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    Con Jenkins & Docker il processo di sviluppo e rilascio software è salpato verso un nuovo livello di innovazione. Sali a bordo!

    By Redazione LineaEDP06/04/2016Updated:28/10/20164 Mins Read
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    I due tool svolgono un ruolo cruciale nel percorso verso l’innovazione e le architetture basate sui microservices

    JenkinsDocker

    Storicamente il settore IT si è evoluto con il susseguirsi di molteplici ondate d’innovazione che hanno colpito separatamente le aree dell’infrastruttura software (da mainframe a distribuita a virtuale), dell’architettura applicativa (da monolitica a client-server a multi-tier) e del processo/metodologia (ITIL, ecc.). Anche oggi ci troviamo nel bel mezzo di un nuovo cambiamento, che si configura piuttosto come la trasformazione completa e simultanea delle tre aree.

    Guardandoci intorno, infatti, noteremo la tecnologia dei container prender piede nell’ambito delle infrastrutture, le architetture applicative muoversi verso un modello basato su microservizi distribuiti e le metodologie DevOps e di Continuous Delivery coinvolgere i settori IT aziendali.

    La cosa interessante di questo fenomeno è come queste tre ondate d’innovazione si stiano alimentando a vicenda, amplificando il loro effetto finale sull’IT, ossia la capacità di fornire più velocemente un maggiore valore al business/utente/consumatore.

    Docker e Jenkins verso il DevOps e la Continuous Deliverylogonuovo_signature_emerasoft

    Nel percorso verso l’innovazione e verso le architetture basate sui microservices (MA), svolgono un ruolo cruciale due tool ormai noti in ambito IT: Docker e Jenkins.

    In soli due anni Docker è cresciuto in maniera esponenziale: oggigiorno viene utilizzato da oltre 3 milioni di sviluppatori e già 140.000 applicazioni sono state “dockerizzate”. La tecnologia dei container sta trasformando il nostro modo di sviluppare, rilasciare e aggiornare software: Docker (termine che indica un contenitore per il trasporto navale) è una piattaforma open source che permette di semplificare e automatizzare il processo di rilascio di applicazioni su infrastrutture eterogenee e di costruire un modello di uno stack tecnologico (codice, application server, database, front end, ecc.) per replicarlo in scala su qualsiasi tipo di infrastruttura.

    Docker sta portando un nuovo livello di semplicità alla definizione e alla creazione di applicazioni e servizi, grazie all’incapsulamento di quest’ultimi in container. Questa semplicità consente agli sviluppatori e ai team di operation di utilizzare i container Docker come cifra comune per eliminare l’attrito tra development e operations, avvicinandosi così alla metodologia DevOps. Mentre Docker rappresenta una vera e propria storia di successo, la sua corretta applicazione si trova ancora in una fase di “work in progress”: le aziende stanno sperimentando solo ora come applicare Docker ai diversi contesti e come utilizzare Docker e Jenkins insieme attraverso le pipeline di software delivery.

    Accanto a Docker, infatti, sul percorso verso il DevOps, gioca un ruolo fondamentale la tecnologia Jenkins, fondata su pratiche di Continuous Integration e Continuous Delivery dello sviluppo software. La sua più grande capacità è l’abilità di orchestrare automaticamente qualsiasi numero di processi e qualsiasi numero di tecnologie (come Docker) lungo tutto il ciclo di vita del software. Jenkins è attualmente conosciuto per operare su almeno 100.000 cluster e 300.000 server, offrendo più di 1.000 plugin per fornire la Continuous Integration con sistemi di terze parti.

    E’ stato dimostrato come Jenkins faciliti l’utilizzo di Docker, rendendo il processo di software delivery più veloce, prevedibile e gestibile. Questo è ciò che i team di Development e Operations vogliono, questo è l’obiettivo della metodologia DevOps.

    I vantaggi della CD racchiusi in un “container”

    L’implementazione della Continuous Delivery su applicazioni pacchettizzate in Docker favorisce molteplici vantaggi, tra cui una maggiore automazione ed una migliore gestione dello sviluppo software e dei processi di delivery, conferendo al contempo un livello di sicurezza maggiore alle applicazioni che girano in un ambiente condiviso.

    Perchè Jenkins è la scelta più ovvia come tool da utilizzare per la Continuous Delivery e la Continuous Integration?

    Quali benefici apporta la combinazione Docker + Jenkins?

    Quali sono i vantaggi per i team di Operation e Development?

    Quali sono i principali use case legati a Docker e Jenkins?

    Scopri come Docker e Jenkins si stanno unendo per accelerare l’innovazione. Scarica il whitepaper: “Jenkins, Docker and DevOps: The Innovation Catalysts”.

    Per maggiori informazioni contatta Emerasoft all’indirizzo mail sales@emerasoft.com o telefonicamente allo 0110120370 (sede di Torino) o allo 0687811323 (sede di Roma).

    container Continuous Delivery DevOps Docker Emerasoft Jenkins Whitepaper
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