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    Sfide e benefici della migrazione al cloud ibrido

    By Redazione LineaEDP08/06/20164 Mins Read
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    F5 Networks illustra gli ostacoli che devono essere superati per un deployment completo del cloud ibrido e i vantaggi che si potrebbero ottenere

    data-center

    A cura di Paul Dignan, Field Systems Engineer di F5 Networks

    Per mantenere la competitività sul mercato, le aziende introducono applicazioni sempre più innovative con l’obiettivo di migliorare i processi e l’efficienza. Tuttavia, sostenere questi ritmi di innovazione richiede la capacità di mantenere il pieno controllo sulla spesa per il data center, un aspetto spesso difficile da affrontare per molte organizzazioni.
    Esiste una via d’uscita: la crescente disponibilità e affidabilità delle soluzioni di cloud pubblico consente oggi di combinare i data center privati con le risorse cloud pubbliche formando un unico ambiente cloud ibrido.

    Con la migrazione delle applicazioni ai servizi cloud in base a determinati criteri, come le policy di protezione dei dati o gli accordi legali che definiscono come l’applicazione possa essere sostenuta dalle tecnologie cloud, un numero crescente di aziende stanno oggi scoprendo la migrazione al cloud ibrido e i benefici che ne derivano. I dati IDC rivelano che entro la fine di quest’anno oltre il 65% delle imprese starà utilizzando tecnologie di cloud ibrido.
    Prima di ottenere un deployment completo del cloud ibrido esistono, però, alcuni ostacoli che devono essere superati.

    Le sfide ibride

    Il primo ostacolo è che tutte le applicazioni trasferite nel cloud devono essere supportate da una serie di servizi che siano in grado di garantire livelli elevati di sicurezza e prestazioni: tutto questo richiede del tempo e ha un costo!

    Un secondo aspetto da non trascurare è che le organizzazioni IT spesso utilizzano una varietà di soluzioni fornite da vendor diversi per supportare la propria infrastruttura.
    Riuscire a consolidare le soluzioni focalizzandosi su un unico fornitore può rivelarsi difficile.

    Infine, l’idea di abbandonare una soluzione on-premise dove il livello di controllo è elevato ed è stato effettuato un investimento consistente ed esternalizzare i propri sistemi a fornitore di servizi cloud, rimane per molti una prospettiva poco attraente.

    Certo, tutti questi ostacoli possono essere superati; il vero segreto è far sì che il processo di migrazione al cloud ibrido avvenga in modo semplice e sicuro per le aziende, e questo può accadere solo attraverso l’adozione di un approccio alla sicurezza che passi da progetti in costante sviluppo ed evoluzione. In questo contesto, fondamentali possono rivelarsi la segregazione dei clienti a livello di rete o a livello di storage e altre misure da adottare che garantiscano di avere in atto un’adeguata protezione contro gli attacchi.

    I benefici ibridi

    Superati gli ostacoli, restano i vantaggi notevoli che questi ambienti comportano per le aziende; i principali derivano dalla prospettiva di mantenere un’infrastruttura IT on-premise, in grado di supportare il carico di lavoro normale e quotidiano dell’azienda, avendo allo stesso tempo la possibilità di sfruttare il cloud pubblico per gli eccessi nella domanda, quando il carico di lavoro supera la potenza di calcolo dell’ambiente cloud privato.

    Da non trascurare è anche un secondo beneficio che deriva dall’agilità degli ambienti cloud ibridi: usufruire di servizi che possano essere orchestrati facilmente permette di semplificare il processo di come rendere disponibili le applicazioni, pur garantendo la sicurezza, grazie alla possibilità di mantenere le infrastrutture critiche on premise.

    Una risposta che vale 84,64 miliardi di dollari

    La progressione verso ambienti cloud totalmente ibridi è sicuramente in corso; una recente ricerca condotta da MarketsandMarkets suggerisce che il mercato cloud ibrido potrebbe passare dagli attuali 25,28 miliardi di dollari nel 2014 a 84,64 miliardi di dollari entro il 2019.
    Tassi di crescita importanti che non solo dimostrano come le aziende stiano investendo pesantemente nella migrazione al cloud ibrido ma anche come le organizzazioni siano sempre più consapevoli dei benefici che questa tecnologia può loro offrire.

    In conclusione, semplificando i sistemi IT a vantaggio delle organizzazioni, nonché la delivery delle applicazioni di business, un ambiente cloud ibrido ha il potenziale per realizzare grandi benefici in termini di diminuzione di costi e tempistiche operative, riducendo nel contempo i rischi di sicurezza.
    In prospettiva, in futuro il modello del cloud ibrido comporta che l’implementazione e gestione di più data center diventi una cosa del passato e che più tempo e risorse possano essere focalizzate sull’innovazione e la produzione di applicazioni di qualità elevata, che a loro volta consentiranno alle aziende di crescere e mantenere la propria competitività.

    cloud ibrido data center F5 Networks
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    Redazione LineaEDP
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