• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • Customer Data Platform: crescita record nel 2024 (+13%)
    • Il settore automotive è e sarà sempre più AI-oriented
    • Protect AI farà presto parte di Palo Alto Network
    • Attacchi informatici: sicurezza nazionale compromessa dagli APT
    • Il Print Management secondo Brother
    • SAS Viya si aggiorna per una produttività senza precedenti
    • Infrastrutture e workload: come riconfigurarli a causa dell’impatto dell’AI?
    • Nutanix e Pure Storage creano una nuova soluzione integrata
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»Uncategorized»Strategia low-code per colmare il divario di competenze

    Strategia low-code per colmare il divario di competenze

    By Redazione LineaEDP05/10/20225 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Hamiedha Sahebzada, Sales Director Creator Workflow EMEA Central for ServiceNow, spiega come colmare il divario di competenze con il low-code

    Nell’articolo qui di seguito vi proponiamo il parere di Hamiedha Sahebzada, Sales Director Creator Workflow EMEA Central for ServiceNow, che spiega come colmare il divario di competenze grazie al low-code.
    Buona lettura.

    Il mondo del business oggi è sempre più basato sulle app. Le aziende continuano a utilizzare software standard di terze parti ma allo stesso tempo cercano sempre più spesso di adattare le applicazioni esistenti a esigenze specifiche, o di creare applicazioni singole per scopi unici.

    Il problema è che questo processo richiede tempo e denaro e anche un buon numero di specialisti IT che abbiano le giuste conoscenze. Molte aziende si trovano in difficoltà su questo punto. Uno studio dello scorso anno, ad esempio, affermava che il 67% dei responsabili tech ammetteva che una carenza di competenze impediva alle proprie aziende di tenere il passo con il ritmo del cambiamento. Questo significa che le aziende che vogliono passare al digitale e sviluppare le proprie app hanno bisogno di altre soluzioni.

    Il low-code è la via corretta da seguire.

    Programmare senza Python, Java o C#

    Le piattaforme low-code sono uniche in quanto sono utilizzate sia da sviluppatori senza alcuna competenza, i cosiddetti cittadini sviluppatori, sia da professionisti.

    I cittadini sviluppatori non hanno bisogno di esperienza o particolari know-how per utilizzare le piattaforme, poiché queste offrono moduli visivi e una generazione automatica di codice che consentono agli utenti di sviluppare rapidamente e facilmente app per ottimizzare e automatizzare i processi quotidiani, attraverso una codifica manuale minima o nulla. Anche le persone che hanno esperienza di programmazione possono sviluppare su piattaforme low-code, creando app più complesse o codificando su interfacce secondo le necessità.

    Il low-code è per tutti, è questo il bello. I dipendenti di ogni i reparto, dalle risorse umane alle vendite, possono creare applicazioni senza scrivere una riga di codice o anche senza aver mai sentito parlare di Python, Java o C#, mentre gli specialisti IT possono utilizzare la tecnologia per creare applicazioni complesse più rapidamente.

    È importante notare che l’IT mantiene il controllo del processo in ogni momento. Le piattaforme avanzate low-code che hanno una console di gestione centrale consentono infatti una supervisione costante e i team IT possono anche decidere esattamente quali utenti sono autorizzati a sviluppare o distribuire app, quali funzionalità sono disponibili e quali sviluppatori possono collaborare.

    Fare di più con meno

    Questi vantaggi possono avere un impatto concreto sulle aziende. Grazie al low-code, un numero inferiore di dipendenti può ottenere di più. Attraverso il low-code, lo sviluppo software può essere eseguito in una frazione del tempo, non solo perché chiunque può farlo, ma perché le piattaforme offrono una gestione semplice, veloce e intuitiva grazie ai moduli standard offerti e all’eliminazione di codifiche complesse.

    L’effetto domino positivo è che gli specialisti IT possono utilizzare le proprie capacità altrove, e questo significa una domanda inferiore per programmatori professionisti, difficili da reperire. In breve, grazie al low-code, meno dipendenti possono ottenere di più. Questo significa anche notevoli risparmi sui costi. Per i singoli responsabili aziendali, low-code significa anche che possono ottenere soluzioni che corrispondono esattamente ai propri workflow e alle proprie esigenze e questo porta anche a una più rapida ottimizzazione e implementazione dei processi.

    Con tutti questi vantaggi, la promessa del low-code è enorme. In effetti, Gartner presume che entro il 2024 l’80% dei prodotti tecnologici in tutto il mondo sarà creato da cittadini sviluppatori al di fuori dei reparti IT.

    Come sviluppare in low-code correttamente

    Naturalmente, ci sono alcune regole base da tenere presente per ottenere il massimo dal low-code. Per avere successo, le piattaforme low-code dovrebbero offrire le seguenti caratteristiche:

    • Una user experience mobile
    • Una suite completa di strumenti per poter sviluppare
    • La possibilità di integrare applicazioni
    • Servizi relativi alle notifiche già integrati
    • Capacità di orchestrazione intelligente
    • Security

    Dal punto di vista del personale, le aziende possono formare i dipendenti interessati a diventare cittadini sviluppatori in tempi relativamente brevi. Quello che serve è un sano livello di entusiasmo per la tecnologia e un interesse per l’implementazione digitale dei workflow.

    L’obiettivo finale è che i dipendenti svolgano un ruolo di primo piano non solo nella creazione iniziale dell’app, ma anche nella sua manutenzione e ulteriore sviluppo. Dovrebbero accompagnare il progetto dall’inizio ed essere esperti della propria applicazione. Nel frattempo, i responsabili hanno il compito di spiegare l’importanza del low-code ai dipendenti e incoraggiarli a costruire uno stretto rapporto con l’IT. Il passo successivo è l’allenamento. I programmi di formazione e le cartelle di lavoro low-code dovrebbero essere parte integrante di ogni azienda, per insegnare ai cittadini sviluppatori le competenze necessarie e, soprattutto, la logica alla base del low-code. Dopo la formazione iniziale, l’attenzione dovrebbe quindi spostarsi sull’effettiva applicazione e implementazione, per consentire di mettere in pratica le conoscenze teoriche. Infine, la cooperazione con il reparto IT è fondamentale per il successo di un cittadino sviluppatore. Una comunicazione buona e trasparente tra entrambe le parti è essenziale per prevenire il cosiddetto “Shadow IT” e garantire uno sviluppo ottimale.

    Per questo una piattaforma di collaborazione centralizzata è essenziale per un buon sviluppo, in quanto consente a tutti i dipartimenti di lavorare insieme su una soluzione, garantendo visibilità a tutte le parti interessate e all’IT la possibilità di intervenire in qualsiasi momento per affrontare sfide o domande complesse.

    Low-code: il futuro della trasformazione digitale

    Il low-code ha dimostrato che tutti abbiamo gli strumenti per far avanzare la trasformazione digitale sempre di più. Dobbiamo solo fare un passo avanti e iniziare a usarli.

     

    Hamiedha Sahebzada low code ServiceNow skill gap
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    Da ServiceNow una nuova piattaforma AI che trasforma le aziende

    08/05/2025

    ServiceNow: un Q1 2025 all’insegna di nuove partnership

    28/04/2025

    Trasformazione digitale: come domare il caos?

    17/04/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    Transizione 5.0: vuoi il 45% sui software?
    Stormshield: Zero Trust pilastro della security aziendale
    RENTRI: regole pratiche per uscirne vivi
    Vertiv: come evolve il mondo dei data center
    2VS1 incontra GCI: focus sulle competenze
    Defence Tech

    Attacchi informatici: sicurezza nazionale compromessa dagli APT

    09/05/2025

    TheWizards: il gruppo APT che colpisce Asia e Medio Oriente

    08/05/2025

    Resilienza Produttiva: come rafforzarla?

    07/05/2025

    IA e rischi cyber: gli attacchi si fanno più mirati e sofisticati

    07/05/2025
    Report

    L’AI irrompe nel manufacturing

    02/05/2025

    L’AI è il futuro, ma senza dati rimane solo una promessa

    02/05/2025

    IBM X-Force Threat Index 2025: vecchi e nuovi trend delle minacce cyber

    18/04/2025

    Intelligenza Artificiale e GenAI: adozione in crescita nel 2024

    10/04/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.