La trasformazione digitale della pubblica amministrazione e del settore sanitario italiano sta entrando in una nuova fase: quella guidata dall’intelligenza artificiale. Dopo anni di digitalizzazione frammentaria, la sfida ora è integrare dati, processi e persone in un ecosistema coerente, sicuro e capace di rispondere in tempo reale ai bisogni dei cittadini. L’AI, se applicata con responsabilità e trasparenza, promette di rendere la macchina pubblica più efficiente e predittiva, ma anche più “umana” nel suo modo di interagire con l’utente.
In questo scenario si inserisce la collaborazione tra Expert.ai, azienda italiana specializzata nell’AI semantica e nella comprensione del linguaggio naturale, e ISED, realtà storica attiva in soluzioni tecnologiche per la pubblica amministrazione e la sanità.
Di questi temi abbiamo parlato con Umberto Pardi, Chief Revenue Officer di Expert.ai, e Guido Lucarelli, Amministratore Delegato di ISED, che ci hanno raccontato come la loro partnership stia contribuendo a ridisegnare il futuro dei servizi pubblici, dal sistema di emergenza-urgenza alla gestione dei dati della PA, fino alla nascita di una nuova generazione di soluzioni “AI-based digital”.

Come nasce la collaborazione tra Expert.ai e ISED?
Umberto Pardi: “Expert.ai aveva una forte competenza tecnologica, ma ci mancava la conoscenza verticale del mondo della pubblica amministrazione. Expert.ai voleva strategicamente rafforzare la propria presenza nella PA, abbinando alla propria capacità di sviluppo di soluzioni AI, la necessaria competenza di sviluppo di gestionali e competenze di dominio. ISED, invece, lavora da anni in questo settore, coprendo tutte le fasi — dalla parte commerciale fino alla delivery e al supporto post-vendita ed era alla ricerca di un partner che potesse supportarla nello sviluppo di soluzioni AI based per i propri clienti. È una collaborazione che ci ha permesso di completare le nostre competenze e di affrontare insieme progetti più complessi”.
Guido Lucarelli: “ISED vanta una profonda esperienza nella progettazione e sviluppo di soluzioni complesse per la PA, soprattutto in ambito mission-critical, con competenze di dominio molto verticali. In particolare, presidiamo fortemente la sanità locale e i sistemi informativi territoriali per le emergenze sanitarie. Quello che ci serviva era una tecnologia avanzata per ampliare il raggio di azione dei nostri sistemi e Expert.ai vanta una forte expertise legata allo sviluppo di soluzioni AI ibride, principalmente legate all’analisi del dato non strutturato, quando ci sono moli di dati molto corpose. L’incontro con Expert.ai ci ha permesso di unire competenze complementari: noi portiamo il dominio e i sistemi gestionali, loro l’integrazione delle molteplici tecnologie AI. È raro trovare due realtà che si integrano così naturalmente, senza sovrapposizioni”.
Uno dei primi risultati della vostra collaborazione è stato Il progetto del Sistema Informativo del servizio di Emergenza-Urgenza 118 in Puglia…
Guido Lucarelli: “ISED è storicamente presente in Puglia, dove gestisce integralmente il sistema informatico 118 dal 2002 e, prima di quello, i sistemi informativi legati all’emergenza migranti, di cui il progetto del 118 è stata una evoluzione. Ora stiamo implementando la quarta generazione del sistema informativo per l’emergenza-urgenza regionale.
La Regione Puglia è una delle più avanzate dal punto di vista dell’emergenza sanitaria: tutte le ambulanze sono dotate da molti anni di sistemi di bordo connessi con le centrali operative, con informazioni che vengono successivamente integrate nel Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale. Ma, fino a oggi, non erano ancora presenti estensioni che adottassero l’AI per ambiti specifici.
Il focus della progettualità si è concentrato su due ambiti di “back-office” a supporto degli Operatori del 118. Il primo, è legato all’IPA (Istruzioni pre-arrivo) ovvero i protocolli adottati dagli Operatori e comunicati ai cittadini, passo-passo, in attesa dei soccorsi: come ad esempio la rianimazione cardio-polmonare, la gestione di una emorragia, o le manovre salvavita in situazioni tempo-dipendenti. Con la nuova versione del sistema queste informazioni sono integrate tramite protocolli; quindi, gli operatori sono supportati dall’AI nel fornire immediatamente e tempestivamente i protocolli corretti da far attuare al cittadino. Il secondo ambito è legato alla creazione di un assistente virtuale a supporto sia dell’addestramento che dell’operatività degli operatori di Sala. In pratica l’AI aiuta a velocizzare la formazione degli operatori, simulando scenari di emergenza e migliorando la qualità del servizio. È un passo importante per rendere l’intervento più tempestivo e sicuro.
La gara è stata recentemente aggiudicata e le nuove funzioni sono ora in fase di test”.
Dall’alto della vostra esperienza, quali sviluppi prevedete per il futuro della sanità digitale?
Umberto Pardi: “In ambito sanitario, abbiamo iniziato ad utilizzare l’AI per supportare diagnosi, prevenzione e gestione dei pazienti. Tuttavia, i modelli basati solo su reti neurali (deep learning) presentano limiti in termini di trasparenza, interpretabilità e governance. Qui entra in gioco l’approccio neuro-simbolico. Oggi, infatti, è fondamentale governare l’intelligenza artificiale in modo trasparente e responsabile. Expert.ai lavora tramite questo approccio “neuro-simbolico”, che unisce reti neurali e modelli semantici per garantire interpretabilità e conformità alle normative europee, come l’AI Act. In ambiti delicati come la sanità, è essenziale che l’AI sia spiegabile, controllabile e affidabile”.
Come lavora l’approccio neuro-simbolico?
Umberto Pardi: “L’approccio neuro-simbolico combina: apprendimento dai dati (reti neurali), utile per riconoscere pattern complessi in immagini mediche, referti e dati clinici; e ragionamento simbolico, basato su regole esplicite e conoscenza di dominio, per garantire coerenza, spiegabilità e conformità normativa.
Questa integrazione offre vantaggi cruciali:
- Explainability: ogni decisione è tracciabile e comprensibile, requisito essenziale per la fiducia dei medici e dei pazienti.
- Robustezza e governance: riduce il rischio di errori e bias, grazie alla possibilità di validare le inferenze con regole cliniche.
- Adattabilità: consente di integrare nuove conoscenze mediche senza dover riaddestrare completamente il sistema.
- Compliance etica e normativa: risponde alle esigenze di trasparenza e responsabilità previste da regolamenti come l’AI Act”.
Può citare qualche esempio concreto?
Umberto Pardi: “Se vogliamo fare qualche esempio concreto possiamo citare il monitoraggio dei pazienti con sensori e modelli neuro-simbolici per interpretare comportamenti e rischi in tempo reale; il supporto alle decisioni cliniche con sistemi che combinano dati storici e linee guida mediche per suggerire terapie personalizzate; e la Drug discovery e ricerca biomedica, dove si sfrutta la capacità di ragionamento dell’AI per correlare dati complessi e accelerare lo sviluppo di farmaci”.
Ing. Lucarelli, lei cosa ne pensa?
Guido Lucarelli: “La sanità si trova quindi in una fase di trasformazione. In Italia il Settore Sanitario è senza dubbio all’avanguardia, sia nelle terapie che nell’assistenza ai cittadini e ne abbiamo avuto riprova durante il COVID con un impegno e una dedizione veramente incredibile da parte di tutte le Strutture Sanitarie. Sono però necessari ingenti investimenti per proseguire la modernizzazione del Settore.
Sulla scorta dell’esperienza pandemica, nei prossimi anni assisteremo a una importante serie di innovazioni, a partire da una progressiva decentralizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare quella non emergenziale, con un nuovo approccio legato ai medici territoriali e, in generale, ai centri di assistenza.
Un altro passaggio cruciale sarà quello di lavorare per passare da una cultura medica di “cura” a una cultura di “prevenzione”, con un intervento sempre più anticipato, prima che gli effetti siano evidenti.
Infine, ci si focalizzerà su un miglioramento progressivo del rapporto Stato – Cittadino nelle fasi informative, di consulenza e di assistenza, grazie anche alle tecnologie più moderne.
L’AI è importante perché può giocare un ruolo chiave negli screening, nella diagnostica predittiva e nella semplificazione dei rapporti tra cittadino e sistema sanitario”.
Anche la pubblica amministrazione sta affrontando una trasformazione profonda. Come può supportarla la tecnologia?
Guido Lucarelli: “Modernizzare la PA è una sfida complessa. L’obiettivo è garantire risposte certe e proteggere i dati sensibili dei cittadini. I Sistemi informativi della PA oggi sono molto spesso non integrati tra loro e l’assenza o ridotta interoperabilità non consente di fruire in modo completo di tutte le informazioni disponibili per lo sviluppo dei sistemi informativi di nuova generazione.
La collaborazione tra ISED e Expert.ai permette di fare passi in avanti grazie allo sviluppo di soluzioni tecnologiche che rispondono a due elementi cruciali della PA.
Prima di tutto, la necessità della certezza della risposta da parte della AI, in tutti i contesti, sia di front-office che di back-office; e poi, la necessità di proteggere le informazioni per evitare rischi di utilizzo fraudolento.
Da questo punto di vista Expert.ai e ISED mettono a fattor comune una completa conoscenza degli ambiti dell’AI e dell’utilizzo efficace delle tecnologie, con una competenza di dominio e di integrazione dei sistemi della PA molto sviluppata”.
Su cosa state lavorando?
Guido Lucarelli: “Insieme siamo al lavoro per lanciare soluzioni “custom-made” in grado di integrarsi con quanto già esiste in ambito sanitario per favorire miglioramenti tangibili nei rapporti Strutture – Cittadino e nel supporto alla diagnosi, diminuendo drasticamente i tempi di sviluppo, test, messa in produzione.
Con uno sguardo più sul lungo termine, stiamo lavorando su tecnologie orientate sempre di più alla parte predittiva, in modo da far passare la PA dal modello “reattivo”, dove il Cittadino esprime un bisogno e lo Stato risponde, al modello “proattivo” in cui la Pubblica Amministrazione supporta attivamente il cittadino prima ancora che il bisogno (o il problema) si manifestino. In questo modo si superano anche i problemi legati all’eccesso di burocrazia, uno dei maggiori problemi che affligge il nostro Paese”.
In che modo l’AI può migliorare concretamente il rapporto tra Stato e cittadino?
Umberto Pardi: “La tecnologia non è un fine, ma un mezzo per rendere lo Stato più trasparente ed efficiente. L’intelligenza artificiale rappresenta senza dubbio una leva strategica per modernizzare la Pubblica Amministrazione e rafforzare il legame tra Stato e cittadini. Questi benefici si inseriscono nel quadro delle politiche europee e nazionali (PNRR, Agenda Digitale UE) che puntano a una PA data-driven, capace di trasformare i dati in conoscenza utile per decisioni più rapide e informate”.
Quali sono i vantaggi dell’applicazione dell’AI nella PA?
Umberto Pardi: “Innanzitutto la tecnologia porta ad uno snellimento della burocrazia, come accennavamo prima, riducendo tempi di risposta e semplificando procedure amministrative. L’AI migliora inoltre la trasparenza e l’accessibilità attraverso sistemi interoperabili e piattaforme digitali intuitive e consente un impiego ottimizzato delle risorse pubbliche, grazie ad analisi predittive e modelli di pianificazione basati sui dati, migliorando efficienza e sostenibilità”.
Giudo Lucarelli: “La tecnologia AI-Based può portare a diversi livelli di miglioramento, come la drastica riduzione dei tempi di risposta dei Servizi Pubblici ai bisogni dei cittadini, ad esempio per tutte le parti amministrative, informative e, in generale, di tipo burocratico. Molto spesso oggi è complesso anche avere informazioni di base, soprattutto per gli anziani che fanno fatica ad interagire con la burocrazia.
Poi, incrementando il livello di complessità, l’AI può contribuire in modo determinante alla definizione degli scenari di sviluppo del Paese: basti pensare al supporto alla Politica nelle scelte di natura economica e alle ricadute sulla popolazione. Terzo elemento, più specificamente legato al business, è che nei prossimi anni l’introduzione dell’AI potrà incrementare in modo rilevante la capacità di identificazione di azioni fraudolente, contribuendo a migliorare il benessere sociale”.
Umberto Pardi: “In conclusione, l’AI, se governata con approcci trasparenti e responsabili, può trasformare i servizi pubblici in strumenti più efficienti, inclusivi e orientati al cittadino. Se usata in modo responsabile, l’AI può trasformare il rapporto con lo Stato, rendendolo più collaborativo e meno “di controllo”. In sanità, il paradigma neuro-simbolico rappresenta una risposta evoluta alle sfide di affidabilità e spiegabilità, ponendo le basi per un ecosistema digitale sicuro, etico e centrato sulla persona”.
Come evolverà la partnership tra Expert.ai e ISED nei prossimi anni?
Guido Lucarelli: “Il primo passo è rappresentato dalla realizzazione di una organizzazione integrata: ISED guiderà l’offerta commerciale integrata e di servizi verso la PA con il determinante contribuito d’innovazione pratica ed applicata di Expert.ai. Uniremo le nostre forze in un unico ecosistema.
A seguire, ci concentreremo sugli ambiti di soluzioni a noi più congeniali con l’estensione dei servizi nell’ambito mission-critical, difesa e regolatorio. Questo richiederà lo sviluppo di ulteriori partnership per settori verticali e, dall’altro lato, la creazione di team dedicati sugli ambiti che oggi presidiamo di meno”.
Umberto Pardi: “Nel prossimo triennio, in generale, l’AI sarà parte di tutti i principali processi tecnologici e di servizio per cui la nostra ambizione è di essere leader di questa nuova transizione digitale, da digital a AI-based digital, accompagnando imprese e istituzioni in questo percorso. Governare l’IA in modo etico e trasparente è la chiave per renderla davvero utile, efficiente e inclusiva”.


