Lo storage enterprise e la protezione dei dati stanno vivendo una fase di forte evoluzione. Ciò che fino a pochi anni fa sembrava irrealizzabile oggi è alla portata delle aziende: riprendersi rapidamente da un cyberattacco, ridurre le imprecisioni dell’intelligenza artificiale generativa, incrementare efficienza e sostenibilità, trovare un equilibrio tra cloud pubblico e privato, semplificare la gestione di infrastrutture sempre più complesse nonostante il gap di competenze IT.
Queste funzionalità non sono più obiettivi lontani, ma elementi concreti che incidono direttamente sulla resilienza e sulla competitività delle organizzazioni. La rapidità di recupero dopo un attacco informatico, l’uso consapevole della GenAI, la possibilità di eliminare i vecchi compromessi tra prestazioni, capacità e costi o di gestire un ambiente ibrido multi-cloud senza rinunce rappresentano traguardi raggiungibili grazie alle tecnologie di ultima generazione.
Eric Herzog, CMO di Infinidat, ha individuato cinque scenari emblematici che descrivono come sfide considerate “impossibili” possano oggi trovare una risposta concreta. Si tratta di situazioni che toccano da vicino i CIO, i CTO e i CISO delle imprese e che dimostrano come le regole del settore siano state ridefinite.
Scenario n. 1: Dati bloccati da un attacco ransomware
Per lungo tempo gli attacchi ransomware hanno avuto impatti devastanti sulle aziende: interruzione delle attività e, in molti casi, la necessità di considerare il pagamento di un riscatto per riavere accesso ai propri dati. Oggi, grazie a soluzioni di cyber storage resilience, come quelle rese disponibili dal portfolio InfiniSafe, è possibile disporre di snapshot immutabili, air gap logico, ambienti forensi dedicati e ripristini immediati. Queste funzionalità permettono di ripristinare copie sicure e verificate, neutralizzando l’attacco e riportando rapidamente i dati “buoni” in produzione.
Scenario n. 2: Inaccuratezze e “allucinazioni” nei modelli di GenAI
L’intelligenza artificiale generativa necessita di accedere ai dati interni all’azienda per fornire informazioni contestualmente corrette e affidabili a dipendenti e clienti. Le architetture basate su Retrieval-Augmented Generation (RAG), come quella sviluppata da Infinidat, consentono di ridurre sensibilmente errori e allucinazioni, rendendo l’AI più accurata e realmente utile nei processi enterprise. Questa architettura può essere adottata sulla quasi totalità delle infrastrutture storage enterprise abilitate all’AI, rendendo ciò che sembrava “impossibile” nella GenAI molto più semplice da implementare in un contesto enterprise.
Scenario n. 3: Il compromesso tra prestazioni, costi ed efficienza
Lo storage enterprise è cambiato in modo sorprendente. Per decenni, i compromessi sono stati inevitabili: più velocità = più costi; più capacità = più complessità e più costi; grandi infrastrutture storage = impossibilità di essere “green”. Oggi non è più così. Le piattaforme di ultima generazione, come InfiniBox G4, superano questi compromessi offrendo prestazioni più elevate e maggiore capacità a CAPEX e OPEX inferiori, nonchè sostenibilità ambientale. È così possibile coniugare dimensioni, efficienza ed ecologia senza rinunce.
Scenario n. 4: Il dilemma tra cloud pubblico e privato
Per anni si è discusso se spostare tutto nel cloud pubblico fosse inevitabile, mettendo in dubbio la sopravvivenza dello storage on-premises. Poi la realtà ha mostrato che spostare tutto nel cloud è troppo costoso, rischioso e sbilanciato. Equilibrare cloud pubblico e privato in un approccio ibrido multi-cloud permette alle imprese di ottenere il meglio dei due mondi: controllo e ottimizzazione dei costi con la flessibilità del cloud pubblico per use case specifici come archiviazione o disaster recovery. Tecnologie come InfuzeOS Cloud Edition permettono di realizzare con efficacia questa integrazione, rendendo il multi-cloud una strategia concreta per le imprese.
Scenario n. 5: Gap di competenze e complessità operativa
La gestione di infrastrutture sempre più ampie richiede competenze tecniche difficili da reperire. L’automazione e gli strumenti di AIOps, come InfiniOps e Neural Cache, consentono un approccio “set-it-and-forget-it” che semplifica radicalmente le attività, riduce la dipendenza da risorse specialistiche e ottimizza i carichi di lavoro nel tempo. In questo modo, il gap di competenze si riduce e i team IT possono concentrarsi su attività a maggior valore.
Lo storage enterprise e la protezione dei dati di ultima generazione non sono più una prospettiva futura, ma una realtà concreta. Le imprese hanno oggi la possibilità di adottare soluzioni che garantiscono resilienza, efficienza, sostenibilità e semplicità di gestione. Ciò che un tempo sembrava “impossibile” è diventato possibile.