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    OpenShift Platform Plus: più coerenza nell’hybrid cloud

    By Redazione LineaEDP05/09/20225 Mins Read
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    Le nuove funzionalità introdotte da Red Hat nella più recente versione di OpenShift Platform Plus offrono anche maggiore capacità di gestione

    Red Hat ha annunciato una nuova versione di Red Hat OpenShift Platform Plus, con nuove caratteristiche e funzionalità che vanno oltre la piattaforma Kubernetes di base per includere storage, gestione e altro ancora. Questo estende ulteriormente Red Hat OpenShift Platform Plus come piattaforma Kubernetes unica per coprire l’intera gamma di scenari IT aziendali, sia che si tratti di un datacenter tradizionale, di attività edge distribuite o di differenti ambienti cloud pubblici.

    Nel report di Gartner®, The Innovation Leader’s Guide to Navigating the Cloud-Native Container Ecosystem, la società di ricerca raccomanda che “le organizzazioni si sforzino di standardizzarsi su una piattaforma coerente, per quanto possibile tra i vari casi d’uso“. Man mano che le aziende ampliano i loro scenari applicativi per soddisfare esigenze in continua evoluzione, le piattaforme cloud alimentate da Kubernetes devono non solo coprire i footprint delle infrastrutture cloud ibride aperte, ma anche la varietà di carichi di lavoro e applicazioni in esecuzione su questa base.

    Come sottolineato in una nota ufficiale da Joe Fernandes, vice president and general manager, Platforms Business Group, Red Hat: «Le organizzazioni che si rivolgono alle applicazioni moderne per offrire esperienze utente migliori e più dinamiche, hanno bisogno di una piattaforma che garantisca coerenza, sia che si tratti di applicazioni tradizionali in un datacenter, sia che si tratti di carichi di lavoro containerizzati che si estendono all’edge e a più cloud pubblici. Con gli aggiornamenti di oggi, Red Hat OpenShift Platform Plus si conferma ideale per fornire questa base coerente insieme a un set completo di strumenti integrati per una gestione migliorata, una maggiore resilienza dei dati e una postura di sicurezza più solida».

    Red Hat OpenShift Platform Plus è stato progettato per fornire alle organizzazioni una base ancor più coerente per la standardizzazione dell’IT. La nuova offerta include gli strumenti necessari per costruire, proteggere e gestire in modo più semplice le applicazioni durante l’intero ciclo di vita del software e nei cluster Kubernetes.

    Gli aggiornamenti della tecnologia di base includono:

    • Red Hat OpenShift 4.11
    • Red Hat Advanced Cluster Management for Kubernetes 2.6
    • Red Hat OpenShift Data Foundation 4.11

    Una piattaforma completa per workload che si estendono al cloud ibrido

    Con la continua crescita degli ambienti operativi da parte delle aziende, è aumentata anche l’esigenza di una maggiore coerenza tra questi ambienti eterogenei. Red Hat OpenShift 4.11, basato su Kubernetes 1.24 e sull’interfaccia runtime CRI-O 1.24, è stato progettato per facilitare l’utilizzo di Kubernetes aziendale in qualsiasi modo e ovunque sia necessario nel cloud ibrido aperto.

    La più recente versione di Red Hat OpenShift consente alle aziende di installare OpenShift direttamente dai principali marketplace di cloud pubblico, tra cui AWS marketplace e Azure marketplace. Ciò offre una flessibilità ancora maggiore nel modo in cui un’azienda sceglie di eseguire OpenShift e consente ai team IT di soddisfare meglio i requisiti tecnologici dinamici.

    Le nuove caratteristiche e funzionalità di Red Hat OpenShift 4.11 includono:

    • Integrazione dei livelli di ammissione dei pod, che consente agli utenti di definire diversi livelli di isolamento per i pod Kubernetes per contribuire a imporre comportamenti più chiari e coerenti dei pod.
    • Supporto Installer provisioned infrastructure (IPI) per Nutanix che permette agli utenti di utilizzare il processo IPI per l’installazione completamente automatizzata, integrata e con un solo clic di OpenShift sugli ambienti virtuali Nutanix supportati.
    • Architetture aggiuntive per container in sandbox, compresa la possibilità di eseguire container sandboxed su AWS e su OpenShift a singolo nodo. I container sandboxed forniscono un ulteriore livello opzionale di isolamento per i carichi di lavoro, anche ai margini della rete.

    Migliori supervisione e compliance negli ambienti ibridi

    La gestione di workload eterogenei può spesso richiedere una supervisione e una governance aggiuntive. Per aiutare gli utenti a gestire meglio le flotte di container in continua crescita ai margini, Red Hat Advanced Cluster Management 2.6, come parte di Red Hat OpenShift Platform Plus, aggiunge nuove funzionalità volte a migliorare la disponibilità nei casi di utilizzo ad alta latenza e bassa larghezza di banda.

    Un singolo cluster hub di Red Hat Advanced Cluster Management è ora in grado di distribuire e gestire fino a 2.500 cluster OpenShift a singolo nodo, che possono essere distribuiti e gestiti all’edge attraverso il provisioning zero touch. Inoltre, Red Hat Advanced Cluster Management 2.6 offre dei raccoglitori di metriche edge progettati specificamente per i carichi di lavoro a singolo nodo e di piccole dimensioni, consentendo una maggiore osservabilità delle operazioni remote.

    Red Hat Advanced Cluster Management offre anche nuove integrazioni con strumenti importanti, garantendo agli utenti la flessibilità di continuare a utilizzare i flussi di lavoro esistenti. Tra queste integrazioni:

    • Vista automatica dell’intero parco applicativo, tra cui una maggiore visibilità sulla topologia delle applicazioni, visualizzando le applicazioni create direttamente attraverso OpenShift.
    • Gestione dei cluster direttamente da Red Hat Ansible Automation Platform, disponibile come anteprima tecnologica, consente agli utenti di Ansible di interagire con Red Hat Advanced Cluster Management in modo nativo.
    • Integrazione con Kyverno PolicySet, disponibile come anteprima tecnologica, offre agli utenti più opzioni per tenere il passo con i paesaggi di policy di Kubernetes.

    Servizi dati e storage persistente progettati per i workload moderni

    Quando le organizzazioni spostano i loro sistemi verso il cloud ibrido, la resilienza è spesso una preoccupazione cruciale. Per ridurre al minimo la perdita di dati e l’interruzione dell’attività in caso di guasto, Red Hat OpenShift Data Foundation 4.11 include OpenShift API per la protezione dei dati. L’interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) basata sull’operatore può essere utilizzata per il backup e il ripristino di applicazioni e dati specifici, in modo nativo o utilizzando le applicazioni di protezione dei dati esistenti nel cloud ibrido.

    Inoltre, Red Hat OpenShift Data Foundation offre ora funzionalità di monitoraggio multicluster tramite Red Hat Advanced Cluster Management. Ciò consente di avere un’unica visione dello stato di salute della gestione dei dati del cluster su più cluster e può contribuire a ridurre i costi operativi consolidando la gestione dei cluster tra gli ambienti attraverso un unico strumento.

     

     

     

     

     

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