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    Sei qui:Home»Cio»Perché il CIO deve diventare business partner del CEO
    Cio

    Perché il CIO deve diventare business partner del CEO

    Di Redazione LineaEDP15/06/2020Lettura 3 Min
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    Lo spiega Antonio Rizzi (in foto), Senior Manager Solution Consulting ServiceNow, secondo cui è tempo che il CIO abbia un posto all’interno del board

    Antonio Rizzi, ServiceNow
    Antonio Rizzi, ServiceNow

    Il ruolo del CIO sta vivendo una rapida evoluzione oggi, grazie alla centralità che ha assunto l’IT nella trasformazione digitale delle aziende. È tempo però di passare al livello successivo, ovvero assicurarsi un posto all’interno del board. C’è ancora molto da fare.

    La Harvey Nash/KPMG CIO Survey del 2019 ad esempio, ha riscontrato che la percentuale dei CIO all’interno del board è calata dal 71% al 58% negli ultimi due anni. Molti responsabili dei sistemi informativi riportano ancora al CFO per l’acquisto di infrastrutture e prodotti, ma è necessario cambiare approccio.

    Le priorità del board stanno cambiando

    La ricerca 2019 State of the CIO di IDG ha sottolineato come il 78% dei CIO affermi di comunicare con i responsabili aziendali molto di più rispetto a prima. È un trend positivo, che indica come i chief information officer siano coinvolti nelle conversazioni strategiche circa le future direzioni che deve prendere il business. Questa svolta è sicuramente dovuta al cambiamento che è avvenuto all’interno delle agende del board, che ora includono discussioni strategiche sulla tecnologia, la digital transformation e la cyber security. I CIO, grazie alle loro competenze, sono qualificati per guidare il futuro tecnologico delle proprie aziende e, nonostante il background di questa figura sia tecnologico, è chiaro che il responsabile IT oggi debba avere una visione chiara del business e prendere decisioni che supportino attivamente la crescita e la competitività della propria organizzazione.

    Indirizzare i rischi

    Un punto fondamentale delle discussioni all’interno del board è il rischio. Ed è anche un’area nella quale il CIO può dare un contributo reale, aiutando i C-Level a capire e gestire meglio i rischi. Il cloud è un buon esempio. Un giorno il CIO di un’importante banca italiana ci ha contattato per cercare di risolvere i rischi legati al cloud della sua azienda. Il board della banca percepiva infatti il cloud solo come rischio, senza vedere le opportunità che potevano seguire. In casi simili, il CIO ha un ruolo centrale per fare chiarezza e spiegare al board i vantaggi e le opportunità della tecnologia. Il chef information officer deve essere un ponte tra l’IT e il business.

    Il CIO deve essere il business partner del CEO

    Molti CIO oggi, in ogni settore e particolarmente quelli che riportano al CFO, lottano per portare avanti iniziative e attività innovative che spesso finiscono inevitabilmente per scontrarsi con le questioni di budget. Il CIO deve allinearsi all’agenda digitale del CEO e intervenire nelle discussioni circa i nuovi prodotti, gli investimenti strategici e come la tecnologia può far crescere il business. E incredibilmente potrebbe anche accadere che venga stanziato ulteriore budget, una volta compresa la bontà del progetto. La scelta di mantenere il focus su come la tecnologia possa abilitare e far crescere il business permetterà al CIO di avere un posto all’interno del board ed evolversi dal precedente ruolo di back office.  

    L’evoluzione del CIO

    Di cosa hanno bisogno i CIO per raggiungere questo livello strategico di coinvolgimento? Di un cambio di percezione, comportamento e linguaggio. Il CIO deve iniziare a parlare il linguaggio del business abbandonando l’approccio esclusivamente tecnico, ma spiegando bene i rapporti costi/vantaggi.

    Solo così il chief information officer potrà guadagnarsi la fiducia e un posto all’interno del board, proiettando la propria azienda in maniera sempre più decisa nella digital transformation.

     

    Antonio Rizzi CEO CIO ServiceNow
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