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    Smart City e Cybersecurity: pubblico e privato a confronto nei Cyber Talks di Trend Micro

    Di Redazione LineaEDP24/09/2021Lettura 5 Min
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    Trend Micro e importanti rappresentanti delle istituzioni si sono confrontati sul futuro digitale delle città e su come garantire la sicurezza dei cittadini attraverso la collaborazione tra tutti gli stakeholders

    smart city

    Si è svolto il secondo appuntamento con i Cyber Talks di Trend Micro, una serie di appuntamenti digitali che ruotano attorno al tema della cybersecurity e che mirano a coinvolgere tutti gli stakeholders pubblici e privati per stimolare un dibattito al fine di sfruttare a pieno le potenzialità della transizione digitale mantenendo elevati standard di sicurezza e protezione dei dati. Digitalizzazione e sicurezza sono infatti due tematiche strettamente legate perché se da un lato il processo di trasformazione digitale ha subito una forte accelerazione portando a una ventata di nuove opportunità, dall’altro crescono in parallelo anche i pericoli per i cittadini, le istituzioni e le infrastrutture critiche.

    La seconda giornata dei Cyber Talks, dal titolo “Smart City e Cyber Security: costruire città più connesse, sicure, sostenibili” ha visto a fare gli onori di casa Gastone Nencini, Country Manager di Trend Micro per l’Italia, cui si sono affiancati Stefano Corti, 8° Commissione (Lavori pubblici, Comunicazioni) Senato, Francesco Andriani, Segretario Generale AssoRtd, Associazione Nazionale dei Responsabili per la transizione al digitale, Giulia Pastorella, EU Government Relations Director Zoom e in collegamento video il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Alessandra Todde e Federico Mollicone, VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) Camera dei Deputati.

    Da Gastone Nencini è partito l’appello a una collaborazione con gli enti pubblici e alla condivisione del know how di Trend Micro, da 35 anni attiva nel mondo della content security, anche in vista di una sensibilizzazione degli attori in campo, a partire dai cittadini fino ai dipendenti della pubblica amministrazione e le figure dirigenziali. Nella vision di Trend Micro infatti per garantire lo sviluppo di città sempre più intelligenti salvaguardano però la sicurezza una cooperazione tra pubblico e privato è assolutamente fondamentale.

    Proprio il tema della formazione è emerso essere uno dei nodi centrali del discorso perché se da un lato la tecnologia rappresenta un fattore abilitante è pur vero che l’anello debole della catena, come ha sottolineato Nencini, è quello umano. Ecco perché Trend Micro è in primo piano con iniziative di formazione all’interno delle scuole già da una decina d’anni, ma Nencini ne è convinto: ‘bisogna fare di più’.  Un messaggio ripreso anche dagli altri partecipanti al dibattito.

    L’on. Mollicone ha invece sottolineato come il ruolo della politica debba essere più incisivo e che l’agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è solo un primo passo per rafforzare la Cyber Security di questo Paese. La strada da percorrere è ancora lunga e si parte proprio lavorando per garantire una generale consapevolezza sui temi della sicurezza cibernetica tra i giovani, ma anche e soprattutto tra i dirigenti pubblici. L’Agenzia in questa nuova cornice potrà essere il perno di una serie di politiche per l’impresa, la PA e i privati cittadini.

    Il senatore Stefano Corti ha confermato che il Governo sta investendo molto sulla cybersecurity per evitare che si ripetano anche in futuro gli attacchi che negli ultimi mesi hanno colpito il nostro Paese. Anche lui ha sottolineato che oltre agli investimenti necessari per mettere in sicurezza le infrastrutture strategiche, è fondamentale puntare sul tema dell’education, in modo da diffondere la cultura digitale tra tutta la popolazione e aumentare la consapevolezza sull’importanza di proteggere i nostri dati da attacchi informatici.

    Francesco Andriani ha poi evidenziato ancora una volta come la trasformazione digitale passa dalla tecnologia ma anche e soprattutto da processi di formazione e informazione atti a creare una cultura digitale che sia di supporto alle persone che lavorano negli enti interessati. Purtroppo, chiosa, in Italia vediamo troppo spesso mettere in campo progetti di trasformazione digitale che però sono carenti dal punto di vista della compliance e per quanto riguarda i dettami del GDPR.

    Nel suo videomessaggio, invece, Alessandra Todde ha puntualizzato che nel processo di costruzione delle nuove città, l’innovazione e la tecnologia devono andare di pari passo con l’urbanistica e lo sviluppo sostenibile. Con questo obiettivo, il Governo sta portando avanti una serie di iniziative, come il programma Smarter Italy, per sperimentare servizi innovativi su alcune aree d’intervento strategiche come smart mobility, beni culturali e benessere dei cittadini. Questi progetti, che coinvolgono non solo i grandi centri ma anche i piccoli borghi, sono fondamentali per trasformare le città in smart city in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.

    Nel suo intervento Gastone Nencini ha infine sottolineato che oggi la superficie degli attacchi è talmente vasta che tutto è interconnesso e i cybercriminali potrebbero scegliere di colpire un punto apparentemente inutile o casuale solo per guadagnarsi un punto di entrata in una specifica rete, e poi muoversi verso il reale obiettivo. Ad esempio, potrebbero attaccare un partner o un fornitore dell’organizzazione target finale solo perché più facile. In quest’ottica anche il singolo attacco all’artigiano del quartiere potrebbe essere pericoloso per l’istituzione, perché potrebbe celare un diversivo strategico. Per questo è importante monitorare, denunciare e gestire ogni incidente informatico e considerare sempre la sicurezza come parte integrante dei processi. Da un punto di vista tecnologico, soluzioni XDR di monitoraggio e risposta diventano cruciali per comprendere cosa accade realmente, cosa i cybercriminali vogliono attaccare, quali sono i punti deboli di accesso e come proteggersi.

     

     

    cybersecurity Smart City trend micro
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