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    Digitalizzazione PA: si fanno passi avanti, nonostante qualche ostacolo

    By Redazione LineaEDP30/05/20256 Mins Read
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    NetConsulting cube ha pubblicato i risultati della seconda edizione della CIO Survey PA, che indaga sull’avanzamento dei piani di digitalizzazione delle PA

    digitalizzazione-PA

    Nel corso di un evento organizzato a Roma presso la prestigiosa sede di Palazzo Wedekind sono stati presentati i risultati della 2a edizione della CIO Survey PA, l’indagine che indaga sullo stato di avanzamento della digitalizzazione delle PA, realizzata da NetConsulting cube su responsabili di direzioni e servizi sistemi informativi di circa 70 realtà centrali e territoriali della Pubblica Amministrazione: PAC, Regioni, società di servizi ICT InHouse e Comuni capoluogo con almeno 100.000 abitanti.

    L’indagine è stata supportata da Commvault, Contentsquare, Deda Next, Google Cloud, Engineering, Jakala Civitas, Microsoft, NTT Data, Salesforce, SAS, ServiceNow, TIM Enterprise che hanno contribuito, insieme al team di ricerca di NetConsulting cube e ad un Advisor Board composto da autorevoli rappresentanti del mondo della Pubblica Amministrazione e del Governo, alla definizione delle principali tematiche da indagare.

    “La seconda edizione della CIO Survey PA mette in luce i progressi compiuti dalla Pubblica Amministrazione nel processo di digitalizzazione e i fattori che secondo i CIO stanno frenando la realizzazione. La survey si focalizza sulle priorità progettuali su cui si concentrano gli investimenti degli enti, con un focus principale su Dati e Intelligenza Artificiale, in quanto elemento di innovazione rispetto al passato. I dati raccolti”, spiega Giancarlo Capitani, Presidente Onorario di NetConsulting cube, “confermano anche quest’anno i progressi compiuti sul fronte della digitalizzazione delle PA, che si dichiarano in linea con le previsioni temporali dettate dal PNRR e dal Piano triennale di Agid. Nonostante CIO e RTD siano incaricati di guidare il percorso verso la digitalizzazione, non sempre sono dotati dell’autonomia necessaria nel definire le scelte e gli obiettivi da traguardare. A questo si aggiungono alcuni ostacoli che anche quest’anno puntano l’accento sulla mancanza di risorse umane e di competenze adeguate, oltre che alla resistenza al cambiamento”.

    La survey è stata effettuata sottoponendo a ciascun intervistato un questionario costituito da più di 90 domande strutturate in sessioni “one to one”, per cogliere a pieno sia gli elementi di contesto che i casi d’uso ed esperienze specifiche utili per la massima comprensione dei temi di indagine.

    All’indagine sulla digitalizzazione delle PA hanno partecipato prevalentemente CIO appartenenti ai seguenti enti:

    • Enti della Pubblica Amministrazione Centrale (ministeri, agenzie, enti di diversa natura ed enti previdenziali);
    • Regioni;
    • Società di servizi ICT InHouse;
    • Comuni Capoluogo con almeno 100.000 abitanti, di cui anche città metropolitane

    Digitalizzazione delle PA: i principali risultati della survey

    • L’andamento della spesa ICT nella pubblica amministrazione centrale e locale. “La spesa ICT nella PA continua a crescere più di quella espressa dai settori privati, con un valore complessivo pari a 6.282 mln€ nel 2024, e un incremento rispetto all’anno 2023 del +10,8%, che proseguirà anche nel 2025”, commenta Rossella Macinante, BU Leader di NetConsuling cube. “I fondi PNRR rappresentano soprattutto nei Comuni una fonte di finanziamento importante per l’attuazione dei principali progetti, in particolare integrazione della PDND (su cui il 70% dei comuni dichiara completato il progetto), migrazione al cloud e rafforzamento della cybersecurity.

    digitalizzazione-PA

    • Lo stato della digitalizzazione delle PA e le aree progettuali. La digitalizzazione delle PA ha compiuto notevoli progressi rispetto allo scorso anno, in particolare su Cloud e cybersecurity. Su questo punto la PA sta investendo molto per recuperare il forte ritardo rispetto a misure organizzative e sistemi di difesa, pur permanendo alcuni gap da colmare.
    • Il percorso di adozione del Cloud evidenzia una forte crescita delle percentuali di workload per tutti i target, con una notevole accelerazione nei Comuni e nelle Regioni. In particolare, nei Comuni, la percentuale di quelli che hanno portato in cloud più del 70% dei workload è passata dal 48,1% al 76%. Le applicazioni oggi maggiormente presenti su cloud sono Office Automation, Collaboration, Servizi al cittadino e applicazioni relative ai processi core degli enti, con punte del 100% del campione per i Comuni. Si conferma, come rilevato nella scorsa edizione, una netta prevalenza del modello Private nelle Regioni e nelle PAC.  Più frammentata la situazione nei Comuni, in cui al cloud privato (55%), si affianca il cloud pubblico, con un 59% del panel che ha scelto questa modalità, e il cloud dei fornitori di software. Cresce la preoccupazione legata all’aumento delle spese OPex, citato principalmente dai Comuni, che considerano questo come un fattore in grado di minare la sostenibilità economica del cloud nel lungo periodo.
    • Anche sul fronte della Cybersecurity si evidenziano molti progressi, soprattutto nei Comuni, presso i quali si rafforza la struttura organizzativa con il 76% dei Comuni che dichiara la presenza della figura del CISO (Chief Information Security Officer) e con il 72% che si è dotato di servizi SOC (Security Operation Center).
    • L’Artificial Intelligence, pur essendo uno dei fattori strategici per innovare processi e migliorare l’efficienza operativa, ad oggi non è ancora oggetto di una strategia che ne definisca budget e modello organizzativo. Solo nella PAC si riscontra la presenza di enti (14,3%) che hanno definito un AI Strategy.   Nelle Regioni e Comuni prevale ancora un approccio prudente, con la maggior parte degli enti in fase di valutazione o di sperimentazione. L’AI generativa rappresenta la tecnologia su cui si concentreranno investimenti e valutazioni, con casi d’uso ancora in prevalenza sperimentali e focalizzati su servizi al cittadino e gestione documentale, anche se non mancano nelle PAC casi già in produzione che hanno un maggiore impatto sui processi interni.  Miglioramento dell’efficienza e della produttività sono citati dalla stragrande maggioranza degli enti come obiettivo prioritario, ma persiste una mancanza di fiducia negli algoritmi e una resistenza al cambiamento che frena l’avanzamento dei progetti.
    • Carenza di risorse e competenze e questioni aperte. La carenza di risorse e competenze, evidenziata da tutti gli enti, rappresenta l’ostacolo principale al proseguimento del percorso di digitalizzazione delle PA. CIO e RTD lamentano tempi lunghi nel processo di assunzione, con difficoltà ad attrarre figure dotate di competenze adeguate, con un’età media che seppur diminuita rispetto alla scorsa edizione, resta comunque elevata. A questo si aggiunge una resistenza al cambiamento che non favorisce l’innovazione dei processi, fondamentale per rendere efficace l’innovazione digitale.

    digitalizzazione-PA

    • Resta elevata la preoccupazione sulla sostenibilità economica oltre il 2026 di quanto realizzato con il PNRR.

    “Si conferma da parte degli enti una preoccupazione per il post PNRR e cresce l’attesa verso una strategia di lungo periodo che sia in grado di garantire il mantenimento di quanto realizzato”, conclude Rossella Macinante “Rafforzare un approccio di sistema, prevedere finanziamenti in grado di sostenere il proseguimento del percorso intrapreso, puntare su competenze digitali e infrastrutture sono elementi fondanti per conseguire benefici concreti dalla digitalizzazione delle PA”.

    digitalizzazione-PA

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