanno utilizzato dei sottodomini nel tentativo di compromettere il servizio di single sign-on basato su Active Directory Federated Service dell’OMS.

    Anche se non è andato a buon fine, si tratta di uno dei più recenti attacchi informatici rivolti all’agenzia e Flavio Aggio, Chief Information Security Officer dell’OMS, ha dichiarato che il numero di tentativi di compromettere l’organizzazione o di impersonarla per prendere di mira altri è “più che raddoppiato”.

    Una nuova categoria di istituzioni sotto attacco

    Questa impennata di attività pericolose ha un impatto su organizzazioni pubbliche e private (che in questa situazione si trovano a operare con dinamiche diverse dal solito) e in particolare quelle che si occupano di assistenza sanitaria, ricerca medica e soccorso.

    Secondo il Wall Street Journal, la National Crime Agency del Regno Unito sta indagando su un presunto attacco ransomware contro una società di test antidroga che sviluppa vaccini. Anche l’ospedale Spallanzani di Roma, struttura primaria nella gestione dell’emergenza, ha subìto un tentativo di attacco a fine marzo.

    Questa ondata di attacchi è particolarmente preoccupante perché si concentra su un nuovo insieme di istituzioni che non sono mai state prese di mira in precedenza su questa scala e con tale forza. Istituzioni che, oltre a difendersi, devono al tempo stesso affrontare la sfida e la complessità relative alla gestione di una forza lavoro quasi completamente remota.

    La necessità di interrompere la catena degli attacchi

    Sebbene siano emerse alcune segnalazioni, molte organizzazioni potrebbero non sapere ancora di essere state prese di mira e compromesse. È, infatti, ancora di 78 giorni il tempo di permanenza medio globale prima di qualsiasi rilevamento – esterno o interno -, utile agli aggressori per trovare, accedere e rubare dati e informazioni sensibili in abbondanza.

    Come nel caso del tentato attacco all’OMS, la maggior parte dei criminali cerca in primo luogo di impossessarsi delle credenziali per compromettere un endpoint come un desktop, laptop, dispositivo mobile o server. Da lì conducono una ricognizione, per poi iniziare a muoversi lateralmente alla ricerca delle credenziali privilegiate necessarie per entrare in sistemi specifici. Una volta acquisite le credenziali legittime, è facile per gli attaccanti muoversi attraverso la rete senza essere scoperti e con privilegi crescenti alla ricerca del loro obiettivo.

    Per identificare la minaccia, l’organizzazione deve avere un’elevata padronanza e conoscenza delle comunicazioni e delle autenticazioni legittime, altrimenti l’attaccante può facilmente passare inosservato e mettersi in attesa paziente (a volte completamente dormienti), mentre la realtà colpita concentra la sua attenzione altrove. Alcuni malintenzionati esfiltrano (ma sarebbe più appropriato dire “rubano”) a poco a poco informazioni sensibili, mentre altri aspettano il momento perfetto per sferrare un colpo devastante.

    Perché è importante ridefinire il rischio

    Con l’evolversi della situazione, possiamo aspettarci altri attacchi di questo tipo alle infrastrutture e agli asset critici. Le organizzazioni – in particolare le agenzie governative, le aziende private e i fornitori di servizi sanitari – devono essere iper-vigili e ridefinire il modo in cui valutano il rischio.

    La formazione dei dipendenti su phishing e altri metodi di attacco agli endpoint è un altro elemento fondamentale per evitare che gli attacchi abbiano successo. Ma la gestione degli accessi a credenziali e account privilegiati resta la via più efficace per prevenire data breach o disruption drastiche.

     

     

     

     

     

    attacchi CyberArk Gestione degli accessi Massimo Carlotti
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    RAM: la soluzione no-code che democratizza l’intelligenza artificiale generativa nelle aziende

    05/11/2025

    Agenti AI e controllo delle conversazioni: 5 benefici che trasformano i dubbi in opportunità

    05/11/2025

    Davide contro Golia: il vantaggio del focus, della personalizzazione e della stretta collaborazione tra umani e IA

    04/11/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    Networking: il software al centro
    Modula: l’automazione che rivoluziona la logistica industriale
    La cybersecurity spinge il business
    L’AI è vietata in azienda?
    Il cloud introduce ulteriore complessità nella cybersecurity: focus sulle identità
    Defence Tech

    Clusit, incidenti informatici in aumento nel primo semestre 2025: in Italia il 10% degli attacchi a livello mondiale, l’hacktivism è la prima minaccia

    05/11/2025

    Kaspersky lancia un nuovo corso online gratuito sulla cyberhygiene

    04/11/2025

    La logistica fa sempre più gola al cybercrime

    03/11/2025

    Il Cybersecurity Summit a Roma il 19 novembre

    03/11/2025
    Report

    Salesforce: in Italia servono dati più affidabili per l’AI

    05/11/2025

    Data Center: la potenza installata in Italia triplicherà nei prossimi 5 anni

    03/11/2025

    Più produttivi grazie all’AI

    30/10/2025

    Il settore tecnologico è davvero inclusivo?

    23/10/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.