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    Red Hat porta l’Open Edge Computing verso il futuro

    By Redazione LineaEDP02/11/20226 Mins Read
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    Red Hat Device Edge porta la flessibilità di Kubernetes e Linux su dispositivi edge con risorse limitate per le implementazioni edge su scala

    Red Hat ha presentato Red Hat Device Edge, una soluzione per l’implementazione flessibile di workload tradizionali o containerizzati su piccoli dispositivi come robot, gateway IoT o altri, presenti presso punti vendita, mezzi di trasporto pubblico e altro ancora. Red Hat Device Edge offre una distribuzione compatibile ed enterprise-ready del progetto open source MicroShift guidato da Red Hat, una soluzione leggera di orchestrazione Kubernetes costruita a partire dalle funzionalità edge di Red Hat OpenShift, insieme a un sistema operativo ottimizzato per l’edge basato su Red Hat Enterprise Linux. Questa novità nel portfolio edge di Red Hat mira a fornire una piattaforma che consenta alle organizzazioni di essere pronte alle future esigenze di business, allineando facilmente la propria architettura all’evoluzione delle strategie legate ai carichi di lavoro.

    Sono sempre più numerose le imprese che adottano l’edge computing per ampliare i propri casi d’uso. Di conseguenza, emergono continuamente nuove problematiche, esigenze operative e sfide da affrontare. In settori come l’automotive o il manifatturiero, le imprese devono confrontarsi con sfide ambientali, di sicurezza e operative che richiedono la capacità di lavorare con dispositivi edge di piccolo formato in ambienti con risorse limitate. In definitiva, dispositivi diversi hanno requisiti diversi in termini di potenza di calcolo, compatibilità software e configurazioni di security.

    Con Red Hat Device Edge, le organizzazioni possono avere la flessibilità di distribuire container sull’edge in un footprint ridotto, riducendo i requisiti di calcolo fino al 50% rispetto alle configurazioni edge Kubernetes tradizionali. Inoltre, la soluzione contribuisce a risolvere molte delle questioni emergenti relative all’edge computing su larga scala, incorporando:

    • Kubernetes costruito per le implementazioni edge, che consente ai team IT di utilizzare le funzionalità Kubernetes già note in un nuovo footprint più piccolo e leggero offerto da MicroShift. Questo riduce le barriere all’ingresso per i team che costruiscono applicazioni cloud-native per gli ambienti di edge computing, permettendo di utilizzare le competenze Kubernetes esistenti per ottenere maggiore coerenza operativa in tutto il cloud ibrido – dal datacenter ai cloud pubblici fino all’edge.
    • Un sistema operativo Linux ottimizzato per l’edge, basato su Red Hat Enterprise Linux, la principale piattaforma Linux enterprise a livello mondiale, e adattato ai piccoli dispositivi edge con aggiornamenti intelligenti che utilizzano una banda minima. Ciò aiuta le organizzazioni ad affrontare problemi legati a connettività intermittenti e a mitigare l’impatto sull’innovazione edge.
    • Capacità di scalare e monitorare centralmente i parchi di dispositivi edge con Red Hat Smart Management. I team IT possono utilizzare il provisioning zero-touch, la visibilità sullo stato di salute del sistema e gli aggiornamenti con rollback automatico per mantenere una gestione dell’edge più robusta e una security posture delle applicazioni.

    Come sottolineato in una nota ufficiale da Francis Chow, vicepresidente e general manager, In-Vehicle Operating System and Edge, Red Hat: «L’innovazione nell’edge ha introdotto nuovi benefici e casi d’uso per le organizzazioni di tutti i settori, ma ha anche portato nuove sfide. In collaborazione con i propri clienti e partner, Red Hat ha avviato un percorso volto a costruire una nuova offerta tecnologica, progettata specificamente per l’edge. Estendendo la nostra soluzione di cloud ibrido, l’ecosistema nel suo insieme può trarre vantaggio dalla combinazione tra intelligenza e affidabilità delle tecnologie open source per individuare e sviluppare casi d’uso legati all’edge in remoto e con una footprint ridotta. Testato nella community e ora reso disponibile da Red Hat, Red Hat Device Edge è un ulteriore passo in avanti nell’applicazione dei benefici promessi dall’edge computing».

    Red Hat Device Edge per casi d’uso futuri, con risorse limitate in diversi settori industriali

    Red Hat Device Edge è stato creato per aiutare clienti e partner Red Hat ad affrontare gli ambienti edge più impegnativi. Ad esempio, Lockheed Martin ha collaborato con Red Hat nella community del progetto MicroShift e sta lavorando per implementare Red Hat Device Edge per modernizzare e standardizzare la distribuzione di applicazioni e carichi di lavoro AI in condizioni estreme, tra cui gestione degli incendi boschivi, scenari militari attivi e spazio. Inoltre, ABB sta lavorando all’adozione di Red Hat Device Edge per ABB Ability™ Edgenius™ su dispositivi con risorse limitate. Edgenius è una piattaforma edge completa per applicazioni software industriali.

    Come puntializzato da Justin Taylor, vicepresidente Artificial Intelligence, Lockheed Martin: «Red Hat Device Edge consentirà a Lockheed Martin di rivoluzionare l’elaborazione dell’intelligenza artificiale per le missioni più impegnative dei nostri clienti DOD. Ampliando la capacità delle piccole piattaforme militari di gestire grandi workload di intelligenza artificiale, sarà possibile intensificare la capacità sul campo, assicurando che le nostre forze armate possano essere all’altezza di minacce in costante evoluzione. Usufruiamo da lungo tempo di soluzioni di Red Hat, e aver collaborato allo sviluppo di Red Hat Device Edge rappresenta un passo fondamentale nel rafforzamento della nostra relazione strategica».

    Come aggiunto da Bernhard Eschermann, Chief Technology Officer di ABB Process Automation: «Come ABB, siamo entusiasti della collaborazione con Red Hat tesa a semplificare la transizione da operazioni automatizzate a operazioni autonome nel mondo del manufacturing. Con Red Hat Device Edge, ABB sarà in grado di collegare ambienti cloud e di controllo per migliorare l’efficienza degli asset e delle operazioni, aggregando e analizzando i dati su dispositivi con risorse più limitate. Grazie a questa collaborazione continua, l’ecosistema di ABB potrà continuare a beneficiare delle soluzioni open source progettate da leader di mercato innovativi».

    Red Hat Device Edge è pensato per le organizzazioni che richiedono dispositivi edge di piccole dimensioni a supporto di applicazioni bare metal, virtualizzate o containerizzate, indipendentemente dal settore. Tra gli altri possibili casi d’uso si possono menzionare:

    • Nodi miniaturizzati e connessi sui mezzi di trasporto pubblico, dove i dispositivi edge sono spesso in movimento ma necessitano di un’elaborazione più rapida tramite AI/ML per analizzare i dati localmente in tempo reale (ad es. ferrovie, miniere, automobili, droni).
    • Nodi resilienti a contesti avversi come le stazioni di monitoraggio meteorologico dove, nonostante le condizioni ambientali possano porre difficoltà, un dispositivo edge sarà comunque in grado di funzionare autonomamente eseguendo rollback automatici del software, mantenendo una security posture più forte e applicando meglio i controlli sui dati sensibili.
    • Scenari edge emergenti e vincolati in cui i parametri legati a peso, temperatura e connettività possono rappresentare dei vincoli all’esecuzione di applicazioni su migliaia di dispositivi edge.

    Red Hat Device Edge è in grado di soddisfare le esigenze delle organizzazioni ovunque si trovino nel loro percorso verso l’edge computing, in quanto può eseguire un’ampia gamma di carichi di lavoro utilizzando Podman per la gestione dei container edge o MicroShift per una API Kubernetes. I clienti potranno persino utilizzare applicazioni Windows legacy all’interno di una macchina virtuale.

    Red Hat Device Edge sarà rilasciato in preview agli sviluppatori all’inizio del prossimo anno, con una disponibilità generale con supporto completo prevista entro il 2023.

    dispositivi edge Kubernetes linux Red Hat Device Edge
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