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    Cinque modi in cui l’Intelligenza Artificiale impatta nella PA

    By Redazione LineaEDP10/10/20245 Mins Read
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    Adottare in modo etico e responsabile soluzioni di Intelligenza Artificiale, determinerà il successo della PA nel fornire servizi sempre più evoluti e trasparenti

    intelligenza-artificiale

    Negli ultimi anni il nostro Paese ha subìto una trasformazione digitale epocale. Le nuove tecnologie implementate dalle aziende, pubbliche e private, hanno impattato sui processi e sui servizi.
    Salesforce Italia, in collaborazione con TEHA Group, ha pubblicato i risultati di uno studio approfondito sul ruolo e l’impatto dell’Intelligenza Artificiale (AI) nella Pubblica Amministrazione (PA) italiana. Lo studio esamina come l’adozione dell’AI possa migliorare l’efficienza dei processi pubblici e la qualità dei servizi ai cittadini, rappresentando una leva strategica per la trasformazione digitale a lungo termine. Qui di seguito le cinque evidenze emerse dall’indagine e le proposte operative individuate:

    1. Il ruolo della leadership politica per l’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella PA

    Uno degli aspetti chiave emersi dallo studio è l’importanza di una leadership politica forte e visionaria nell’adozione delle tecnologie AI. In Italia, solo il 44% delle amministrazioni pubbliche ha identificato casi d’uso concreti dell’Intelligenza Artificiale, mentre il 30% non ha ancora esplorato appieno le opportunità offerte da queste tecnologie. Al contrario, nei Paesi leader come gli Stati Uniti e il Regno Unito, la presenza di una chiara strategia nazionale ha accelerato l’adozione dell’AI nelle strutture pubbliche.

    La ricerca sottolinea l’importanza di monitorare le soluzioni tecnologiche di Intelligenza Artificiale implementate e di aggiornare la strategia nazionale orientando i nuovi obiettivi e le misure con gli sviluppi tecnologici più recenti. Sarà inoltre fondamentale adeguare la normativa e le regolamentazioni dell’IA sulla base dei risultati ottenuti dalle sperimentazioni e dalle best practice internazionali.

    2. Colmare il gap delle competenze digitali attraverso le collaborazioni pubblico-privato

    Un altro punto critico riguarda il divario nelle competenze digitali all’interno della PA. Attualmente, solo il 7,4% del personale pubblico ha una conoscenza di base dell’AI e il 46,2% delle amministrazioni è carente di competenze avanzate in ambito ICT. La ricerca evidenzia la necessità di sviluppare programmi di formazione continua in collaborazione con il settore privato, per fornire al personale pubblico le competenze necessarie per gestire e implementare soluzioni di Intelligenza Artificiale .

    La creazione di partenariati pubblico-privato non solo accelererebbe l’innovazione tecnologica, ma permetterebbe anche alla PA di beneficiare delle esperienze e delle tecnologie più avanzate messe a disposizione dalle aziende italiane.

    Sarà inoltre fondamentale rendere strutturale un programma nazionale di alfabetizzazione sull’Intelligenza Artificiale con il coinvolgimento attivo e la partecipazione diffusa anche del pubblico impiego.

    3. Valorizzare il patrimonio informativo pubblico

    Il patrimonio informativo detenuto dalle amministrazioni pubbliche italiane rappresenta una risorsa strategica, ma solo il 23,1% delle amministrazioni sfrutta appieno i propri dati per migliorare l’efficienza operativa.

    Lo studio suggerisce di favorire la creazione del catalogo nazionale dei dati pubblici a disposizione della PA per costruire nuovi servizi digitali, valutando anche le opportunità di condivisione con altri soggetti. Essendo i dati l’elemento fondamentale alla base di qualsiasi soluzione di Intelligenza Artificiale, sarà fondamentale favorire e garantire l’interoperabilità tra le amministrazioni e la sicurezza delle informazioni. La valorizzazione del patrimonio informativo permetterebbe di creare servizi più efficaci e personalizzati per i cittadini, ottimizzando allo stesso tempo i processi interni della PA.

    4. Condivisione di best practice per accelerare l’adozione dell’Intelligenza Artificiale

    Un fattore chiave per il successo dell’Intelligenza Artificiale nella PA italiana è la condivisione delle esperienze e delle best practice tra le amministrazioni. Solo il 25,9% delle amministrazioni ha avviato programmi di formazione specifici sull’AI, e la frammentazione degli sforzi limita l’efficacia delle iniziative.

    Lo studio propone la creazione di un Osservatorio Nazionale sull’AI nella PA, incaricato di raccogliere, analizzare e diffondere i casi di successo, nonché di facilitare il confronto tra le diverse amministrazioni a livello nazionale e internazionale. Questa rete di conoscenza condivisa aiuterebbe a massimizzare l’impatto positivo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale e a creare modelli replicabili.

    5. Nuovi modelli operativi e governance per una PA digitale

    L’implementazione di soluzioni di Intelligenza Artificiale richiede una revisione dei modelli operativi esistenti nella PA. Lo studio invita a ridefinire la governance, puntando su un approccio etico e trasparente, capace di garantire l’inclusione e la protezione dei dati personali. Il cambiamento deve avvenire in modo strutturato, con l’introduzione di nuove procedure operative che favoriscano l’innovazione e la semplificazione.

    Tra le proposte operative, il report suggerisce lo sviluppo di task force specializzate, percorsi di formazione ad hoc per i dipendenti pubblici e un quadro normativo flessibile, che incentivi l’adozione di tecnologie emergenti senza compromettere i diritti dei cittadini.

    Dichiarazioni

    “L’Intelligenza Artificiale offre una straordinaria opportunità per ripensare la Pubblica Amministrazione italiana, rendendola non solo più efficiente, ma anche più vicina alle esigenze dei cittadini”, afferma Paolo Bonanni, Regional Vice President e Public Sector Leader per Salesforce Italia. “Grazie a questa ricerca, vogliamo fornire alle istituzioni italiane una guida concreta per accelerare la trasformazione digitale. La collaborazione tra pubblico e privato, unita a una chiara visione strategica, è essenziale per realizzare un cambiamento che impatti positivamente la vita di milioni di cittadini, migliorando la qualità dei servizi e rafforzando la fiducia nel sistema pubblico”.

    “Il Rapporto 2024 è il risultato di un grande percorso di confronto e di ingaggio con oltre 60 vertici delle nostre Pubbliche Amministrazioni. Le attività di tale Gruppo di Lavoro Permanente hanno avuto l’obiettivo di gettare le basi per avviare un processo di innovazione profonda e sostenibile, ponendo le fondamenta per una trasformazione significativa della Pubblica Amministrazione”, afferma Corrado Panzeri, Partner e Responsabile Area Innovazione e Tecnologia di TEHA Group, “Nel 2024, il percorso del Gruppo di Lavoro Permanente ha compiuto un significativo passo avanti con un orientamento sempre più concreto e tangibile. Con un approccio pragmatico, ci siamo concentrati su elementi chiave che possono accelerare l’adozione dell’IA a vari livelli della Pubblica Amministrazione, individuando ambiti di applicazione, best practice e fattori determinanti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, l’efficienza delle strutture pubbliche e l’attrattività del sistema-Paese”.

    intelligenza artificiale (AI) Pubblica Amministrazione (PA) salesforce TEHA Group
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