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    Come stare al passo con la rivoluzione dei pagamenti

    By Redazione LineaEDP08/04/20226 Mins Read
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    Gianfranco Naso, Vice-President EMEA South-West, TIBCO Software, parla di come le banche e le istituzioni finanziarie stiano affrontando l’evoluzione sempre più rapida dei sistemi di pagamento, che in futuro potrebbero eliminare la necessità di un intermediario

    pagamenti
    Gianfranco Naso, Vice-President EMEA South-West, TIBCO Software

    Il mondo dei pagamenti è cambiato in un tempo piuttosto breve, fino ad assumere contorni che lo rendono irriconoscibile. Le vecchie certezze sono state spazzate via dalla rivoluzione digitale e i consumatori apprezzano la libertà che ne è derivata.

    Da una parte, la dipendenza dai pagamenti in contanti è in chiara diminuzione; oggi è possibile acquistare un biglietto del tram inviando un messaggio di testo, pagare le verdure con un codice QR o toccare un terminale di vendita con un telefono cellulare per ottenere un caffè o un documento. I pagamenti senza contanti (cashless) costituiranno un trilione di transazioni all’anno a livello globale nel 2025, con una crescita dell’80% rispetto al 2020 destinata a triplicarsi per il 2030, secondo un’analisi di PwC.

    Stanno avvenendo anche altri cambiamenti profondi, tali da sollevare importanti questioni sul posizionamento delle banche, sia quelle tradizionali che le più moderne, lungo la catena del valore dei pagamenti.

    Chiunque abbia acquistato un nuovo divano o un’auto di seconda mano di recente potrebbe aver pensato a quanto sia diventato più facile completare la transazione e quanto siamo tutti meno legati a forme tradizionali di finanziamento. I compratori sono meno limitati del passato dalla necessità di ottenere l’approvazione di un intermediario.

    Prendiamo la finanza embedded, di cui molti dicono che sarà il futuro del mercato dei servizi finanziari. È qui che un fornitore di servizi non finanziari, magari un dettagliante o una società di car sharing, basa le proprie attività su un servizio finanziario digitale embedded. Si potrebbe trattare di elaborazione dei pagamenti, ma altrettanto facilmente potrebbe avere a che fare con i prestiti o l’assicurazione.

    Il fascino della finanza embedded è basato sul fatto che ottimizza i processi finanziari, eliminando il gap tra i consumatori e l’azienda con cui conducono il loro business; non occorre più un fornitore separato di servizi finanziari, come una società finanziaria o una banca; non è più necessario presentare alcuna carta di credito o di debito; vengono spazzati via il senso di colpa e l’indecisione. È meno probabile che il consumatore riconsideri un acquisto se tutto ciò che deve fare è cliccare su qualche tasto sul proprio smartphone per attivare l’app di pagamento embedded, incorporata. Chi vorrebbe tornare a riempire moduli e attendere speranzoso?

    Per molte banche queste alternative ai percorsi più diffusi richiamano echi sconfortanti dell’ascesa del cripto. Il mondo delle criptovalute è straripato dalla propria nicchia pionieristica e oggi è oggetto d’interesse per una nuova generazione di consumatori di servizi finanziari. Questo avviene soprattutto in zone dove le banche tradizionali sono poco presenti, come in Africa, Sud America e le parti meno sviluppate dell’Asia. La finanza decentralizzata DeFi (Decentralised Finance) in tutte le sue forme si occupa di rimuovere il controllo che le banche e le istituzioni hanno sul denaro, sui prodotti e sui servizi finanziari. In questo modo, un nuovo ammontare di denaro liquido è messo a disposizione dei consumatori, indipendentemente dal flusso principale.

     

    Tutti questi sviluppi ruotano attorno alla domanda su come dovrebbero rispondere le istituzioni finanziarie, sia che siano banche Tier 1 oppure altre concorrenti digitali. Come faranno a coesistere con un mondo di pagamenti semplici e senza ostacoli, fatto di innovazioni di open banking che sembrano pensate per escluderli dall’intermediazione?

     

    La risposta è contenuta nella tecnologia che consente alle banche di giocare il proprio ruolo in questo ecosistema, piuttosto che restarne all’esterno. Stiamo parlando della potenza del software a livello delle API (Application Programming Interface, ndt). Le banche devono cominciare a scegliere una piattaforma che permetta loro di emulare l’agilità che sembra contraddistinguere i nuovi attori dei pagamenti. La piattaforma corretta potrebbe aiutare le aziende finanziarie a creare alleanze con concorrenti nel campo dei pagamenti digitali, oltre a ridurre il rapporto costo/servizio e raggiungere un time-to-market più veloce per i propri prodotti. Inoltre, potrebbe aiutarle a sfruttare i propri punti di forza, consentendo loro di fare quello che sono già in grado di fare bene, ma in modo più efficace (augmented), per esempio mitigazione delle frodi e ottenimento di insight dai dati relativi ai clienti.

    Una piattaforma adeguata non solo elimina la necessità di un’integrazione complessa e della scrittura di codice, ma consente anche di realizzare esperienze digitali omnicanale, transazioni più veloci e sicurezza aumentata che i clienti chiedono oggi. Quando i canali sono sincronizzati e integrati, i clienti possono scegliere di avviare una transazione su un canale e concluderla (fulfillment) su un altro.

    Tutto ciò è reso possibile da un backbone di pagamento e un layer di orchestrazione che spezzi i silos e rimuova così gli ostacoli odiati dai clienti. Porterà anche un’innovazione e una differenziazione più veloci, nonché un vantaggio immediato su altri player meno capaci di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato. La potenza della piattaforma giusta risiede nel fatto che essa rappresenta un motore scalabile d’innovazione e ha in questo modo molta più forza e potenziale rispetto all’implementazione di molte soluzioni puntuali, fatte per rispondere unicamente a esigenze individuali.

    Si consideri l’esempio di SIBS. Per realizzare un vantaggio competitivo e prepararsi per le esigenze future, l’azienda Portoghese leader nell’elaborazione dei pagamenti ha applicato una strategia lungimirante, basandosi su un’infrastruttura unica di API per creare un’esperienza cliente differenziata. SIBS ha costruito una piattaforma rivoluzionaria di open banking da zero, per cambiare il modo in cui gli utenti e 24 istituzioni finanziarie Portoghesi conducono il proprio business, e ha inoltre sviluppato una già premiata app di portafoglio digitale e un marketplace per tutte le banche sul territorio e i loro clienti.

    Nell’economia più allargata, i pagamenti digitali sono la linfa vitale che darà vigore alla crescita globale di domani. Favoriranno l’accesso a nuovi mercati, accresceranno i tassi di adozione tra chi non si appoggia a banche e apriranno un mondo di nuove opportunità per le banche che potranno farsi coinvolgere. Nuovi tipi di pagamento stanno supportando lo sviluppo di interi ecosistemi digitali. Occorre farne parte, cogliere l’occasione di creare le nuove fondamenta prima che decollino, sviluppare la propria agenda dell’innovazione e prepararsi al viaggio

    Poi c’è il “Compra Ora, Paga Dopo” (BNPL, Buy Now, Pay Later), un sistema digitale per acquistare beni o credito e pagarli in seguito. Il BNPL è utilizzato di solito da cataloghi e negozi online, ma sta diventando un metodo di pagamento comune. In particolare, è molto popolare tra i consumatori più giovani, in quanto è semplice da utilizzare e può essere un modo poco costoso di ottenere prestiti. Klarna, Clearpay e Laybuy sono tra i leader in questo ambito. I fornitori di servizi BNPL possono controllare o meno il vostro punteggio creditizio per ottenere un quadro più completo del vostro valore, dal momento che non sono vincolati dagli stessi obblighi KYC (Know Your Customer, Conosci il Tuo Cliente, ndt) delle finanziarie tradizionali.

    I contratti smart rappresentano un’altra innovazione dei pagamenti non tradizionali: contratti autogestiti crittografati e pensati per mantenere l’anonimato; utilizzano blockchain per automatizzare l’esecuzione di un accordo senza ritardi o senza coinvolgere alcun intermediario: nessuna banca, nessun avvocato, nessuna valutazione legale.

    di Gianfranco Naso, Vice-President EMEA South-West, TIBCO Software

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