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    Perché l’Internet delle cose può sostenere l’economia circolare

    By Redazione LineaEDP11/12/20208 Mins Read
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    Giulio Ballarini (in foto), VP Sales and Country Manager Italia di Software AG, riflette sull’importanza dell’Internet delle cose

    L’Internet delle cose (IoT) svolge un ruolo importante nell’economia circolare, nell’aiutare le aziende a mantenere in uso i prodotti in un modo da incrementare il business e migliorare l’esperienza del cliente.

    Tra le tante sfide di oggi, una di quelle che hanno un impatto maggiore è il cambiamento climatico; ogni Paese è coinvolto e ha un ruolo da svolgere nel cambiare il proprio comportamento per salvare il Pianeta. Così, le discussioni intorno a un’economia circolare sono aumentate, poiché l’attuale approccio della produzione di massa e dello spreco non è sostenibile.

    Un’economia circolare, come descritta dalla Fondazione Ellen MacArthur, consiste nello sviluppo di prodotti e processi “design out waste and pollution”, nel mantenere in uso prodotti e materiali e nel rigenerare i sistemi naturali. L’idea è quella di fermare il modello lineare “take-make-waste” sempre più antieconomico per consumatori, produttori e ambiente.

    Prendiamo per esempio gli elettrodomestici come frigoriferi, congelatori, lavatrici: occorre una quantità enorme di energia e di materiali per realizzare queste macchine. Nel caso di un frigorifero con componenti non facilmente riparabili o sostituibili, quando una parte si rompe, l’intero frigorifero viene spesso gettato via per comprarne uno nuovo.

    Se quel pezzo potesse essere riparato, il consumatore non avrebbe bisogno di affrontare la seccatura e le spese per l’acquisto di un nuovo frigorifero e di farselo consegnare e installare. Il frigorifero è progettato e prodotto per un uso continuo – questa è l’economia circolare.

    Come può essere d’aiuto l’Internet delle cose?

    Il settore manifatturiero utilizza da tempo sensori e dispositivi come parte dei progetti dell’IoT per migliorare l’efficienza, rilevare e prevenire i problemi prima che si verifichino e fare manutenzione dei prodotti a distanza. Il monitoraggio a distanza sta diventando la norma, e obiettivo dei produttori è estenderlo ulteriormente per migliorare l’esperienza del cliente al fine di fidelizzare il brand.

    Un esempio potrebbe essere un’azienda che vende macchinari per la produzione, che comprenda sensori per rilevare le variazioni di pressione, i livelli dei fluidi e altro ancora, in modo che possano fornire una migliore esperienza al cliente – supportando i clienti e informandoli prima che si verifichi un problema. Potrebbero essere in grado di vedere quando un macchinario non viene utilizzato nel modo corretto, o quando è necessario venga pulirlo più regolarmente e altro ancora, prolungandone così il funzionamento e il ciclo di vita.

    Poiché sempre più aziende si impegnano a favore della green economy, è inevitabile che questi casi d’uso si espandano progressivamente dal mercato manifatturiero a quello della vendita al dettaglio di beni di consumo. Le piattaforme IoT raccoglieranno i dati dei sensori su tutti i tipi di prodotti, il che aiuterà le aziende a usare gli analytics che consentiranno di:

    Comprendere come i loro prodotti possano essere progettati e realizzati in linea con obiettivi più sostenibili, compreso l’utilizzo di materiali sostenibili e riutilizzabili come parte del processo di costruzione

    Ottenere la tracciabilità della provenienza dei materiali, che ne garantisce la sostenibilità, oltre a ridurre l’impatto di parti contraffatte

    Individuare quali sensori forniscono i dati migliori e dove devono essere utilizzati per progettare i prodotti tenendo conto del riutilizzo e della riparazione

    Ridurre gli sprechi controllando i consumi di acqua e di altri materiali utilizzati nel processo

    Monitorare gli eventuali guasti una volta che sono in uso con i clienti e valutare e prevenire i problemi prima che si verifichino. Un messaggio inviato a un cliente può avvisare di un problema che può richiedere l’invio di un pezzo o l’intervento di un ingegnere per risolverlo

    Guardare ancora più avanti con l’uso di occhiali per video di realtà virtuale per sovrapporre un video virtuale al prodotto, o per lo meno avere un esperto che identifica il problema da remoto utilizzando dati centrali e analytics e dando consigli a un ingegnere in loco

    Tracciare la fine del ciclo di vita di un prodotto e richiamarlo per riutilizzarlo in modo appropriato

    Sulla via dell’economia circolare

    Come dice Frans van Houten, CEO e Presidente di Philips: «Per un mondo sostenibile, è essenziale il passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare…». Naturalmente, ci vorrà del tempo e sarà un processo lungo e complesso quello che vedrà le aziende passare a questo nuovo modo di lavorazione e produzione.

    Ma molti pionieri sono già sulla strada del cambiamento:

    IKEA ha annunciato un piano per la rivendita di mobili dopo l’uso.

    John Lewis ha avviato un programma di riacquisto dei vestiti acquistati.

    Poiché le persone sono in grado di recuperare i costi dei prodotti acquistati, il valore di tali articoli sale, in quanto non si tratta di denaro buttato via.

    Unilever si è impegnata per una “riduzione assoluta della plastica” in tutto il suo portafoglio, partendo da un design che riduce la quantità di plastica utilizzata, per poi assicurarsi che ciò che utilizza provenga sempre più da fonti riciclate.

    Bosch ha il “Papillon Project”, in cui tutte le fasi del ciclo di produzione possono essere progettate per il riutilizzo. L’azienda ha optato per un modello di business in leasing, che alcuni consumatori potrebbero gradire, ma alcuni potrebbero preferire l’acquisto a titolo definitivo. I diversi modelli si evolveranno probabilmente e saranno testati con i consumatori.

    Stanley Black & Decker è un altro esempio eccellente di “l’IoT for Good” nell’ambito dell’iniziativa Stanley Earth con la pompa solare intelligente NADI. In India molti agricoltori che hanno bisogno di acqua per irrigare i raccolti si affidano all’elettricità o, se sono fuori dalla rete, al diesel e hanno anche bisogno di recarsi sul posto per accendere le pompe. Ma le pompe diesel consumano tonnellate di anidride carbonica. Quindi, è importante sostituire queste pompe inefficienti con pompe solari che possono essere monitorate, aggiornate e controllate a distanza. La Smart Solar Pump NADI non dipende dalla rete elettrica, né dai combustibili fossili. Gli agricoltori non devono nemmeno usare il diesel per guidare per essere sul posto, in quanto possono accendere e spegnere la pompa sul loro smartphone da casa e vedere le analisi e i grafici dell’IoT. Questi stanno raccogliendo dati dai sensori per fornire il monitoraggio remoto, la manutenzione predittiva e l’analisi delle tendenze. Possono programmare gli orari di accensione e spegnimento e utilizzare la giusta quantità d’acqua per ridurre al minimo l’impatto sulla fornitura d’acqua. I sensori di qualità dell’acqua aiutano anche a rilevare i contaminanti nell’acqua che viene pompata. Stanley Black & Decker ha inoltre scelto la piattaforma piattaforma Cumulocity IoT di Software AG, agnostica, aperta e indipendente, per fornire rapidamente le soluzioni IoT e distribuirle.

    Anche Gruppo Nordex, produttore a livello globale di turbine eoliche onshore innovative, ha scelto di gestire i propri parchi eolici a energia pulita sulla base dei dati dei sensori e pianifica di connettere e monitorare le sue attuali 6.800 turbine eoliche, utilizzando la piattaforma Cumulocity IoT. Così il Gruppo Nordex potrà digitalizzare il proprio business e ottimizzare ulteriormente anche in chiave green le proprie turbine.

    Importanti progressi si possono fare anche nel settore dei sistemi di distribuzione dell’acqua end-to-end dove Software AG e Telstra hanno avviato un importante collaborazione per lo sviluppo di una soluzione di Water Management per le utilities australiane. La soluzione raccoglie i dati catturati dai sensori come pressione, consumo e avvisi da una nuova generazione di contatori d’acqua digitali gestiti tramite la piattaforma IoT di Telstra e lìAccelerator di Cumulocity IoT in esecuzione nel cloud. La soluzione offre strumenti pronti all’uso per il monitoraggio e la gestione di tutti questi dati aiutando a rilevare perdite, sia presso il cliente sia in punti di acqua non fatturata come tubature e serbatoi.

    Questi esempi dimostrano come l’economia circolare stia guadagnando terreno per fornire alle persone i beni e i servizi di cui hanno bisogno, riducendo al minimo l’impatto sul Pianeta e come l’Internet delle cose sia indispensabile per fornire le connessioni nel processo di progettazione e costruzione. È fondamentale anche per collegare la casa e le persone a chi che ripara i prodotti da remoto, ai produttori che possono dire quando qualcosa deve essere riparato e al rivenditore che ha venduto il prodotto quando deve essere aggiornato o sostituito.

    Per le aziende pioniere di una rivoluzione economica per sostituire l’economia lineare, l’Internet delle cose è un fattore chiave per aiutarle a reperire, produrre, assistere e riutilizzare le cose in modo più sostenibile ed economico.

    Noi, come Software AG, crediamo nell’importanza dell’IoT a supporto dell’economia circolare e nelle potenzialità che offre ai chi desidera sviluppare nuovi modelli di business differenzianti e più sostenibili. La nostra piattaforma Cumulocity IoT a oggi ha consentito lo sviluppo di molteplici progetti basati sull’IoT, il segreto è sicuramente l’estremo grado di apertura che la caratterizza e che, integrando giorno dopo giorno un numero crescente di dispositivi, rende possibile mettere in piedi progetti IoT innovativi in tempi molto rapidi, dal momento che tutti i problemi tecnici tipici l’Internet delle cose, come l’interoperabilità, la presenza di molteplici standard, sono già risolti alla base dalla piattaforma.

     

    Cumulocity IoT economia circolare Giulio Ballarini IoT Software AG
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