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    Attualità

    Ransomware su mac e pc: oltre 76 mila computer aziendali al sicuro grazie al cloud di Google

    Di Redazione LineaEDP21/03/2016Updated:18/03/2016Lettura 2 Min
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    Una delle soluzioni più sicure per questo tipo di attacchi è quella di conservare copia dei dati al sicuro sulla nuvola. Lo spiega Paolo Vannuzzi di Noovle

    cloud_sicurezza

    “L’aumento degli attacchi informatici ai danni delle aziende è un dato che deve far ripensare alla sicurezza delle informazioni e a come proteggere al meglio i propri sistemi informatici da forme di spionaggio industriale o dalla pratica del ‘ransomware’”. A commentare gli ultimi dati del rapporto Clusit 2016 sulla sicurezza informatica in Italia che ha registrato un aumento dei crimini informatici pari al 30% in un anno (con 1012 attacchi conclamati alle aziende nel 2015) è Paolo Vannuzzi, CEO di Noovle, azienda Premier Partner di Google for Work.

    “Una delle soluzioni più efficaci per questo tipo di attacchi, come le infezioni del temutissimo virus Cryptolocker o di KeRanger, è quella di conservare copia dei dati al sicuro su piattaforme cloud come quella offerta da Google”, aggiunge Vannuzzi che spiega come l’azienda, consulente e fornitrice della piattaforma Google Apps for Works per le grandi aziende, garantisca la sicurezza dei dati di oltre 76 mila computer aziendali in Italia e all’estero.

    “Un malware potrà sì criptare tutti i file in locale ma non potrà eliminare la copia di sicurezza presente nell’ambiente cloud di Google; anche nell’eventualità che Cryptolocker o KeRanger abbiano eliminato definitivamente i file, l’utente potrà recuperarli nel cestino di Google Drive e ripristinare i dati”. Noovle ha creato il sistema Crypto Restore Script, un’ancora di salvataggio gratuita per gli utenti colpiti da questi virus. Eseguendo il codice all’interno del proprio account Google Drive, sarà possibile eliminare massivamente l’ultima versione danneggiata dei dati e ripristinare in modo rapido e sicuro tutti i dati criptati da Cryptolocker o KeRanger rendendo di nuovo accessibile la versione dei file precedente all’attacco del malware.

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