Negli ultimi anni, la Pubblica Amministrazione ha cavalcato l’onda della digitalizzazione, un percorso che prosegue con determinazione, pur non essendo privo di ostacoli.
La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione italiana è entrata in una fase di maggiore maturità, grazie anche al supporto del PNRR, ma rimangono forti disomogeneità territoriali e una necessità crescente di investire in ambiti strategici come l’intelligenza artificiale, la data strategy e la citizen experience. È quanto emerge dalla seconda edizione del “Rapporto Innovazione Sostenibile per la PA”, curato da NetConsulting cube, realizzato con il contributo di aziende specializzate nell’ecosistema tecnologico, tra cui Salesforce.
Cloud, cybersecurity e AI nelle PA
Secondo l’indagine, che ha coinvolto 70 CIO di enti centrali, regionali, comunali e in-house, il cloud computing e la cybersecurity sono ormai solidamente integrati nei piani di sviluppo delle amministrazioni. La migrazione al cloud ha registrato un’accelerazione decisa: nei Comuni il 74% ha migrato oltre il 76% dei propri workload, mentre nelle Regioni questa quota è raddoppiata rispetto all’anno precedente. Al tempo stesso, il 100% delle società in-house intervistate ha già adottato soluzioni di cybersecurity evolute.
Tuttavia, se da un lato l’infrastruttura è sempre più solida, dall’altro resta il ritardo nell’adozione delle tecnologie emergenti. L’Intelligenza Artificiale, ad esempio, è ancora in fase sperimentale: nessuna PA centrale ha dichiarato un’adozione elevata, e nei Comuni il 14,8% non ha ancora avviato alcuna iniziativa in questo ambito. Eppure, proprio l’AI è considerata uno dei driver chiave per l’efficientamento dei processi interni e una migliore interazione con i cittadini.
Amministrazioni, partner tecnologici e attori istituzionali devono unire le forze
Tra i dati più rilevanti dell’indagine, spicca la crescente attenzione verso la citizen experience, ovvero la qualità dell’interazione digitale tra cittadini e PA. Per il 2025, questo ambito risulta essere tra le massime priorità di investimento: su una scala da 1 a 5 (dove 5 indica la priorità più alta), ha ottenuto un punteggio medio di 4,06 tra le amministrazioni centrali e 3,81 tra i Comuni, a conferma della volontà diffusa di migliorare fruibilità, accessibilità e trasparenza dei servizi pubblici digitali, in particolare a livello locale.
Più critico, invece, lo scenario legato alla gestione dei dati. La data strategy risulta ancora fragile, soprattutto negli enti territoriali: un Comune su tre (33%) non ha ancora definito una strategia strutturata e la figura del Chief Data Officer, fondamentale per governare e valorizzare il patrimonio informativo pubblico, è presente solo in una minoranza degli enti. Questo ritardo rischia di frenare lo sviluppo di servizi intelligenti e personalizzati, basati su un utilizzo consapevole, sicuro e integrato dei dati.
Il report conferma infine un messaggio chiave: la trasformazione digitale della PA non può essere un processo isolato. Al contrario, richiede una collaborazione attiva tra amministrazioni, partner tecnologici e attori istituzionali. Solo un’azione congiunta, su temi come l’interoperabilità dei sistemi, la formazione delle competenze interne, la diffusione dell’AI e l’introduzione di metriche più concrete per misurare l’efficacia dei servizi, potrà garantire una digitalizzazione davvero sostenibile, capace di generare valore per cittadini, territori e imprese.
Dichiarazioni
“Siamo in un momento cruciale per il futuro digitale della Pubblica Amministrazione italiana. Serve superare la logica puramente infrastrutturale e costruire un modello davvero centrato sui dati e sulle persone”, commenta Paolo Bonanni, Head of Public Sector and Healthcare di Salesforce Italia. “Tecnologie come il cloud e l’intelligenza artificiale non sono più solo strumenti, ma leve strategiche per offrire servizi pubblici più semplici, trasparenti e vicini ai cittadini. Perché questo accada, è essenziale che i dati vengano gestiti come un bene comune, in modo sicuro, integrato e consapevole, e che l’innovazione sia accompagnata da nuove competenze, visione e collaborazione a tutti i livelli della PA”.