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    Data Protection: c’è un divario tra consapevolezza del rischio e azioni

    By Redazione LineaEDP29/01/20254 Mins Read
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    Acronis condivide i risultati dell’ultimo sondaggio sul livello di protezione dei dati degli utenti, evidenziando lacune nelle misure di sicurezza adottate

    data-protection

    La nostra vita è ormai costantemente online. Gli utenti sono consapevoli dei pericoli che si corrono e che la posta in gioco in tema di sicurezza informatica è molto alta. Ma si fa davvero abbastanza per incrementare la data protection dei nostri dispositivi?

    Acronis, leader mondiale nella sicurezza informatica e data protection, ha diffuso i risultati dell’indagine “Privacy dei dati nel 2025: un sondaggio per conoscere l’opinione degli utenti sulla Cyber Protection”. Pubblicato in occasione del Data Privacy Day, lo studio offre uno spaccato sulle opinioni e i comportamenti degli utilizzatori finali in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati, analizzando le principali preoccupazioni su privacy, consapevolezza dei rischi informatici e misure di sicurezza adottate per proteggere le informazioni personali.

    I risultati forniscono preziosi insight sulle violazioni dei dati, sull’adozione di strumenti di sicurezza, come l’autenticazione a due fattori, e sulle carenze nelle procedure di sicurezza dei dispositivi mobili e nella regolarità dei backup. In particolare, il 64% degli intervistati ha segnalato le violazioni dei dati come principale preoccupazione rispetto alla privacy, sottolineando l’urgente necessità di rafforzare le proprie difese informatiche.

    Le principali evidenze includono:

    • Il timore di una violazione dati è dominante: nonostante il livello di consapevolezza sia cresciuto negli anni, il 25% degli intervistati ha subito un furto o una perdita di dati e il 12% non è in grado di dire se ha subito o meno una violazione, a riprova della capacità di molti attacchi di agire indisturbati;
    • Procedure efficienti di backup: il 66% degli intervistati esegue regolarmente il backup dei dati, mentre solo il 9% non esegue alcun backup ma il 4% dichiara di non sapere nemmeno cosa sia;
    • Protezione con password deboli: sebbene più di due terzi (68%) dei partecipanti alla survey sulla data protection utilizzi password forti e univoche, meno della metà (46%) si avvale dell’autenticazione a due fattori, una misura di difesa essenziale contro le violazioni;
    • Lentezza nell’adozione di sistemi di sicurezza per i dispositivi mobili: nonostante il 43% dei partecipanti abbia dichiarato di utilizzare app di sicurezza mobile, il 35% non ha familiarità con questi strumenti anche se gli smartphone sono diventati essenziali per la vita digitale moderna;
    • Divario tra consapevolezza e azione: oltre il 60% degli intervistati ritiene la sicurezza dei dati “molto importante”, ma solo il 40% modifica frequentemente le password e quasi il 70% continua a utilizzare le reti Wi-Fi pubbliche anche per le attività più delicate;
    • Frustrazione dei consumatori: quasi il 30% degli intervistati trova difficile utilizzare gli strumenti di sicurezza, mentre il 25% cita il costo elevato come ostacolo all’adozione;
    • Divario generazionale: gli utenti con meno di 35 anni segnalano più violazioni dei dati rispetto agli utenti della fascia 55-64 anni, il che lascia intuire abitudini digitali più a rischio;
    • Educazione digitale in aumento: un dato incoraggiante è quello sull’utilizzo dei video informativi online sulla cybersecurity, di cui si avvale il 44% degli intervistati per apprendere le best practice di sicurezza.

    Come assicurarsi una forte data protection?

    Lo studio intende essere un promemoria sull’importanza di salvaguardare concretamente le informazioni personali. I risultati della survey sulla data protection rivelano infatti come gli utilizzatori finali percepiscono i rischi digitali e le aree in cui è necessaria una maggiore formazione o servono strumenti più accessibili per potenziare i comportamenti di sicurezza. Tuttavia, in questa prima edizione, l’indagine evidenzia anche un netto contrasto tra la crescente consapevolezza delle minacce informatiche e la carenza di misure di sicurezza proattive. In occasione della Giornata della protezione dei dati, è dunque centrale rimarcare l’importanza di adottare abitudini essenziali come i backup regolari, l’autenticazione a due fattori e l’uso delle app di sicurezza per i dispositivi mobili.

    Dichiarazioni

    “Acronis ha constatato come le procedure aziendali e i comportamenti individuali possano incidere sulla privacy dei dati e della protezione informatica“, ha dichiarato Gaidar Magdanurov, Presidente di Acronis. “Abbiamo realizzato questo sondaggio in occasione della Giornata della data protection, con l’intento di capire ciò che gli utenti finali pensano su questo tema e quali misure adottano per tutelare le proprie informazioni. Sebbene molti utenti siano giustamente preoccupati delle modalità di gestione dei dati da parte delle aziende, il sondaggio conferma che anche i singoli svolgono un ruolo cruciale nella loro protezione“.

    “Il sondaggio di Acronis dedicato agli utenti evidenzia un paradosso critico dell’odierna sicurezza informatica: le persone sono sempre più consapevoli dei rischi, ma molte non hanno gli strumenti o le conoscenze necessarie per proteggersi in modo efficace“, ha affermato Gerald Beuchelt, CISO di Acronis. “A livello globale, le violazioni dei dati rappresentano una delle maggiori preoccupazioni, rendendo fondamentale la disponibilità di soluzioni di cybersecurity più semplici e accessibili, abbinate al backup dei dati, e di attività educational più efficaci che aiutino le persone a proteggere la propria vita digitale. Tutto ciò può contribuire a colmare il divario tra consapevolezza e azione“.

    Acronis cybersecurity privacy protezione dati
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    Redazione LineaEDP
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