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    Sei qui:Home»Rubriche»Attualità»Smart working week: come cambia il lavoro moderno?

    Smart working week: come cambia il lavoro moderno?

    By Redazione LineaEDP21/05/20195 Mins Read
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    Poly indaga il rapporto che oggi le 4 generazioni impegnate in attività lavorative– baby boomers, Gererazione X, Millennials e Generazione Z – hanno con il proprio luogo di lavoro fisico e in particolare con gli uffici open space e i benifici/svantaggi ad essi correlati

    Più della metà della Generazione Z (55%) e dei Millennial (56%) afferma di desiderare degli uffici con open space – nonostante le distrazioni ad essi associate – secondo un nuovo studio di Future Workplace commissionato dalla società di unified communication Plantronics (“Poly” – precedentemente Plantronics e Polycom). I risultati evidenziano come le quattro generazioni che oggi sono impegnate in attività lavorative si interroghino sui propri ambienti di lavoro, compreso ciò che condiziona la produttività, su come possano operare efficacemente in ufficio e su come gestire le fonti di distrazione.

    “Se si considera la varietà di differenti stili di lavoro e di generazioni diverse riunite in un unico luogo, non c’è da stupirsi se quasi tutti riferiscono di essere sottoposti a fonti di distrazione al lavoro”, ha dichiarato Amy Barzdukas, CMO ed Executive Vice President di Poly. “È altrettanto chiaro che il giusto mix di tecnologia e condizioni ambientali può ridurre la distrazione e migliorare la produttività, ed è esattamente questo che i dipendenti chiedono”.

    Di seguito alcuni dei risultati della ricerca:

    Le persone di tutte le età vorrebbero lavorare in ufficio – se solo non avessero colleghi rumorosi. Le persone che parlano a voce alta sono tra i maggiori “pericoli” della vita in ufficio.

    • La quasi totalità dei lavoratori (99 per cento) riferisce di essere distratta da qualcosa mentre lavora nel proprio spazio di lavoro personale.
    • Più della metà degli intervistati afferma che le distrazioni, cui sono sottoposti, rendono difficile ascoltare o essere ascoltati durante le telefonate (51%) e che hanno un impatto sulla capacità di concentrazione (48%)
    • La colpa è dei colleghi: Il 76% di tutti i lavoratori intervistati ha detto che la distrazione maggiore è legata ad un collega che parla ad alta voce al telefono, mentre per il 65% riguarda un collega che parla nelle vicinanze.
    • Il 93% è frustrato, almeno occasionalmente, a causa di distrazioni durante una telefonata o una videochiamata.

    Eppure Generazione Z e Millennial preferiscono ancora gli uffici con open space, probabilmente perché sostengono di essere produttivi in ambienti rumorosi e tendono a collaborare più di altre generazioni.

    • La metà dei lavoratori preferisce lavorare in ambienti open, e più giovani sono più elevata è la percentuale di coloro che lo desiderano – il 55% della Generazione Z e il 56% dei Millennial preferisce uffici open rispetto al 47% della Generazione X e al 38% dei baby boomer.
    • Più della metà della Generazione Z (52%) afferma di essere più produttiva quando lavora in ambienti rumorosi o parla con altre persone, mentre il 60% dei baby boomer sostiene di esserlo quando si trova in un ambiente silenzioso.
    • Il 20% delle Generazione Z trascorre almeno la metà della giornata al telefono, o impegnato in videochiamate o in chiamate multiple, mentre solo il 7% dei baby boomer fa lo stesso.

    “La Generazione Z sta avviando al mondo del lavoro milioni di persone a livello globale e la nostra ricerca ha scoperto che questi ragazzi hanno stili di lavoro molto diversi rispetto alle generazioni precedenti”, ha detto Jeanne Meister, socio fondatore di Future Workplace. “Oggi abbiamo quattro generazioni che lavorano negli stessi spazi, il che costringe le aziende a riconsiderare le definizioni tradizionali di ciò che rende un ufficio produttivo e di come i loro dipendenti possono collaborare al meglio”.

    Rispetto ai più anziani , la Generazione Z e i Millennials sono in grado di gestire meglio le distrazioni

    • Il 35% degli appartenenti alla Generazione Z utilizza le cuffie per contrastare le possibili fonti di distrazione, mentre solo il 16% dei baby boomer fa lo stesso.
    • Circa quattro su dieci tra Generazione Z e Millennials si spostano in spazi confortevoli, come divani o sedie imbottite, per lavorare. Al contempo, più della metà dei baby boomer lavorano solo nel proprio spazio di lavoro principale.
    • I baby boomer che ammettono di non trovare una soluzione alle distrazioni dei loro open space in ufficio sono il triplo rispetto a quelli della Generazione Z.

    In particolare, i risultati della ricerca mostrano che quasi tre persone su quattro lavorerebbero di più in ufficio – e sarebbero più produttivi – se i datori di lavoro si impegnassero maggiormente per ridurre le distrazioni sul posto di lavoro, fornendo in tal modo una chiara opportunità di collaborazione tra IT, risorse umane e servizi di gestione delle infrastrutture.

    Nove intervistati su 10 dichiarano di essere frustrati dalle distrazioni durante le telefonate o le videochiamate, così come la maggior parte dei dipendenti impegnati al telefono e in videoconferenze durante il giorno afferma che le distrazioni potrebbero essere ridotte al minimo grazie tecnologie più avanzate (56%) ed eliminazione del rumore di fondo (56%).

    Più della metà dei dipendenti sostiene che la propria organizzazione può ridurre le distrazioni in ufficio definendo spazi o zone silenziose, impostando linee guida sui livelli di rumore appropriati e modificando la disposizione dell’ufficio.

    Poly Smart working
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    Redazione LineaEDP
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