I robot collaborativi, o semplicemente cobot, sono progettati per lavorare e condividere lo spazio con gli essere umani. Si tratta di una tecnologia piuttosto utile e versatile dal momento che i cobot non richiedono operazioni come la messa in opera, la manutenzione o l’installazione di celle operative.
I cobot vengono utilizzati, generalmente, nella produzione medicale, in quella manifatturiera e nel settore della logistica. Il robot collaborativo è dotato di un sistema di visione che risulta essere indispensabile per il controllo qualità dei prodotti.
I cobot, infatti, sono capaci di rivelare tutti i componenti difettosi prima di confezionare un prodotto.
Nell’ambito della produzione medicale, i cobot vengono utilizzati per effettuare particolari indagini diagnostiche o per operazioni di microchirurgia. In questi casi il chirurgo opera da seduto e sfrutta l’intelligenza del robot: attraverso dei comandi aziona i bracci robotici del cobot ed effettua le operazioni.
Nell’ambito della logistica vengono impiegati in operazioni di confezionamento e picking. Infine, nell’industria manifatturiera sono utilizzati per automatizzare le operazioni di assemblaggio di particolare precisione.
Caratteristiche dei robot collaborativi
Il cobot si caratterizza per flessibilità, compattezza e leggerezza. I robot collaborativi possono pesare dai 2 ai 1000 chili in base alla loro capacità di carico, la quale oscilla a sua volta dai 0,5 ai 110 kg. A differenza dei robot tradizionali sono molto più compatti e perciò capaci di occupare uno spazio davvero minimo. Risultano dunque la scelta migliore per piccole-medie produzioni. Possono essere riprogrammati facilmente e sono capaci di svolgere una serie di attività diverse ad alta precisione, passando da una mansione ad un’altra senza alcun tipo di interruzione.
I benefici dei robot collaborativi
I robot collaborativi sono estremamente importanti all’interno di aziende pubbliche e private. I benefici che gli operatori traggono dalla presenza di cobot che li affiancano nel lavoro sono infatti numerosi.
I robot collaborativi riescono a ridurre drasticamente la possibilità di errore durante un’operazione di qualsiasi tipo. In questo modo, riducono anche i costi delle rilavorazioni, dal momento che il prodotto non necessita di essere lavorato di nuovo. Inoltre aumentano i livelli di produttività e riducono i tempi di lavoro, portando l’azienda a risparmiare cifre notevoli.
Un altro aspetto molto importante è il seguente: un’azienda che utilizza cobot può sollevare gli operatori dallo svolgere compiti meccanici e ripetitivi. Così da ridurre i rischi alla salute legati ad attività particolarmente usuranti che gli operatori dovrebbero svolgere in assenza dei robot collaborativi.
Inoltre, i cobot sono facili da posizionare, da riprogrammare e da collocare nella filiera produttiva. Si integrano molto facilmente e permettono anche di ottimizzare gli spazi.
Come si programmano i robot collaborativi
Programmare un cobot è estremamente facile ed è possibile farlo attraverso un tablet touch screen o spostando manualmente il robot seguendo degli appositi punti, definiti in termini tecnici come waypoint.
La prima modalità è più avanzata e viene definita drag-and-drop, poiché si utilizzano delle funzioni di trascinamento, disponibili sul tablet touchscreen. La seconda modalità è invece definita free drive poiché il cobot registra, attraverso l’utilizzo dei waypoint, le coordinate che dovrà seguire per svolgere un particolare tipo di movimento.
La macchina può essere riprogrammata per un numero infinito di volte e ogni qualvolta i sensori collocati sul robot individuano movimenti sbagliati, anche impercettibili all’uomo.