• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Speciale Sicurezza
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • AWS re:Invent 2025: tutte le novità
    • Cloud sovrano: la nuova frontiera della fiducia digitale
    • Gruppo Dolomiti Energia e Microsoft Italia: accordo per l’Agentic AI
    • F5 amplia la sua collaborazione strategica con NetApp
    • Firewall: come risolvere il loro uso errato?
    • Lo storage di Lenovo è AI-ready
    • Quantum computing: bisogna puntare sulla sicurezza
    • Natale aziendale tra panettoni e deducibilità
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»Featured»Kaspersky Community Talks: serve maggiore concretezza per vincere il cyber crime

    Kaspersky Community Talks: serve maggiore concretezza per vincere il cyber crime

    By Redazione LineaEDP03/02/20215 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    E’ andata in scena la seconda edizione dei Community Talks on Cyber Diplomacy di Kaspersky: qui gli highlights della discussione

    Kaspersky Community Talk #2 on Cyber Diplomacy

    La cyber security è stata la protagonista della seconda edizione dei Community Talks on Cyber Diplomacy di Kaspersky, incontri online informali per capire cosa pensano diplomatici informatici, ricercatori sulla sicurezza informatica, mondo accademico, esperti di politiche e forze dell’ordine impegnate a combattere il cyber crime. Tema dell’incontro i meccanismi di cooperazione esistenti e possibili in caso di emergenza informatica e incidente informatico, con un focus particolare sull’applicazione della normativa esistente sulla protezione e l’assistenza delle infrastrutture critiche.

    Ad animare il dibattito l’ambasciatrice Nadine Olivieri Lozano, Head of Division of Security Policy del Dipartimento Federale degli Affari Esteri della Svizzera; Neil Walsh, Capo del Dipartimento contro il cybercrime, il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il crimine (UNODC); Ivan Kwiatkowski, Senior Security Researcher, del Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky; e Stefan Soesanto, Senior Cyber Defense Researcher del CSS/ETH di Zurigo.

    Il dibattito ha preso il via con un’analisi delle buone pratiche già esistenti partendo dal fatto che esistono delle norme a livello globale che però devono essere effettivamente utilizzate e rese operative. Primo passo da fare, ha sottolineato Neil Walsh è quello però di capire profondamente le minacce che ci troviamo a fronteggiare perché solo partendo da qui è possibile comprendere le aree di consenso tra i vari attori portando a una progressione della discussione.

    Dal punto di vista della ricerca sulla sicurezza informatica, Ivan Kwiatkowski ha affermato che esistono già molte buone pratiche per la protezione delle infrastrutture critiche e si sta lavorando molto per aggiornare i sistemi, implementare la giusta protezione sugli endpoint, disporre di backup offline dei dati critici e con investimenti sempre maggiori in capitale umano. A livello di meccanismi cooperativi globali la collaborazione con CERT, INTERPOL, Europol e agenzie nazionali di sicurezza informatica continua a crescere anche se non esistono mezzi veramente strutturati per gestire la cooperazione tra questi enti o gli interventi da portare avanti in caso di cyber attacco. Dal punto di vista delle aziende private c’è collaborazione con il settore pubblico e le aspettative riguardano una sempre maggiore condivisioni delle informazioni sulle minacce, processi trasparenti di risposta agli incidenti e programmi di identificazione dei clienti.

    Dal punto di vista della diplomazia informatica, Nadine Olivieri ha evidenziato come la protezione dell’IC nazionale (CIP) sia una questione complessa perché diversi paesi hanno opinioni diverse al riguardo. Il CIP inoltre è una questione di responsabilità e prerogative a livello nazionale. Olivieri ha anche aggiunto che la buona pratica per tutti gli stati sarebbe garantire un flusso di informazioni affidabile ed efficiente tra gli operatori di CI e gli attori governativi competenti poiché le minacce ICT sono dinamiche e volatili e devono essere affrontate in modo rapido e mirabile. Le norme non sono abbastanza dettagliate, ed è per questo che è necessario lavorare su ulteriori indicazioni per l’implementazione piuttosto che sulla creazione di nuove norme.

    La seconda domanda riguardava cosa non ha funzionato e cosa non funziona per l’implementazione delle norme e nella creazione di quadri di risposta locali.

    Walsh ha sottolineato che esiste la consapevolezza che occorre lavorare a livello globale contro le medesime minacce e i medesimi rischi informatici ma che poi entrano in gioco fattori sul piano regionale, politici, legali e così via. Diventa fondamentale il ruolo delle aziende private come guida e consulenza per queste discussioni critiche. Secondo Kwiatkowski sono ancora molte le questioni che devono essere affrontate a livello globale e se è vero che i Paesi condividono gli impegni informatici è altrettanto vero che non ci sono informazioni su come reagirebbero a dei possibili attacchi. Un fattore che invece avrebbe senso chiarire.

    Olivieri ha aggiunto che la collaborazione funziona abbastanza bene tra specialisti tecnici e CERT, ma che le discussioni si fanno complicate a livello politico poiché diventa difficile trovare le parole giuste su cui tutti sarebbero d’accordo. Tuttavia, ciò su cui tutti gli stati concordano all’interno del GGE e dell’OEWG è che il rafforzamento delle capacità è fondamentale, così come lo sviluppo di competenze globali per avere strutture e quadri stabili per affrontare le minacce ICT. Un altro elemento da considerare è che i governi tendono a lavorare in silos.

    Un altro elemento che è emerso durante la discussione è che quando gli Stati non hanno le capacità per affrontare un incidente informatico o fornire assistenza sarebbe buona prassi condividere le informazioni tecniche: la collaborazione transfrontaliera è fondamentale e deve riguardare sia i governi che il settore privato.

    L’ultimo punto del dibattito ha invece riguardato le priorità per ulteriori lavori e qui Kwiatkowski è intervenuto sulla necessità di aumentare il più possibile il costo degli attacchi (per gli attaccanti ovviamente) e Walsh ha aggiunto che c’è bisogno di un ulteriore sviluppo delle capacità e degli investimenti per le indagini sui crimini informatici. Olivieri ha concluso che a questo proposito le discussioni nelle Nazioni Unite sono molto polarizzate ma che nel 2021 la speranza è quella di una migliore e maggiore comunicazione tra i vari Stati.

    Kaspersky
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    AWS re:Invent 2025: tutte le novità

    11/12/2025

    Cloud sovrano: la nuova frontiera della fiducia digitale

    11/12/2025

    Firewall: come risolvere il loro uso errato?

    11/12/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    Dal Forum Fiscale di Wolters Kluwer Italia le voci e le idee che stanno cambiando la professione
    Commend, la comunicazione diventa intelligente
    Aikom Technology presenta la sicurezza del futuro a SICUREZZA 2025
    Non c’è produzione senza pianificazione
    Cybersecurity, tra nuove minacce e intelligenza artificiale: la visione di GCI System Integrator
    Defence Tech

    Firewall: come risolvere il loro uso errato?

    11/12/2025

    Quantum computing: bisogna puntare sulla sicurezza

    11/12/2025

    Retailer e festività: è allarme sicurezza

    10/12/2025

    GhostFrame: è allarme sicurezza!

    09/12/2025
    Report

    L’IT è un fattore chiave per raggiungere gli obiettivi ambientali

    05/12/2025

    Cloud per la fiscalizzazione: sette aziende su dieci pronte a investire

    02/12/2025

    L’Italia aumenta gli investimenti in innovazione

    27/11/2025

    I data center sono sostenibili?

    26/11/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.