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    Storage trend: le tendenze per il 2026

    By Redazione LineaEDP12/12/20257 Mins Read
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    Eric Herzog, CMO di Infinidat, individua le 5 tendenze che caratterizzeranno il mercato dello storage enterprise per il prossimo anno

    storage-enterprise
    Eric Herzog, CMO di Infinidat

    Il 2026 si preannuncia un anno d’oro per lo storage enterprise: nuove convergenze e una crescita senza precedenti stanno, infatti, trasformando profondamente il modo di concepire tali infrastrutture. L’evoluzione in atto è guidata da una serie di fattori strettamente interconnessi. L’AI e lo storage sono ormai indissolubilmente legati, mentre l’integrazione tra cybersecurity e infrastrutture dati ha portato lo storage cyber-resiliente al centro delle strategie aziendali. Parallelamente, l’efficienza energetica ha assunto un ruolo chiave nei data center, influenzando in modo determinante le scelte tecnologiche delle aziende. Anche le dinamiche CAPEX/OPEX stanno ridefinendo la progettazione e la gestione delle infrastrutture, offrendo nuove opportunità di ottimizzazione dei costi. Infine, la crescita esponenziale dei volumi di dati richiede soluzioni di storage sempre più performanti e scalabili, poiché l’uno non può evolvere senza l’altro.

    In questo scenario, Eric Herzog, CMO di Infinidat, ha individuato i cinque principali trend che caratterizzeranno il mercato dello storage enterprise nel 2026 e che preparano il terreno per un anno all’insegna di soluzioni sempre più performanti, potenziate dall’AI e con un’attenzione crescente alla cybersecurity. Questi trend derivano da un ampio confronto con clienti, partner di canale, analisti e alleati tecnologici a livello globale.

    Transizione strategica verso l’AI – La crescente diffusione delle applicazioni AI e dei workload accelera la trasformazione enterprise

    La rapida adozione dell’Intelligenza Artificiale (AI) ha avuto implicazioni enormi e dirette sull’infrastruttura di storage enterprise. Nel 2026, le implementazioni di AI continueranno a crescere in modo esponenziale, mentre le aziende puntano a trasformarsi attraverso l’AI. Gartner prevede che oltre l’80% delle imprese utilizzerà API di AI o applicazioni abilitate all’AI entro il 2026, portando queste tecnologie dalla fase pilota al cuore delle operazioni aziendali.

    Questo trend indica una transizione verso architetture di storage AI-centriche, soluzioni ad alte prestazioni per workload AI basati sul retrieval e overlay di AI che sfruttano le infrastrutture esistenti, così da massimizzare gli investimenti nello storage enterprise. Il modello destinato a diventare la “architettura AI dell’anno” nel 2026 è il Retrieval-Augmented Generation (RAG), in grado di migliorare drasticamente l’accuratezza e la rilevanza dei modelli AI.

    Evoluzione della cybersecurity – Cyber resilience dello storage per rendere le difese più proattive e preventive

    Il mercato sta passando da un approccio tradizionale, basato su rilevazione e risposta, a una crescente attenzione verso la difesa proattiva e le misure preventive, rendendo l’infrastruttura di storage realmente cyber-sicura. A questo si aggiunge l’aumento allarmante delle minacce alimentate dall’AI: i criminali informatici stanno, infatti, diventando sempre più sofisticati nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per rendere gli attacchi più pericolosi, difficili da individuare e capaci di eludere i controlli.

    Secondo il report PwC Global Digital Trust Insights 2026, il 60% dei leader IT e business colloca gli investimenti nel cyber risk tra le prime tre priorità strategiche, mentre solo il 6% si considera pienamente sicuro rispetto alle vulnerabilità note. La carenza di competenze in ambito cyber continua, inoltre, a rappresentare una delle principali barriere allo sviluppo.

    Per questo, nel 2026, la cyber resilience e il cyber recovery dello storage dovranno diventare elementi centrali delle strategie di cybersecurity delle imprese. Un esempio di approccio proattivo è l’adozione di funzionalità di cyber detection integrate nello storage primario, mentre un esempio di approccio preventivo è l’utilizzo di soluzioni di protezione automatizzata che permettono di generare snapshot immutabili dei dati, accelerando il ripristino in caso di attacco.

    Ripensare CAPEX e OPEX – La pressione sui budget IT crea nuove opportunità

    La tecnologia è ormai un pilastro imprescindibile per le aziende di tutto il mondo, e disporre di un budget adeguato è diventato essenziale. Secondo le previsioni formulate da Gartner a inizio anno, entro la fine del 2025 la spesa IT globale raggiungerà i 5,43 trilioni di dollari, con un aumento del 7,9% rispetto al 2024. Nel 2026 dovrebbe arrivare a 6,08 trilioni di dollari, con una crescita del 9,8% sul 2025, trainata soprattutto dagli investimenti in infrastrutture, software e dispositivi legati all’intelligenza artificiale. Tuttavia, nel 2026 aumenterà anche la pressione per rendere l’IT più efficiente sotto il profilo dei costi e per riallocare parte dei fondi destinati alle infrastrutture tradizionali verso l’AI e altre tecnologie emergenti.

    In questo scenario, lo storage enterprise svolge un ruolo chiave nella riduzione di CAPEX e OPEX, grazie al consolidamento delle risorse, al miglioramento dell’efficienza energetica e alla possibilità di offrire prestazioni elevate in formati più compatti. Liberando risorse dai budget dedicati allo storage, nel 2026 le aziende potranno finanziare nuovi progetti di innovazione, come l’Agentic AI. Sebbene i budget IT rimangano complessivamente stabili o in lieve crescita a una cifra, il principio del “fare di più con meno” diventerà un elemento centrale delle strategie di ottimizzazione della spesa IT.

    Power to the Storage – La domanda di efficienza energetica ridisegna l’infrastruttura dati

    Nel 2026 la richiesta di energia nei data center continuerà a crescere, con la necessità di liberare maggiore capacità per supportare workload e applicazioni AI sempre più energivori. L’intelligenza artificiale non è, infatti, l’unico elemento alla base dell’aumento dei consumi: anche le tecnologie non AI, ma fortemente data-intensive, assorbono quantità crescenti di energia. Secondo IDA (Associazione Italiana Data Center), nel 2024 la potenza degli hub digitali ha raggiunto i 287 MW e, tra la fine del 2025 e il 2026, quella installata in Italia supererà ulteriormente i livelli attuali grazie all’attivazione di numerosi data center hyperscale. Se nel 2028 il Paese dovrebbe superare la soglia di 1 GigaWatt, le stime per il 2031 parlano di 2 GigaWatt: un incremento del 600% rispetto ai valori del 2024, con una crescita media annua del 30%.

    In questo contesto, le aziende cercheranno di ottenere risparmi energetici riducendo i consumi delle proprie infrastrutture dati e non solo. Questo richiederà l’adozione di sistemi di storage e tecnologie correlate più efficienti dal punto di vista energetico, capaci di alimentare l’infrastruttura con minori sprechi. Poiché la tecnologia non è più un elemento discrezionale per le imprese, la necessità di una gestione energetica efficace non è mai stata così cruciale.

    Più dati, più storage unificato – La crescita incontrollata dei dati impone di integrare cyber, AI, energia, CAPEX/OPEX e backup

    Anche per il prossimo anno ci si aspetta una crescita esponenziale dei dati. Secondo Statista, il volume globale ammontava a circa 149 zettabyte nel 2024. Entro la fine del 2025 il mondo supererà gli 181 zettabyte e, nel 2026, la quantità di dati generati è destinata a raggiungere i 230–240 zettabyte. Un incremento così straordinario delle informazioni digitali richiederà inevitabilmente una forte espansione della capacità di storage. Questo trend si collega agli altri quattro grandi fenomeni dello storage per il 2026 – AI, cybersecurity, CAPEX/OPEX ed efficienza energetica – ma introduce anche una quinta dimensione da non trascurare: la necessità di rafforzare le strategie di backup e protezione dei dati. Una crescita incontrollata dei dati si tradurrà, infatti, in un aumento altrettanto significativo dei flussi di backup.

    Il backup, in genere, tende a rallentare le prestazioni delle applicazioni e dei workload, qualunque sia la loro natura. Un sistema rapido riduce l’impatto sulle attività primarie. E quando è necessario ripristinare i dati – che rappresentano la vera “linfa vitale” di ogni impresa – il recupero deve avvenire nel minor tempo possibile. Per questo motivo, nel 2026 un numero crescente di organizzazioni adotterà misure per garantire la possibilità di rendere operativi i repository di backup quasi istantaneamente.

    A cura di Eric Herzog, CMO di Infinidat

    Infinidat storage trend
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