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    LunarWeb e LunarMail spiano i diplomatici europei

    By Redazione LineaEDP10/06/20244 Mins Read
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    I ricercatori ESET hanno scoperto le backdoor LunarMail e LunarWeb appartenenti al gruppo Turla che utilizzano la steganografia per evitare il rilevamento

    LunarWeb

    Le agitazioni mondiali, ormai si sa, hanno gravi ripercussioni anche a livello informatico. Molti gruppi cybercriminali affiliati al governo russo, attuano gravi campagne di cyberspionaggio contro i diplomatici europei e stanarli non è semplice. Una delle ultime scoperte in questo ambito viene da ESET, leader europeo globale nel mercato della cybersecurity, che segnala due backdoor precedentemente sconosciute, denominate LunarWeb e LunarMail, che hanno compromesso un ministero degli affari esteri europeo e le sue missioni diplomatiche all’estero, principalmente in Medio Oriente. ESET stima che il toolset Lunar sia stato utilizzato fin dal 2020 e, date le analogie tra tattiche, tecniche, procedure e attività passate, ritiene che queste compromissioni possano essere attribuite con buona probabilità a Turla, gruppo di cyberspionaggio allineato alla Russia. L’obiettivo della campagna è il cyberspionaggio.

    Le scoperte dei ricercatori ESET su LunarWeb e LunarMail

    L’indagine di ESET è partita dal rilevamento di un loader distribuito su un server non identificato, che decifra e carica un payload da un file. Questo ha portato i ricercatori di ESET alla scoperta di una backdoor precedentemente sconosciuta, che ESET ha chiamato LunarWeb. Successivamente, è stata rilevata una sequenza simile con LunarWeb distribuita nell’ambito di una missione diplomatica. In particolare, l’attaccante ha incluso anche una seconda backdoor, che ESET ha denominato LunarMail, che utilizza un metodo diverso per le comunicazioni di command & control (C&C). Durante un altro attacco, ESET ha osservato la distribuzione simultanea di una catena con LunarWeb in tre missioni diplomatiche di un Paese europeo in Medio Oriente, avvenuta a pochi minuti di distanza l’una dall’altra. L’attaccante ha probabilmente avuto accesso in precedenza al controller di dominio del ministero degli Affari Esteri e lo ha utilizzato per il movimento laterale verso i computer delle istituzioni correlate nella stessa rete.

    LunarWeb, distribuito sui server, utilizza HTTP(S) per le comunicazioni C&C e imita le richieste legittime, mentre LunarMail, distribuito sulle workstation, persiste come add-in di Outlook e utilizza i messaggi e-mail per le comunicazioni C&C. Entrambe le backdoor utilizzano la steganografia, una tecnica in cui i comandi vengono nascosti nelle immagini per evitare il rilevamento. I loro loader possono esistere in varie forme, compreso il software open-source affetto da trojan, a dimostrazione delle tecniche avanzate utilizzate dagli aggressori.

    Tutta colpa dello spearphishing

    I componenti recuperati relativi all’installazione e l’attività dell’aggressore suggeriscono che la possibile compromissione iniziale sia avvenuta attraverso lo spearphishing e lo sfruttamento di un’errata configurazione del software di monitoraggio della rete e delle applicazioni Zabbix. Inoltre, l’attaccante aveva già accesso alla rete, ha utilizzato credenziali rubate per muoversi all’interno della rete e ha adottato misure accurate per compromettere il server senza destare sospetti. In un’altra compromissione, i ricercatori hanno trovato un vecchio documento Word dannoso, probabilmente proveniente da un’e-mail di spearphishing.

    LunarWeb raccoglie ed esfiltra informazioni dal sistema, come informazioni sul computer e sul sistema operativo, elenchi di processi in esecuzione, di servizi e di prodotti di sicurezza installati.  Inoltre, supporta le comuni funzionalità di backdoor, tra cui le operazioni su file e processi e l’esecuzione di comandi shell. Alla prima esecuzione, la backdoor LunarMail raccoglie informazioni dai messaggi e-mail inviati dai destinatari (indirizzi e-mail). In termini di capacità di comando, LunarMail è più semplice e presenta un sottoinsieme dei comandi presenti in LunarWeb. È in grado di scrivere un file, creare un nuovo processo, fare uno screenshot e modificare l’indirizzo e-mail di comunicazione C&C. Entrambe le backdoor hanno l’insolita capacità di eseguire script Lua.

    Turla, noto anche come Snake, è attivo almeno dal 2004, forse addirittura dalla fine degli anni Novanta. Ritenuto parte dell’FSB russo, prende di mira principalmente entità di alto profilo come governi e organizzazioni diplomatiche in Europa, Asia centrale e Medio Oriente. Il gruppo è noto per aver violato importanti organizzazioni, tra cui il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nel 2008 e la società svizzera di difesa RUAG nel 2014.

    Dichiarazioni

    “Abbiamo osservato diversi gradi di sofisticazione nelle compromissioni: ad esempio, l’attenta installazione sul server violato per evitare la scansione da parte del software di sicurezza contrastava con gli errori e i diversi stili di codifica delle backdoor. Ciò suggerisce che probabilmente più persone sono state coinvolte nello sviluppo e nel funzionamento di questi strumenti”, spiega Filip Jurčacko, ricercatore ESET che ha scoperto il toolset Lunar.

    backdoor cybersecurity Cyberspionaggio Eset lunar Turla
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    Redazione LineaEDP
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