Snowflake – l’azienda che dodici anni fa ha rivoluzionato l’idea stessa di piattaforma dati – oggi torna a proporsi come uno dei player più innovativi sul mercato raccogliendo le esigenze stesse che dal mercato arrivano. Lo scenario, infatti, sta cambiando: non si parla più di “data warehouse”, di “migrazioni”, o di “cruscotti” da aggiornare ma di agenti AI, conversazione, contesto e decisioni più rapide.
Snowflake coglie le nuove istanze con un approccio che mette al centro l’AI in una forma che fino ad un anno fa sembrava ancora lontana: non un assistente quanto piuttosto un vero agente di intelligenza aziendale, capace di parlare con i dati, comprenderli e spiegarli a chiunque, anche a chi non ha un background tecnico.
Al centro della visione di Snowflake troviamo Snowflake Intelligence, ora disponibile per oltre 12.000 clienti a livello globale, la nuova piattaforma che porta gli agenti AI direttamente sui dati aziendali, consentendo a chiunque di interrogare l’intero patrimonio informativo in linguaggio naturale. Un annuncio che si integra con due ulteriori tasselli strategici: la partnership globale con SAP, che apre una nuova fase del business data fabric; e l’evoluzione dello Snowflake Partner Network, destinato a sostenere la crescente domanda di competenze legate alla AI Data Cloud.
Focus su Snowflake Intelligence
La nuova piattaforma di Snowflake non è un chatbot aziendale né un motore di ricerca interno ma è piuttosto una sorta di collega virtuale che conosce l’intera azienda a partire da documenti, tabelle, modelli e procedure, e con cui è possibile dialogare in maniera naturale. Non è più necessario costruire dashboard o scrivere query perché si può dialogare tranquillamente con questo agente AI tramite domande, come in una normale conversazione.

Le aziende Fortune 500 come Cisco, Toyota Motor Europe, Fanatics o Wolfspeed lo hanno già adottato; negli ultimi tre mesi sono state implementate oltre 15.000 AI agent, parte di un totale superiore ai 12.000 clienti serviti globalmente.
L’obiettivo è quello di portare l’intelligenza artificiale ai dati, per democratizzare l’accesso alla conoscenza aziendale. “È come offrire a tutti la possibilità di accedere allo strato profondo della conoscenza aziendale”, spiega Lorenzo Onorati, Regional Director, Partners – EMEA South di Snowflake. “Non più il cosa, ma il perché. Non solo ‘quante vendite abbiamo perso’, ma per quale motivo”.
Il tutto con una promessa che, nel mondo dei dati, pesa più di qualsiasi funzionalità: la sicurezza. Gli agenti vedono solo ciò che l’utente può vedere. E se fai una domanda che non dovresti porre “Ti risponde con educazione, ma non ti dice nulla.”
La possibilità di conversare con i dati trasforma radicalmente il processo decisionale: “le query text-to-SQL sono fino a 3 volte più rapide; mentre un nuovo modello di valutazione, Agent GPA, intercetta fino al 95% degli errori. Inoltre, i dipendenti possono chiedere “cosa è successo”, ma soprattutto “perché è successo”, senza competenze tecniche” puntualizza Marika Lilla, Country Manager Italy di Snowflake.
Un esempio citato da Lilla: un’azienda fashion ha classificato automaticamente le foto di una nuova collezione, generando descrizioni di prodotto e caricando gli articoli online con due mesi di anticipo rispetto ai processi tradizionali. Un altro caso riguarda una telco che, grazie all’interoperabilità dei dati e all’analisi in tempo reale, ha rivoluzionato il customer care prevedendo con buona probabilità i motivi della chiamata prima ancora che l’operatore rispondesse.
L’AI Data Cloud cresce (ancora)

La bontà dell’approccio di Snowflake è dimostrata dai numeri illustrati da Onorati, che parlano di una crescita annua del 31%, 12 anni dopo la fondazione; oltre 650 clienti globali che superano 1 milione di dollari per trimestre di consumo; e più di 6.000 clienti già attivi in iniziative di AI e machine learning.
“Elemento essenziale del modello Snowflake è la trasparenza delle cosiddette Remaining Performance Obligations (RPO), cioè il valore dei consumi futuri già impegnati dai clienti: oggi oltre 7 miliardi di dollari, metà dei quali previsti nei prossimi 12 mesi. Una misura che, secondo l’azienda, racconta più di ogni altra la solidità del modello di business” spiega Onorati.
In Italia, Snowflake sta completando una fase di startup particolarmente dinamica: le sottoscrizioni rinnovate negli ultimi 12 mesi valgono da 2 a 4 volte in più rispetto ai contratti iniziali, e tutti i clienti hanno avviato o messo in produzione use case AI.
D’altronde l’Italia, tradizionalmente più prudente nell’adozione del cloud, sta vivendo un’accelerazione inattesa e “le aziende italiane fanno quello che sanno fare meglio: partono da uno use case concreto, un problema reale da risolvere. E una volta visto l’impatto – spesso immediato – non tornano indietro”.
La partnership con SAP per un data fabric integrato
L’annuncio globale della partnership con SAP è uno dei momenti cruciali anche per il mercato italiano, soprattutto nei settori manifatturiero, logistico e retail, dove la presenza SAP è storicamente molto radicata. Una collaborazione attesa da anni che finalmente porta il dialogo tra due mondi separati: quello dei sistemi transazionali e quello del cloud dei dati. Per le aziende italiane, spesso caratterizzate da un mix complesso di sistemi legacy, on-prem e cloud, questa interoperabilità rappresenta un acceleratore cruciale di modernizzazione.
La nuova solution extension SAP Snowflake for SAP Business Data Cloud introduce:
- condivisione dati zero-copy bidirezionale tra SAP BDC e Snowflake;
- accesso a dati arricchiti semanticamente;
- sviluppo più rapido di applicazioni enterprise intelligenti;
- governance unificata dei data product.
La disponibilità è prevista nel primo trimestre 2026, mentre SAP BDC Connect for Snowflake arriverà entro metà anno.
Partner Network: formazione, competenze e un nuovo modello di reseller
Snowflake ha infine annunciato un rinnovamento completo del proprio ecosistema partner, fondamentale in un paese come l’Italia dove quasi il 100% dei progetti viene erogato tramite system integrator, grandi società di consulenze e nuovi specialisti verticali.

Il rinnovamento del programma di canale, che è strutturato anche per portare a bordo nuovi partner con nuove competenze, mette al centro un processo reskilling. La premessa è che se l’AI risponde alle domande in linguaggio naturale, la vera sfida diventa quella di insegnare alle persone a fare le domande giuste.
“Non puoi parlare a un agente AI come parli a una dashboard. Devi dargli contesto: chi sei, quale problema vuoi risolvere. È un nuovo modo di pensare, non solo di usare la tecnologia” spiega Luigi Locatelli, Partner Sales Director Italy di Snowflake.
Ed è proprio qui che i partner diventano imprescindibili: non più solo tecnici, ma veri e propri consulenti di processo.
In Italia, i partner attivi e strutturati sono circa 15, con una “long tail” di un centinaio di realtà coinvolte a vario titolo. In crescita anche il coinvolgimento degli hyperscaler: Snowflake è infatti erogato su AWS, Azure e Google Cloud, con possibilità di business continuity anche cross-cloud, elemento chiave per settori regolamentati come il Finance (DORA).


