• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • Sangfor pronta con un nuovo brand per l’International Roadshow 2025
    • DORA: il settore finanziario è davvero pronto alla compliance?
    • Data Center: una gestione più sostenibile è possibile
    • Cybersecurity aziendale minacciata dagli asset non gestiti
    • Google Cloud: tante novità per la trasformazione digitale delle aziende
    • Retelit e Microsoft: connessione ridondata e più resilienza su Azure
    • Sicurezza digitale in Italia: crescono attacchi DDoS e Ransomaware
    • Okta: progetti ambiziosi per emergere nel mercato italiano
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»News»Migrare a Office 365. Dimenticato qualcosa?

    Migrare a Office 365. Dimenticato qualcosa?

    By Redazione LineaEDP19/02/20164 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Stefano Pinato di Barracuda Networks spiega come risolvere il problema dei file PST

    Stefano Pinato

    A cura di Stefano Pinato, country manager Italia di Barracuda Networks

    Sempre più aziende migrano a Office 365 e molte di queste sembrano essere convinte che, durante tale processo, Microsoft si prenda cura di tutto, compreso il trasferimento di tutti i loro file nel cloud. Quando interroghiamo queste aziende riguardo alla migrazione dei loro file PST, la risposta è: “per questo abbiamo PST Capture”. Dopo avere spiegato loro come funziona PST Capture, cioè che Microsoft rende disponibile il tool ma che spetta a ciascuna organizzazione usarlo, la reazione è di silenzio imbarazzato. A questo punto le aziende si rendono conto di avere file PST un po’ dappertutto. E questo è un problema.

    La migrazione dei file PST non avviene automaticamente

    Con Exchange 2010, Microsoft ha abbandonato l’uso degli auto archivi – o file PST – fornendo la possibilità di archiviare le mailbox online. Microsoft ha acquisito un semplice tool per la migrazione dei file PST che è stato ribattezzato PST Capture. Questo è sì gratuito, ma sfortunatamente non è supportato.
    PST Capture è in grado di migrare i file PST su piccola scala ma non è certo una soluzione robusta e automatica. Presenta molti limiti, ad esempio richiede che il software sia installato su tutte le macchine in cui risiedono file PST. E’ necessaria una certa dose di lavoro manuale e il processo di ricerca e migrazione dei file PST può essere piuttosto lungo. Ad esempio, devono essere definite delle regole di base su come gestire le eccezioni, dove mettere i file, quali file migrare per primi, ecc. Insomma, non è un’operazione che avviene in background. E sicuramente non è una cosa che Microsoft “fa automaticamente”.

    Il problema forse non esiste?outlook-pst

    Le aziende potrebbero pensare che le informazioni conservate nei file PST più vecchi non abbiano particolare valore. Quando, ad esempio, eliminano le quote della mailbox qualche tempo prima di migrare a Office 365, gli utenti non hanno più bisogno di usare i file PST per conservare le mail più vecchie. Nessuno le chiede più per cui si pensa che questi file siano irrilevanti. Se nessuno le chiede più, perché non lasciarle dove sono?

    Non dimenticate i rischi

    I problemi che si possono dovere affrontare sono quelli di carattere legale e di responsabilità legati a tutti i dati non gestiti contenuti nei file PST.
    Se l’azienda è quotata potrebbero presentarsi due tipi di problemi: l’eDiscovery nel caso di contenziosi e l’eDiscovery nel caso di richieste “Freedom-of-Information”. Le richieste di tipo FOIA sono in genere attuali, ma le richieste di eDiscovery riguardano sempre eventi passati, a volte vecchi di anni. Le informazioni richieste infatti, possono trovarsi nei file PST piuttosto che nelle mailbox “live” o negli archivi Exchange.

    In genere, chi intenta una causa sa bene che i file PST potrebbero contenere molte informazioni utili o rilevanti e quindi indicano in modo specifico l’inclusione dei file PST quando viene avanzata una richiesta di discovery. Va ricordato che “se i dati esistono, possono essere ritrovati” anche se esistono motivi validi e legali per cui questi dati si sarebbero dovuti eliminare anni prima.

    Pertanto, i dati PST che vengono “abbandonati” al momento della migrazione a Office 365, possono essere un problema reale. Possedere file PST in luoghi che non sono sotto il controllo diretto del dipartimento IT significa lasciare questi file al di fuori dei processi di backup e di conservazione, compromettendo quindi gli standard di compliance. Se l’azienda deve effettuare indagini e discovery, è quasi impossibile sapere dove siano questi file e quali dati contengano.

    Come risolvere il problema dei file PST?

    La risposta migliore per i file PST che sono stati “dimenticati” è un tool di migrazione dedicato. Si tratta di trovare un tool capace di effettuare una scansione di tutto l’ambiente IT, individuare tutti i file PST, compresi quelli non immediatamente “logici”, ad esempio quelli che si trovano sui desktop degli utenti o archiviati nelle cartelle di rete. Uno strumento che possa inoltre determinare automaticamente il proprietario di ogni file PST effettuando la scansione del contenuto e abbia la possibilità di definire policy di migrazione per determinare quali dati vadano conservati e migrati e quali cancellati. E, per finire, che possa cancellare automaticamente i file una volta che sono stati elaborati.

    Non date per scontato che i file PST siano gestiti

    Se avete un problema con i file PST, o pensate che potreste averlo, dovrete porvi le domande giuste. Non date per scontato che, durante il processo di migrazione qualcuno se ne stia occupando. E se già siete passati al cloud, domandatevi se avete lasciato indietro qualcosa. I rischi che possono derivare dall’ignorare il problema sono davvero molto seri.

    Barracuda Networks file PST migrazione Office 365 PST PST Capture Stefano Pinato
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    Sangfor pronta con un nuovo brand per l’International Roadshow 2025

    13/06/2025

    DORA: il settore finanziario è davvero pronto alla compliance?

    13/06/2025

    Data Center: una gestione più sostenibile è possibile

    13/06/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    Legrand Data Center al Data Center Nation per parlare del data center del futuro!
    Snom: focus su tecnologia e partner
    Cumulabilità Transizione 5.0 e ZES: i vantaggi del Litio
    Transizione 5.0: vuoi il 45% sui software?
    Stormshield: Zero Trust pilastro della security aziendale
    Defence Tech

    Cybersecurity aziendale minacciata dagli asset non gestiti

    13/06/2025

    Sicurezza digitale in Italia: crescono attacchi DDoS e Ransomaware

    13/06/2025

    Okta: progetti ambiziosi per emergere nel mercato italiano

    12/06/2025

    Infostealer: Kaspersky e INTERPOL collaborano alla Secure Operation

    12/06/2025
    Report

    Cybersecurity: le previsioni di Deloitte

    10/06/2025

    Red Hat rivela il futuro della virtualizzazione: innovazione e agilità per le aziende

    06/06/2025

    Sviluppatori entusiasti e ottimisti sull’AI agentica

    04/06/2025

    Intelligenza Artificiale: non tutte le aziende sono pronte

    30/05/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.