Il 2025 si è affermato come un anno chiave per il quantum computing. In questo contesto, QuEra Computing, leader nella computazione ad atomi neutri, ha raggiunto una serie di traguardi tecnici e industriali: quattro pubblicazioni di riferimento su Nature che rafforzano la validazione sperimentale di un’architettura orientata alla scalabilità e alla fault tollerance; la prima distillazione di uno “stato magico” logico; dimostrazioni di funzionamento continuo su larga scala e introduzione della Transversal Algorithmic Fault Tolerance (AFT), in grado di ridurre l’overhead di esecuzione. Sul piano finanziario, QuEra ha inoltre chiuso un round di finanziamenti superiore a 230 milioni di dollari, con la partecipazione tra gli altri di Google Quantum AI, NVIDIA e SoftBank.
Nel loro insieme, questi risultati affrontano i principali nodi ingegneristici legati alla scalabilità dei sistemi ad atomi neutri e delineano una traiettoria concreta: dai prototipi di laboratorio a sistemi quantistici tolleranti agli errori, pronti per applicazioni e requisiti di livello industriale.
Con lo sguardo ai prossimi 18–36 mesi, l’azienda indica i driver destinati a guidare l’evoluzione del settore e fissa un obiettivo chiaro: fare del 2026 ‘l’anno della trasparenza’, definito da:
- Obiettivi chiari e verificabili: Le roadmap dovranno indicare traguardi misurabili e verificabili su qubit logici, correzione degli errori e prestazioni end-to-end dei sistemi, superando annunci generici e aspettative non supportate dai dati.
- Correzione degli errori e fault tolerance come metriche decisive: Il progresso sarà sempre più valutato sulla capacità di implementare architetture fault-tolerant su larga scala e sostenere circuiti più profondi e complessi per applicazioni in settori come materiali e logistica, non soltanto su numeri “di facciata” legati ai qubit.
- Approccio ibrido quantistico–classico e integrazione con l’HPC: La prima ondata di valore sarà ibrida: QPU ad atomi neutri come acceleratori in ambienti HPC, in sinergia con calcolo classico e IA. Il successo si misurerà nel time-to-solution, non nella sostituzione dei sistemi tradizionali. In quest’ottica, QuEra sta lavorando all’integrazione con gli attuali ambienti di high-performance computing e delinea una roadmap su tre orizzonti:
- Software handshake: integrazione software di base e API stabili
- Hybrid loop: workflow quantistico–classici più stretti e iterativi
- Fault-tolerant symbiosis: sistemi fault-tolerant profondamente integrati nelle infrastrutture HPC
- Sistemi end-to-end a ciclo chiuso: Con l’avvio di applicazioni su scala industriale, emergeranno gli attori in grado di offrire sistemi affidabili end-to-end, con controllo closed-loop e co-progettazione lungo l’intera catena, dall’hardware all’applicazione.
“I prossimi 18–36 mesi separeranno l’hype dalla realtà nel quantum computing: emergeranno gli attori in grado di far operare, su larga scala, sistemi quantistici affidabili ed end-to-end. I traguardi decisivi del settore saranno la correzione degli errori, le prestazioni operative e il controllo a ciclo chiuso, perché è questo che trasforma un hardware promettente in risultati solidi, misurabili e replicabili su carichi di lavoro reali”, dichiara Yuval Boger, Chief Commercial Officer di QuEra. “Nel breve termine, il valore emergerà dall’integrazione tra quantum, calcolo tradizionale e IA, con QPU impiegate come acceleratori in workflow reali. Le imprese che iniziano fin da ora a costruire la propria readiness (competenze, selezione dei casi d’uso e co-design) saranno nella posizione migliore quando l’utilità del quantum entrerà nella routine operativa”.
Prospettive per il Quantum Computing
Sulla base delle validazioni architetturali conseguite nel 2025, QuEra prevede di dimostrare i propri sistemi di terza generazione nel biennio 2026–2027. Progettati per operare in modalità continua e supportare un elevato numero di qubit logici ad alta qualità, questi sistemi mirano ad affrontare una nuova classe di calcoli oltre la portata del calcolo classico in tempi ragionevoli, segnando un ulteriore avanzamento verso sistemi fault-tolerant e verso una scala di utilità per applicazioni reali.


