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    Sei qui:Home»Rubriche»Sicurezza»Le frodi non fermano le attività digitali

    Le frodi non fermano le attività digitali

    Di Redazione LineaEDP29/06/2022Lettura 5 Min
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    Una nuova ricerca Experian fotografa lo stato d’animo dei consumatori online, tra preoccupazioni legate alle frodi e una generale fiducia nei brand

    In tema di frodi online e fiducia nei brand, Experian ha rilasciato il suo 6° Global Identity & Fraud Report condotto intervistando più di 6.000 consumatori e quasi 1.900 aziende di 20 Paesi, tra cui l’Italia.

    I dati rivelano come più della metà dei consumatori intervistati a livello globale sia stata direttamente vittima di frodi o conosca qualcuno che ne ha subita almeno una. Parallelamente, il furto d’identità ha superato il furto di carta di credito come maggiore preoccupazione per la sicurezza. Nonostante queste preoccupazioni, la maggior parte dei consumatori intervistati dichiara che la propria attività online aumenterà nei prossimi tre mesi.

    A livello globale, la maggior parte dei consumatori apprezza la sicurezza nella propria esperienza online, con equilibrio tra esigenza di sicurezza e comodità delle transazioni online che deriva dalle aziende di cui si fidano. I fornitori di sistemi di pagamento, le società di carte di credito, i fornitori di tecnologia e i servizi di streaming sono le aziende che riscuotono la maggiore fiducia quando si parla di affrontare i problemi di sicurezza online. Indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, quanto più un marchio offre costantemente esperienze digitali positive, tanto più i consumatori si fideranno del fatto che l’organizzazione sta proteggendo i loro dati.

    Il 57% dei consumatori dichiara di essere disposto a condividere i dati se questo garantisce una maggiore sicurezza o previene le frodi, e quasi il 75% si aspetta che le aziende adottino le misure di sicurezza necessarie per proteggerli online. La maggior parte delle aziende intervistate si aspetta che i consumatori indichino la sicurezza come una priorità assoluta e il 70% afferma che la prevenzione delle frodi è la loro principale preoccupazione – la cifra più alta mai raggiunta.

    La ricerca indica un divario significativo tra il sentimento dei consumatori e le intenzioni delle aziende in materia di riconoscimento dell’identità. Solo un terzo dei consumatori è sicuro che le aziende li riconosceranno ripetutamente online, anche se l’84% afferma che il riconoscimento dei clienti è un fattore molto o estremamente importante. Per quanto riguarda i metodi di riconoscimento e sicurezza che i consumatori percepiscono come più sicuri, la biometria fisica (81%) e i codici pin sul dispositivo (77%) occupano i primi posti a livello globale.

    Commentando i risultati del rapporto, Giulio Virnicchi, Business Consultant di Experian, ha dichiarato: «Pur aumentando le esperienze dirette o indirette di furto di identità, acquisti su siti ecommerce scam o di phishing, i consumatori non perdono la fiducia nei brand con i quali hanno avuto esperienze digitali positive ed anzi dichiarano che faranno sempre maggior ricorso all’online per l’acquisto di beni e servizi. Per le aziende si tratta di un equilibrio delicato tra il garantire al consumatore un accesso semplice ed immediato e fronteggiare efficacemente l’aumento dei fenomeni di frode. Equilibrio che può essere raggiunto grazie all’orchestrazione e la sintesi dei segnali di rischio prodotti da diversi strumenti quali il riconoscimento biometrico, la raccolta dei parametri del dispositivo e del comportamento digitale dell’utente, la email reputation e l’accesso a fonti dati tradizionali ed innovative come l’open banking. La tecnologia Experian gestisce in maniera trasparente tutta la complessità del contrasto alle frodi, in modo che le aziende possano dedicarsi a realizzare in sicurezza la customer experience ideale per i propri clienti».

    A livello prettamente italiano, il report di Experian ha evidenziato i seguenti risultati:

    • Il 66% degli intervistati è stata vittima di furto d’identità, il 49% ha ricevuto e-mail, messaggi o chiamate telefoniche truffaldine, e il 56% furto di informazioni relative alla carta di credito. In risposta a questi dati, però, la ricerca ha evidenziato che solo l’8% degli italiani intervistati ha aumentato il proprio livello di preoccupazione in maniera significativa mentre per il 57% non è cambiato nulla. Nonostante questa generale indifferenza, il 73% degli intervistati italiani si dichiara abbastanza fiducioso che le aziende si attivino per affrontare i problemi di sicurezza online.
    • A livello di fattori principali dell’esperienza online, in Italia è la Sicurezza a posizionarsi sul gradino più alto del podio con il 79% delle preferenze. Di poco sotto, la Privacy con il 74% e al terzo una Maggiore Facilità di Accesso a un Servizio online con il 35%.
    • Tra i sistemi di sicurezza dei dispositivi maggiormente utilizzati dagli italiani è emerso come solo il 14% degli intervistati utilizzano il Sistema di Riconoscimento Biometrico. Molto più gettonati invece i PIN code inviati per sms o e-mail e le tradizionali password, entrambi con il 30% delle preferenze.
    • Nonostante il Sistema di Riconoscimento Biometrico non venga particolarmente utilizzato dagli italiani, l’83% lo riconosce come uno dei più sicuri, posizionandosi immediatamente sotto i Pin code inviati per e-mail o sms (85%).
    • In tema di conoscenza e fiducia verso i sistemi IA e i sistemi di personalizzazione, si evidenzia come solo il 39% degli italiani ne sia a conoscenza e, invece, il 23% ne è totalmente all’ “oscuro”. Questa diffidenza e poca conoscenza nei confronti dell’IA, infatti, si manifesta nel concreto sul poco utilizzo degli italiani di tutti quei sistemi di Intelligenza Artificiale a sostegno dell’utente nei servizi online: solo il 24% si affida all’IA per la risoluzione di un problema relativo al proprio account online e solo il 13% per l’apertura di un account online. Questi numeri sono tra i più bassi della ricerca di Experian in merito a questa tematica.

     

     

    Experian Frodi Global Identity & Fraud Report
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