Infinidat, specialista nelle soluzioni di storage enterprise, ha annunciato i risultati della survey che ha sponsorizzato e che è stata condotta da The Register/Blocks & Files. L’indagine aveva l’obiettivo di far luce sulle strategie di cybersicurezza, le priorità e i modelli di acquisto adottati da CISO, CIO e VP dell’infrastruttura IT, responsabili della protezione dell’infrastruttura dati nelle aziende con 10.000 o più dipendenti. I risultati mettono in evidenza l’importanza sempre più centrale di una “strategia cyber orientata al ripristino dei dati (recovery-first)” e di una protezione dei dati di nuova concezione, che integri sistemi di difesa automatizzati, acceleri la rilevazione delle minacce e incorpori resilienza dello storage e ripristino rapido all’interno della strategia complessiva di cybersicurezza dell’azienda.
Conferma questa tendenza emergente anche il rapporto di The Register/Blocks & Files, che afferma: “La maggior parte degli intervistati (56,2%) ha dichiarato che la propria organizzazione ha integrato la soluzione di storage all’interno della strategia complessiva di cybersicurezza, mentre un ulteriore 15% è in fase iniziale di integrazione o ha in programma di farlo (4,4%). Solo poco meno di un quarto non ha ancora intrapreso questo percorso (17,5%) o non ha intenzione di farlo (6,9%)”.
La resilienza dello storage è garantita con la soluzione InfiniSafe
Il sondaggio ha inoltre messo in luce quanto tempo di inattività un’azienda possa tollerare prima che l’interruzione diventi “critica”. È emerso che il ripristino rapido a seguito di un attacco informatico all’infrastruttura IT rappresenta una priorità assoluta, con tempi stimati che variano da pochi minuti a poche ore. Oltre il 30% degli intervistati ha dichiarato che il proprio Recovery Time Objective (RTO) è “inferiore a un’ora” o persino “inferiore a 30 minuti”. Un ulteriore 30% ha indicato un RTO compreso tra “1 e 12 ore”, mentre i restanti si sono attestati su “meno di 24 ore”.
Questi dati confermano che la garanzia di ripristino, pari a 1 minuto o meno, offerta da Infinidat per i sistemi InfiniBox e InfiniBox SSA – indipendentemente dalle dimensioni del dataset – risponde pienamente alle esigenze critiche di recupero delle grandi imprese a livello globale.
“Proteggere dati e applicazioni critiche dalle minacce è una sfida costante per ogni organizzazione, così come lo è orchestrare e verificare un ripristino rapido in caso di incidente. Entrambi sono elementi essenziali di una strategia di cybersicurezza realmente efficace”, si legge nel rapporto di The Register/Blocks & Files.
Infinidat affronta in modo diretto le criticità emerse dal sondaggio, così come il cambiamento in atto nel mercato enterprise. In qualità di pioniera dell’approccio cyber orientato al ripristino, l’azienda propone la propria soluzione InfiniSafe, dotata di un avanzato insieme di funzionalità di protezione dei dati di ultima generazione, progettate per aumentare la resilienza dello storage e garantire tempi di recupero estremamente ridotti.
InfiniSafe Automated Cyber Protection (ACP) è una soluzione di cybersicurezza senza precedenti, progettata per integrarsi in modo fluido con il Security Operations Center (SOC) dell’azienda e/o con le applicazioni software di cybersicurezza utilizzate in tutto il data center. Questo consente di ridurre la finestra di esposizione alle minacce e minimizzare l’impatto degli attacchi. InfiniSafe Cyber Detection, invece, utilizza tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning per effettuare scansioni approfondite e indicizzare l’intero ambiente storage, al fine di individuare potenziali criticità e aiutare le aziende a resistere e riprendersi rapidamente da eventuali attacchi informatici.
Risultati chiave della ricerca
La survey condotta da The Register/Blocks & Files ha inoltre rilevato quanto segue:
- Circa il 43% degli intervistati ha indicato storage e protezione dei dati tra le principali priorità di spesa, alla pari con gli investimenti in software di cybersicurezza per server, applicazioni e carichi di lavoro.
- Quasi un terzo dei partecipanti ha dichiarato che l’automazione dei processi di rilevamento e ripristino è “obbligatoria” (30%), mentre un altro terzo la considera “molto importante.”
- Un terzo degli intervistati si affida attualmente a soluzioni di ripristino basate su sistemi di storage, con una tendenza in crescita.
- Oltre il 50% ha identificato le soluzioni di Security Information and Event Management (SIEM) e di Security Orchestration, Automation and Response (SOAR) come ambiti chiave per futuri investimenti.
Dichiarazioni
“I risultati di questo sondaggio, condotto da The Register/Blocks & Files su grandi imprese, rivelano un cambiamento in atto nel mercato enterprise, sempre più orientato verso un approccio cyber focalizzato sul ripristino, per mitigare l’impatto degli attacchi informatici”, ha dichiarato Eric Herzog, CMO di Infinidat. “Essere in grado di ripristinare i dati mission-critical e business-critical nel minor tempo possibile dopo un attacco informatico – come ransomware o malware – rappresenta l’ultima linea di difesa per un’organizzazione. La resilienza dello storage e la capacità di recupero sono elementi fondamentali della protezione dati di ultima generazione, un approccio che Infinidat ha introdotto e promosso come il più efficace per consentire alle aziende di riprendersi rapidamente da un attacco informatico. Qualsiasi impresa che non adotti uno storage cyber-resiliente si espone a rischi elevatissimi”.