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    Troppi dati: le analisi sono davvero efficaci?

    Di Redazione LineaEDP22/09/2022Lettura 4 Min
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    Secondo una ricerca di Dynatrace l’esplosione di dati prodotta dagli ambienti cloud-native non permette più analisi efficaci

    dati IDC

    I risultati di un’indagine globale indipendente condotta su 1.303 CIO e senior manager responsabili di cloud e IT operation in grandi organizzazioni da Dynatrace dimostrano che, con l’accelerazione del passaggio ad architetture cloud-native, i dati generati da questi ambienti superano la capacità delle soluzioni attuali di produrre analisi significative. I CIO hanno osservato che i propri team si affidano a soluzioni di monitoraggio e analisi dei dati multiple e differenti per gestire osservabilità e sicurezza, rendendo difficile estrarre rapidamente le risposte e indirizzare la trasformazione digitale. Il Global CIO Report 2022, “How to Tame the Data Explosion and Overcome the Complexity of the Cloud,” è disponibile qui.

    La ricerca rivela che:

    · Il 71% dei CIO afferma che l’esplosione di dati prodotta dagli stack tecnologici cloud-native va oltre le capacità umane di gestione.

    · Oltre tre quarti (77%) dei CIO afferma che il loro ambiente IT cambia una volta ogni minuto o anche meno.

    · I CIO affermano che i loro team utilizzano in media 10 strumenti di monitoraggio per i propri stack tecnologici, ma hanno la possibilità di osservare solo il 9% del loro ambiente.

    · Il 59% dei CIO dichiara che senza un approccio più automatizzato alle IT operation, i loro team potrebbero presto essere sovraccaricati dalla crescente complessità del proprio stack tecnologico.

    · Il 64% dei CIO sostiene che è diventato più difficile attrarre e trattenere un numero sufficiente di professionisti IT ops e DevOps qualificati per gestire e mantenere uno stack cloud-native.

    “Le architetture multicloud e cloud-native sono fondamentali per aiutare le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi di trasformazione digitale”, ha dichiarato Bernd Greifeneder, fondatore e Chief Technology Officer di Dynatrace. “Se da un lato le organizzazioni traggono vantaggio dalla flessibilità e dalla scalabilità che queste tecnologie portano, dall’altro l’esplosione di dati di osservabilità e sicurezza che producono è sempre più difficile da gestire e analizzare. Gli strumenti esistenti – e possono essere decine – conservano i dati in silos, rendendo difficile e costoso sbloccare gli insights quando le aziende ne hanno bisogno. Di conseguenza, le aziende faticano a raggiungere i più alti standard di sicurezza e di prestazioni nei loro servizi digitali”.

    Ulteriori risultati dell’indagine includono:

    · Il 45% dei CIO afferma che è troppo costoso gestire il grande volume di dati di osservabilità e sicurezza utilizzando le soluzioni analitiche esistenti, quindi conserva solo i dati più critici.

    · In media, le organizzazioni catturano solo il 10% dei dati di osservabilità per successive interrogazioni e analisi.

    · Quasi due terzi (63%) dei CIO afferma che i costi e i ritardi causati dalla reindicizzazione e dalla decompressione rendono difficile sbloccare il valore derivante dalla crescente quantità di dati acquisiti.

    · Il 43% dei CIO afferma che gli attuali approcci all’acquisizione e archiviazione dei dati di osservabilità non saranno in grado di soddisfare le loro esigenze future.

    · Il 93% dei CIO afferma che AIOps e automazione sono sempre più fondamentali per mitigare la carenza di professionisti qualificati in ambito IT, sviluppo e sicurezza e per ridurre il rischio che i team si esauriscano a causa della complessità dei moderni ambienti cloud e di sviluppo.

    “In un mare di dati, i singoli data point sono molto più preziosi quando mantengono un contesto, ed è per questo che i team investono così tanto nel tentativo di correlare flussi diversi”, ha continuato Greifeneder. “Ma gli approcci manuali di oggi sono troppo reattivi e lenti, e perdono le informazioni più importanti. I team hanno urgentemente bisogno di un nuovo approccio all’osservabilità e all’analisi e gestione dei dati di sicurezza. Intelligenza artificiale e automazione devono essere alla base di questo approccio, che deve essere in grado di unificare tutti i dati e di mantenere intatte le loro relazioni e dipendenze. Questo consentirà alle organizzazioni di massimizzare il valore dei propri dati e delle proprie persone, riducendo il tempo dedicato a banali attività manuali e consentendo un’innovazione più rapida e sicura”.

    Il rapporto si basa su un’indagine globale condotta da Coleman Parkes e commissionata da Dynatrace su 1.303 CIO e professionisti IT senior che si occupano di cloud e gestione delle IT operation in grandi aziende con più di 1.000 dipendenti. Il campione comprendeva 200 intervistati negli Stati Uniti, 100 in America Latina, 603 in Europa, 150 in Medio Oriente e 250 in Asia Pacifico.

    Dynatrace
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