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    L’app economy è il motore della trasformazione digitale?

    By Redazione LineaEDP14/04/20204 Mins Read
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    F5 presenta il report State of Application Services (SOAS), che conferma come l’app economy alimenti la trasformazione digitale in EMEA

    Lori Mac Vitte, F5
    Lori MacVittie, F5

    Secondo lo State of Application Services 2020 (SOAS) di F5 Networks, l’app economy contribuisce fortemente ad alimentare la trasformazione digitale di tutta l’area EMEA.

    Giunto alla sesta edizione, il report condotto da F5 Networks ha rivelato che il 91% delle organizzazioni in EMEA sta attuando piani di digital transformation; un dato significativo, se confrontato con l’84% degli Stati Uniti e l’82% della regione dell’Asia-Pacifico, Cina e Giappone (APCJ).

    “La trasformazione digitale rappresenta una grande opportunità per rivoluzionare il business come lo intendiamo oggi”, ha osservato Lori MacVittie, Principal Technical Evangelist, Office of the CTO di F5 Networks. “Sostanzialmente, è questa a guidare la crescita dell’offerta delle applicazioni e il cambiamento delle modalità attraverso le quali sono sviluppate, distribuite, integrate e infine utilizzate. Ma non solo: ciò significa che sono in atto anche grandi trasformazioni nelle procedure mediante le quali vengono messe in sicurezza, scalate e gestite”.

    Secondo il 61% degli intervistati, il motivo principale che spinge le organizzazioni EMEA ad abbracciare la trasformazione digitale è aumentare la velocità di introduzione di nuovi prodotti e servizi. A ciò fa seguito, secondo un ulteriore 40%, la capacità di reazione e adattamento ai comportamenti dei nuovi acquirenti e per il 33% dei concorrenti emergenti.

    Rispettivamente, per il 64% e il 55% degli intervistati, l’ottimizzazione dell’IT e dei processi aziendali rappresentano i principali vantaggi che si desidera realizzare con la trasformazione digitale. I risultati sono coerenti con le ricerche degli anni precedenti e mostrano come le aziende IT continuino a ridefinire strutture, processi e flussi di lavoro per progettare i propri percorsi di crescita. Altri importanti benefici che si desidera raggiungere tramite la digital transformation includono il miglioramento della produttività dei dipendenti (47%), il vantaggio competitivo (45%) e l’ingresso in nuovi mercati (43%).

    La seconda era della digital transformation

    Secondo lo studio, le organizzazioni stanno iniziando a varcare la soglia della seconda fase della trasformazione digitale, caratterizzata da un aumento esponenziale delle applicazioni e da un’espansione dell’automazione.

    “In definitiva, sono le applicazioni gli ingranaggi che alimentano l’economia globale”, ha spiegato Lori MacVittie. “Tutte le aziende, a prescindere dal settore di appartenenza, stanno diventando app-centriche, con l’obiettivo di agire più velocemente, aumentare l’efficienza e offrire a clienti e dipendenti le prestazioni migliori richieste del mercato”.

    Il report SOAS ha rilevato che il 66% delle organizzazioni dell’area EMEA ritiene di dipendere dalle applicazioni per la gestione della propria attività, percentuale che risulta essere la più alta di tutte le restanti regioni del mondo. Quasi un intervistato su tre (32%) ritiene che le applicazioni siano in grado di offrire un vantaggio competitivo strategico. I risultati dello studio dimostrano, quindi, come nell’ultimo anno la trasformazione digitale abbia modellato un processo decisionale sempre più basato sulle applicazioni.

    Dal punto di vista tecnologico, il 57% degli intervistati ha dichiarato di sviluppare l’automazione e l’orchestrazione laddove possibile, mentre il 51% desidera esplorare nuove architetture applicative come la containerizzazione e i microservizi. Il 38% di essi afferma, inoltre, che la trasformazione digitale sta cambiando le modalità di sviluppo delle applicazioni e il 33% dichiara di aver suggerito la migrazione di un maggior numero di applicazioni verso il cloud pubblico. Inoltre, il 31% sta rifattorizzando le applicazioni legacy per gli ambienti moderni e il 26% si sta orientando verso l’adozione della tecnologia open source, laddove possibile.

    “Man mano che il business digitale avanza, le organizzazioni cercano di combinare servizi digitali provenienti da settori o segmenti precedentemente non collegati tra loro, dando vita a ecosistemi inediti per la creazione di nuovo valore”, ha spiegato Lori MacVittie. “Di conseguenza anche il volume delle call API (Application Programming Interface) sta crescendo vertiginosamente, con il 29% delle organizzazioni in EMEA che oggi riportano più di un milione di call API ogni mese”.

    Per ottimizzare e concretizzare realmente le ambizioni di trasformazione digitale, il report F5 consiglia quindi di concentrarsi anzitutto sui servizi applicativi necessari per rendere sicuri, scalabili e digitali i processi aziendali, in un contesto dove automazione e orchestrazione sono ormai fondamentali.

    Durante la seconda fase sarà, inoltre, indispensabile consentire ai servizi applicativi di sfruttare la telemetria per la visibilità unificata e il controllo delle policy. A questa seguirà una terza fase, dove la telemetria dei servizi applicativi potrà essere studiata tramite strumenti di cloud analytics per fornire insights operativi e di business (ad esempio, prevenire le perdite, prevedere le quantità e fornire esperienze differenziate ai clienti).

    “Le organizzazioni EMEA hanno superato la prima fase del processo di trasformazione digitale, ovvero l’automazione dei processi aziendali, e proseguono nello sviluppo con il cloud, l’automazione e i container”, conclude Lori MacVittie. “Le aziende stanno creando nuovi ecosistemi e i volumi di call API stanno crescendo a vista d’occhio. Andando avanti, saranno solo le realtà capaci di sfruttare i dati delle applicazioni e delle API ad essere ricompensate con grande valore per il proprio business”.

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