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    Portworx semplifica il passaggio da VMware a Kubernetes

    By Redazione LineaEDP13/11/20257 Mins Read
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    Venkat Ramakrishnan di Pure Storage spiega che Portworx offre ai CIO una strategia sicura per modernizzare l’infrastruttura e migrare workload critici su Kubernetes

    Portworx

    In questo articolo, Venkat Ramakrishnan, Vice President e General Manager, Portworx by Pure Storage, spiega come Portworx by Pure Storage aiuta i CIO a colmare il divario tra VMware e Kubernetes per modernizzare le infrastrutture senza rinunciare alla continuità operativa e alla protezione dei dati. Grazie a Kube Datastore e alle funzionalità di business continuity integrate, le aziende possono ridurre costi, rischi e complessità nella transizione dal mondo VMware al cloud-native.

    Buona lettura!

    Modernizzare con fiducia: come aiutare i CIO a colmare il divario tra VMware e Kubernetes

    Per molti CIO, il percorso verso un’infrastruttura moderna e cloud-native assomiglia più a un campo minato che a una semplice migrazione. Le Virtual machines (VM) spesso supportano i workload e i dati più critici dell’azienda. La transizione da VMware ha costretto le aziende a confrontarsi con costi crescenti e roadmap incerte, cercando al contempo una soluzione per il futuro. Nel frattempo, Kubernetes è diventata la piattaforma di riferimento per le applicazioni moderne e per quasi tutte le nuove implementazioni di intelligenza artificiale. Con la crescente frequenza di minacce informatiche e interruzioni di servizio, la protezione dei dati applicativi è ormai diventata una preoccupazione a livello dirigenziale per molti nel voler passare verso nuove piattaforme come Kubernetes.

    In questo momento cruciale — in cui i CIO devono modernizzarsi con Kubernetes, ma al tempo stesso gestire i rischi dei sistemi legacy — la sfida è gravata dalla carenza di competenze disponibili sul mercato. È qui che entra in gioco Portworx. Forte della posizione di leadership nella gestione dei dati su Kubernetes, offre oggi un percorso per eseguire VM su Kubernetes. Il nuovo Kube Datastore introduce un’architettura moderna per le VM, ottimizzata per le implementazioni cloud-native ma familiare agli amministratori VMware esperti.

    Portando architetture e flussi di lavoro già noti in ambiente Kubernetes, elimina la rapida curva di apprendimento che spesso ostacola i processi di modernizzazione. Le aziende possono così eseguire qualsiasi tipo di VM — dai workload leggeri per l’edge computing fino alle infrastrutture VDI (Virtual Desktop Infrastructure) più pesanti — su Kubernetes, senza interruzioni o rischi di sicurezza. Questo consente ai CIO di modernizzarsi con tranquillità, facendo di Kubernetes una piattaforma adatta non solo per le nuove applicazioni cloud-native, ma anche per i workload tradizionali basati su VM.

    La paura del cambiamento: abbandonare ciò che funziona?

    Gli amministratori VMware hanno trascorso decenni a perfezionare flussi di lavoro e automazioni integrate che garantiscono la stabilità delle applicazioni mission-critical. Passare a Kubernetes non dovrebbe significare rinunciare a quella continuità operativa.

    KubeVirt rappresenta oggi il più ampio progetto di virtualizzazione dell’ecosistema cloud-native, con contributi da parte di ingegneri di Red Hat, SUSE, Microsoft, Oracle e altri. Progettato per KubeVirt, Kube Datastore ridefinisce la virtualizzazione per l’era cloud-native. Insieme, offrono:

    • Astrazione intelligente dello storage per trasformare il modo in cui le VM utilizzano lo storage in Kubernetes, fornendo un livello dati unificato e ad alte prestazioni per l’intero cluster. Abilita flussi di lavoro moderni come provisioning, migrazione, vMotion, snapshot e recovery, con efficienza e agilità su scala cloud.
    • Continuità operativa per conservare flussi di lavoro consolidati come Advanced Storage Migration ed Enhanced Storage Rebalancing.
    • Flessibilità di deployment per far girare VM in ambienti edge, carichi Citrix VDI o piani di controllo annidati (incluso OpenShift-on-OpenShift) senza necessità di VMware come hypervisor.
    • Migrazione fluida per passare da VMware a Kubernetes senza compromettere uptime o requisiti di disaster recovery. I clienti che utilizzano Pure Storage® FlashArray™ possono sfruttare le funzionalità di Rapid VM Migration per ridurre significativamente i tempi di migrazione.

    Con Portworx, Pure Storage offre ai clienti la sicurezza di adottare Kubernetes per le loro VM senza perdere la familiarità operativa a cui sono abituati. Non si tratta solo di storage: Portworx è oggi una moderna piattaforma software-defined per la gestione dei dati, che consente agli amministratori VMware di operare con gli stessi flussi e risultati di sempre, ma in un ambiente cloud-native, attraverso la collaborazione con i principali Global Systems Integrator (GSI), come Wipro, per aiutare le imprese a potenziare le competenze dei propri team e accelerare l’adozione del cloud-native.

    “Il servizio Intelligent Data Storage Service (IDSS) di Wipro, basato sulla piattaforma Enterprise Data Cloud (EDC) di Pure Storage, unisce i punti di forza di entrambe le aziende per offrire un approccio unificato ma flessibile alla gestione moderna dei dati. Standardizzando Portworx come layer storage fondamentale su tutte le piattaforme di hosting e le varianti Kubernetes, e attraverso l’integrazione perfetta con Wipro Cloud Studio, questa collaborazione garantisce alle aziende una soluzione resiliente, scalabile e pronta per il futuro. L’integrazione consente la replica intelligente dei dati, il failover automatico e funzionalità di protezione avanzate, come snapshot, backup e disaster recovery, supportando al contempo ambienti multi-cloud e una profonda compatibilità con Kubernetes. Insieme, Wipro e Pure Storage consentono alle aziende di gestire workload mission-critical in modo sicuro ed efficiente su infrastrutture diverse”, ha dichiarato Milan Shah, Cloud Advisory Lead e Product owner per Intelligent Data Storage Service (IDSS), Wipro.

    Il timore di perdere i dati

    I blackout dei servizi cloud, gli attacchi informatici e i ransomware sono oggi più aggressivi che mai, e la migrazione delle VM verso Kubernetes richiede un framework di business continuity e disaster recovery (BCDR) completo e coerente, in grado di garantire protezione e rapido ripristino.

    Portworx offre un modello operativo BCDR flessibile e uniforme, capace di fornire la resilienza necessaria anche per workload VM più critici in esecuzione su Kubernetes, grazie a:

    • Recupero granulare: l’introduzione del backup e ripristino a livello di file per le VM in PX-Backup offre opzioni di recovery ancora più mirate, in linea con le esigenze degli utenti finali e gli SLA.
    • Metro disaster recovery: i clienti possono implementare una replica sincrona con supporto per FlashArray ActiveCluster™, ottenendo un RPO pari a zero per i carichi di lavoro VM critici.

    Queste funzionalità consentono ai clienti di ridurre le interruzioni, rafforzare la resilienza informatica, accelerare il ripristino e minimizzare i tempi di inattività, garantendo che i dati restino sempre sicuri e recuperabili.

    La sfida dell’aumento dei costi

    I costi della virtualizzazione stanno crescendo rapidamente e, anche se alcuni CIO potrebbero rimandare le decisioni di uno o due anni, questo è il momento di investire per il futuro.

    Con Portworx, Pure Storage aiuta i CIO a mitigare spese in conto capitale (CapEx) e spese operative (OpEx) legate alla virtualizzazione tradizionale. Grazie a un approccio conveniente per la migrazione delle VM su Kubernetes — Portworx for KubeVirt — e all’automazione che riprende i flussi di lavoro familiari agli amministratori VMware, i CIO possono ridurre l’overprovisioning. Le aziende possono così accelerare in sicurezza i propri piani di migrazione, eseguendo VM e container parallelamente su Kubernetes, migliorando al contempo agilità operativa, sicurezza ed efficienza dei costi.

    Fiducia nel futuro cloud-native

    “Le capacità avanzate di storage sono fondamentali per abilitare e accelerare una transizione di successo dalle piattaforme di virtualizzazione tradizionali a un approccio moderno basato su KubeVirt, che consenta alle aziende di operare con successo su container, macchine virtuali e carichi di lavoro AI”, ha dichiarato Gary Chen, Research Director, Software Defined Compute, IDC.

    La transizione da VMware a Kubernetes non deve essere un salto nel buio. Con Portworx, i CIO dispongono di un percorso chiaro verso la modernizzazione, controllando al tempo stesso CapEx e OpEx, proteggendo i dati da interruzioni e minacce informatiche, e mettendo i team esistenti nelle condizioni di operare più velocemente.

    di Venkat Ramakrishnan, Vice President e General Manager, Portworx by Pure Storage

    Kubernetes Portworx by Pure Storage Pure Storage Venkat Ramakrishnan vmware
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