• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • Customer Data Platform: crescita record nel 2024 (+13%)
    • Il settore automotive è e sarà sempre più AI-oriented
    • Protect AI farà presto parte di Palo Alto Network
    • Attacchi informatici: sicurezza nazionale compromessa dagli APT
    • Il Print Management secondo Brother
    • SAS Viya si aggiorna per una produttività senza precedenti
    • Infrastrutture e workload: come riconfigurarli a causa dell’impatto dell’AI?
    • Nutanix e Pure Storage creano una nuova soluzione integrata
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»Rubriche»Sicurezza»Proxyjacking: una nuova attività dei criminali informatici

    Proxyjacking: una nuova attività dei criminali informatici

    By Redazione LineaEDP30/06/20233 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Il SIRT di Akamai ha osservato una nuova campagna di proxyjacking, un nuovo canale di guadagno per i criminali informatici

    proxyjacking-Akamai
    Fonte: Akamai

    Nel mondo delle minacce informatiche in continua evoluzione, gli attaccanti cercano sempre strategie innovative per massimizzare i loro guadagni e minimizzare gli sforzi. L’ultimo esempio è stato scoperto in uno degli honeypot del SIRT di Akamai all’inizio di giugno: il proxyjacking a scopo di lucro.

    Sebbene il concetto di proxyjacking non sia nuovo, la capacità di monetizzarlo facilmente come intermediari di aziende tradizionali è nuova. La possibilità di un facile guadagno rende questo vettore una minaccia sia per il mondo aziendale che per gli utenti, aumentando la necessità di consapevolezza e di protezione.

    Il cryptojacking è diventato abbastanza noto in tutto il mondo: le risorse delle vittime vengono rubate per contribuire a un pool di mining in cambio di denaro che viene dato all’attaccante. Una tecnica meno nota che è cresciuta di recente è il cosiddetto proxyjacking. Con il proxyjacking, l’attaccante non si limita a rubare risorse, ma sfrutta anche la larghezza di banda inutilizzata della vittima. Il sistema della vittima viene quindi utilizzato di nascosto per eseguire vari servizi in qualità di nodo proxy peer-to-peer (P2P) che gli attaccanti hanno recentemente iniziato a monetizzare attraverso organizzazioni come Peer2Profit o Honeygain. Queste aziende offrono agli utenti l’opportunità di essere pagati per la loro larghezza di banda extra, una prospettiva attraente e legittima per molte persone ed organizzazioni. L’8 giugno 2023 il team di esperti di Akamai ha notato un attaccante che ha stabilito diverse connessioni SSH a uno dei nostri honeypot Cowrie, un asset gestito dal SIRT di Akamai. Grazie alle nostre capacità di controllo e monitoraggio completo di questo honeypot, siamo stati in grado di tracciare e documentare tutte le azioni degli attaccanti, che sono state eseguite principalmente tramite script Bash codificati.

    La prima linea d’azione dell’attaccante è stata quella di utilizzare uno script Bash con doppia codifica Base64, una tecnica comune utilizzata per oscurare la vera funzionalità dello script ed eludere i sistemi di sicurezza. Una volta decodificato con successo lo script Bash offuscato, si è potuto vedere il modus operandi dell’attaccante per il proxyjacking. Grazie alla registrazione di questo script decodificato, è stata analizzata meticolosamente la natura e la sequenza delle operazioni previste dall’attaccante.

    L’emergere del proxyjacking a scopo di lucro segue molte altre forme di schemi criminali di guadagno tramite dispositivi compromessi. Il paragone più ovvio è il cryptojacking, ma la strategia di prendere un servizio legittimo e abusare della sua redditività con mezzi criminali risale a tempi ancora più remoti.

    L’accumulo di proxy rende questo fenomeno particolarmente rilevante e preoccupante perché il proxyjacking risolve essenzialmente l’unico aspetto negativo del cryptojacking: il rilevamento tramite

    l’elevato utilizzo della CPU. Infatti, richiedendo una CPU minima e facendo invece affidamento sulla larghezza di banda Internet inutilizzata, il proxyjacking può evitare alcuni dei mezzi di rilevamento precedentemente utilizzati per il cryptojacking.

    Un minore utilizzo della CPU implica un’enfasi ancora maggiore sulle soluzioni IDS/IPS per mitigare il proxyjacking, dal punto di vista aziendale. Per l’utente comune, invece, è importante implementare solide regole di sicurezza, come l’utilizzo di password complicate e la loro memorizzazione in un password manager, installare patch alle applicazioni e abilitare l’autenticazione a più fattori, quando possibile. Gli utenti con una conoscenza più approfondita della sicurezza informatica possono inoltre prestare attenzione ai container in esecuzione, monitorare il traffico di rete per individuare eventuali anomalie ed eseguire regolarmente scansioni delle vulnerabilità.

    Akamai proxyjacking
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    Attacchi informatici: sicurezza nazionale compromessa dagli APT

    09/05/2025

    TheWizards: il gruppo APT che colpisce Asia e Medio Oriente

    08/05/2025

    Resilienza Produttiva: come rafforzarla?

    07/05/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    Transizione 5.0: vuoi il 45% sui software?
    Stormshield: Zero Trust pilastro della security aziendale
    RENTRI: regole pratiche per uscirne vivi
    Vertiv: come evolve il mondo dei data center
    2VS1 incontra GCI: focus sulle competenze
    Defence Tech

    Attacchi informatici: sicurezza nazionale compromessa dagli APT

    09/05/2025

    TheWizards: il gruppo APT che colpisce Asia e Medio Oriente

    08/05/2025

    Resilienza Produttiva: come rafforzarla?

    07/05/2025

    IA e rischi cyber: gli attacchi si fanno più mirati e sofisticati

    07/05/2025
    Report

    L’AI irrompe nel manufacturing

    02/05/2025

    L’AI è il futuro, ma senza dati rimane solo una promessa

    02/05/2025

    IBM X-Force Threat Index 2025: vecchi e nuovi trend delle minacce cyber

    18/04/2025

    Intelligenza Artificiale e GenAI: adozione in crescita nel 2024

    10/04/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.