• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Speciale Sicurezza
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • Affrontare il deficit di competenze nella cybersecurity: una guida per le PMI
    • Quando il consulente diventa il bersaglio: lezioni dal cyberattacco a Credera
    • La Data Quality non basta più, è il momento della Data Observability
    • Sparkle: tecnologie di AI e dati di IBM per trasformare la gestione della rete e il servizio al cliente
    • L’AI è la nuova frontiera delle minacce cloud
    • ClearSkies anticipa le minacce del 2026
    • NetApp rafforza le organizzazioni nell’era della complessità
    • Fortinet predictions 2026: dentro l’industrializzazione del cybercrime
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»Featured»IA e il ruolo cruciale dell’osservabilità

    IA e il ruolo cruciale dell’osservabilità

    By Redazione LineaEDP18/11/20256 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Sammy Zoghlamy, Nutanix: “Prestazioni, osservabilità e resilienza sono inseparabili. Insieme, definiscono quanto un’azienda sia davvero pronta ad affrontare l’IA su larga scala”

    IA

    In questo articolo, Sammy Zoghlamy, Senior Vice President EMEA di Nutanix, analizza le sfide che le aziende affrontano nell’adozione dell’IA su larga scala e spiega perché osservabilità, resilienza e performance dell’infrastruttura sono elementi chiave per trasformare l’intelligenza artificiale da promessa a vantaggio competitivo.

    Buona lettura!

    Osservabilità: che cos’è e la sua rilevanza nell’era dell’IA

    La tecnologia dovrebbe semplificare tutto. Decisioni più rapide, sistemi più intelligenti, operazioni più snelle. Ma per molti leader, la realtà è ben diversa: costi in aumento, maggiori rischi informatici e complessità elevata tra sistemi legacy e multicloud sempre più difficili da gestire. L’IA promette di aiutare a risolvere questi problemi, ma, in realtà, il compito che l’aspetta è tutt’altro che semplice.

    Anche i progetti più avanzati risentono della pressione. Gartner prevede che oltre il 40% dei progetti di AI Agentica sarà cancellato entro la fine del 2027, ostacolato da costi in continua crescita, ritorni sugli investimenti insufficienti o controlli sui rischi inadeguati. L’IA può certamente generare valore, ma le fondamenta su cui si basa non sono state progettate per affrontare le sfide che ci attendono.

    La frustrazione associata all’IA non nasce dall’IA in sé, ma dai sistemi su cui si basa — e dalla difficoltà delle aziende di avere una reale visibilità su ciò che accade al loro interno. Per quanto si parli di agenti intelligenti e flussi di lavoro autonomi, il successo si gioca ancora su aspetti molto più fondamentali: prestazioni, visibilità e resilienza delle piattaforme che sostengono questi modelli. Quando l’infrastruttura non riesce a tenere il passo, i costi lievitano, le prestazioni diminuiscono e la complessità prende il sopravvento. È a quel punto che iniziano a manifestarsi le criticità.

    Tre punti critici ricorrenti continuano a emergere:

    I carichi di lavoro dell’IA sono affamati di dati

    I modelli moderni divorano dati. Le sessioni di addestramento e le pipeline RAG (Retrieval Augmented Generation) dipendono dall’accesso ad alta velocità a file, oggetti e dati vettoriali distribuiti su ambienti ibridi. Tuttavia, i sistemi di storage tradizionali non sono stati progettati per sostenere questo ritmo. I colli di bottiglia in entrata e uscita limitano le performance, le GPU rimangono inattive in attesa dei dati e ogni secondo sprecato si traduce in capacità di calcolo sprecata. Per molte aziende, lo storage è diventato una vera e propria tassa che grava sui progressi dell’IA.

    L’osservabilità non è tale se si limita ai soli indicatori infrastrutturali

    La maggior parte delle aziende riesce a monitorare il carico della CPU, le operazioni di I/O del disco e la latenza di rete, ma ciò rappresenta solo metà della realtà. La vera osservabilità implica la correlazione di questi segnali infrastrutturali con il comportamento dei modelli: accuratezza, drift, throughput, tassi di errore e persino costi per inferenza. Quando dati, capacità di calcolo e modelli sono distribuiti su più cloud, questa visione end-to-end scompare. Di conseguenza, i team finiscono per reagire ai sintomi — query più lente o bollette in aumento — senza comprenderne le cause profonde. In realtà, l’osservabilità dovrebbe fornire informazioni su cosa sta accadendo, per quali motivi e come agire al riguardo.

    La fragilità è una minaccia nascosta

    I carichi di lavoro AI tollerano molto poco gli imprevisti. Un singolo guasto a un nodo, una fluttuazione di corrente o un blackout possono compromettere i flussi di lavoro in produzione, interrompere le pipeline di inferenza e minare la fiducia dell’azienda. Molte imprese si affidano ancora a failover manuali o a piani di disaster recovery non testati. Una vera resilienza implica ridondanza cross-region, ripristino automatico e validazione continua, perché nell’IA disponibilità equivale a fiducia.

    Questi tre punti cruciali sono alla base delle cancellazioni, dei ritardi e delle delusioni menzionati da Gartner. Ed è proprio per questo che performance e resilienza, le due componenti meno “glamour” dello stack, sono improvvisamente diventate le più strategiche.

    Quale può essere una soluzione davvero efficace?

    È necessario capire che le prestazioni sono il risultato di un’architettura più intelligente e non necessariamente di hardware più potente. I migliori sistemi di AI funzionano solo se supportati da uno storage in grado di tenere il passo. Ciò si traduce in architetture veloci, scalabili e sufficientemente intelligenti da bilanciare costi e velocità. Quando i workload di addestramento o le pipeline di RAG accelerano, i dati devono muoversi con la stessa rapidità. Le architetture di storage a livelli, ottimizzate per l’IA, alimentano le GPU alla massima velocità di linea garantendo al contempo la durabilità e la verificabilità necessarie per la conformità.

    Tuttavia, le sole performance non sono sufficienti. Senza visibilità, anche i sistemi meglio ingegnerizzati procedono alla cieca. L’osservabilità deve andare oltre le semplici dashboard e gli alert. Deve collegare i punti tra l’integrità dell’infrastruttura e il comportamento dei modelli. È la capacità di vedere come un picco di utilizzo della GPU in una regione influenzi la latenza di inferenza altrove, o come la congestione di rete degradi l’accuratezza del modello. Quando si riesce a visualizzare l’intero ecosistema – dati, capacità di calcolo e performance del modello – è possibile ottimizzarlo, correggerlo e, in ultima analisi, fidarsi.

    C’è poi la resilienza, il motore silenzioso della scalabilità dell’IA. Più l’IA diventa distribuita, più aumenta la sua fragilità. I modelli vengono addestrati in diverse regioni, i dati fluiscono tra più cloud e un singolo disservizio può avere effetti a catena su tutto il sistema. La risposta non è la ridondanza fine a sé stessa, ma la resilienza progettata fin dall’origine: migrazione dinamica dei carichi di lavoro, infrastrutture che si riparano automaticamente e validazione continua dei processi di failover. È questo che trasforma l’IA da uno strumento sperimentale a un vero e proprio asset operativo.

    In realtà, prestazioni, osservabilità e resilienza sono inseparabili. Insieme, definiscono quanto un’azienda sia davvero pronta ad affrontare l’AI su larga scala — non solo nella fase pilota, ma nella quotidianità della gestione di carichi di lavoro critici in produzione.

    Il successo dell’IA dipende dalla capacità di considerare l’infrastruttura come parte integrante dell’intelligenza stessa. I leader dovrebbero iniziare ponendosi domande su visibilità e controllo: i team sono in grado di tracciare i flussi di dati attraverso ogni cloud? Si dispone di visibilità in tempo reale su come le decisioni infrastrutturali influenzano le prestazioni dei modelli? E i processi di ripristino sono realmente testati per affrontare il momento in cui — non se — qualcosa dovesse andare storto?

    Le risposte a queste domande definiscono il vero vantaggio competitivo. Le aziende che considerano l’infrastruttura come un sistema vivo, costantemente ottimizzato, monitorato e messo alla prova, saranno in grado di trasformare l’IA in un motore affidabile di produttività. Perché il futuro dell’intelligenza artificiale non riguarda solo la creazione di modelli più intelligenti, ma la generazione di valore.

    di Sammy Zoghlamy, Senior Vice President EMEA di Nutanix

    intelligenza arificiale (AI) Nutanix osservabilità Sammy Zoghlamy
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    La Data Quality non basta più, è il momento della Data Observability

    31/12/2025

    ClearSkies anticipa le minacce del 2026

    30/12/2025

    NetApp rafforza le organizzazioni nell’era della complessità

    30/12/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    RS Italia, sostenibilità come leva strategica per la filiera
    Dal Forum Fiscale di Wolters Kluwer Italia le voci e le idee che stanno cambiando la professione
    Commend, la comunicazione diventa intelligente
    Aikom Technology presenta la sicurezza del futuro a SICUREZZA 2025
    Non c’è produzione senza pianificazione
    Defence Tech

    Affrontare il deficit di competenze nella cybersecurity: una guida per le PMI

    31/12/2025

    Quando il consulente diventa il bersaglio: lezioni dal cyberattacco a Credera

    31/12/2025

    Check Point smaschera una nuova ondata di truffe a scopo finanziario

    30/12/2025

    Acronis TRU analizza le nuove campagne Makop e i rischi legati a RDP esposti

    29/12/2025
    Report

    Intelligenza Artificiale in pillole: arriva il white paper di Comtel

    29/12/2025

    L’IT è un fattore chiave per raggiungere gli obiettivi ambientali

    05/12/2025

    Cloud per la fiscalizzazione: sette aziende su dieci pronte a investire

    02/12/2025

    L’Italia aumenta gli investimenti in innovazione

    27/11/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.