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    GhostContainer: il nuovo nome nello spionaggio informatico

    By Redazione LineaEDP18/07/2025Updated:18/07/20253 Mins Read
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    Kaspersky scopre GhostContainer, una backdoor che sfrutta i sistemi Exchange e progetti open-source per creare sofisticati strumenti di spionaggio

    GhostContainer

    Lo spionaggio informatico è una piaga che non accenna a fermarsi. Anzi, i criminali informatici sono sempre più abili nell’aggirare anche i sistemi di sicurezza più sofisticati, pur di ottenere il maggior numero possibile di dati e informazioni sensibili da usare per estorcere denaro alle vittime.
    Una delle scoperte più recenti arriva dal Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky, che ha individuato una backdoor basata su strumenti open-source, chiamata GhostContainer.

    Il malware personalizzato e precedentemente sconosciuto è stato scoperto in un recente caso di Incident Response (IR), che ha preso di mira l’infrastruttura Exchange in ambienti governativi. Il malware potrebbe far parte di una campagna di Advanced Persistent Threat (APT) che ha come obiettivo importanti organizzazioni in Asia, tra cui aziende high-tech.

    Caratteristiche di GhostContainer

    Il file scoperto da Kaspersky come App_Web_Container_1.dll si è rivelato essere una backdoor sofisticata e multifunzionale che sfrutta diversi progetti open-source e può essere estesa in modo dinamico con funzionalità arbitrarie attraverso il download di moduli aggiuntivi.

    Una volta caricato, questo file dannoso permette ai cybercriminali di controllare interamente il server di Exchange e di effettuare numerose attività dannose. Per evitare il rilevamento da parte delle soluzioni di sicurezza, utilizza diverse tecniche di evasione e si presenta come un componente legittimo del server per confondersi con le normali operazioni. Inoltre, può agire come proxy o tunnel, esponendo potenzialmente la rete interna a minacce esterne o facilitando l’esfiltrazione di dati sensibili dai sistemi interni. Si sospetta quindi che l’obiettivo della campagna GhostContainer sia lo spionaggio informatico.

    Al momento non è possibile attribuire GhostContainer a un gruppo di attori noti, poiché gli aggressori non hanno rivelato alcuna infrastruttura. Il malware incorpora il codice di diversi progetti open-source pubblicamente accessibili, che potrebbero essere sfruttati da hacker o gruppi APT di tutto il mondo. In particolare, alla fine del 2024, un totale di 14.000 pacchetti dannosi sono stati identificati in progetti open-source, con un incremento del 48% rispetto alla fine del 2023, evidenziando la crescente minaccia in questo settore.

    I consigli di Kaspersky

    Per evitare di subire attacchi mirati da parte di attori noti o sconosciuti, gli esperti di Kaspersky consigliano di:

    • Fornire al team SOC l’accesso alle informazioni più recenti di threat intelligence (TI).
    • Aggiornare il team di cybersecurity per affrontare le ultime minacce mirate.
    • Utilizzare soluzioni EDR per il rilevamento degli endpoint, le indagini e la risoluzione tempestiva degli incidenti.
    • Implementare una soluzione di sicurezza aziendale in grado di rilevare precocemente le minacce avanzate a livello di rete.
    • Poiché molti attacchi mirati sfruttano il phishing o altre tecniche di social engineering, è importante una formazione specifica sulla consapevolezza della sicurezza fornendo le abilità pratiche al team.

    Dichiarazioni

    Sergey Lozhkin, Head of GReAT, APAC & META, ha commentato così la scoperta della backdoor GhostContainer: “La nostra analisi approfondita ha rivelato che gli attaccanti sono molto abili a sfruttare i sistemi Exchange e a sfruttare vari progetti open-source relativi alle infiltrazioni negli ambienti IIS ed Exchange, oltre a creare e potenziare sofisticati strumenti di spionaggio basati su codici pubblicamente accessibili. Continueremo a monitorare la loro attività, insieme alla portata e all’entità di questi attacchi, per comprendere meglio il panorama delle minacce”.

    backdoor cybersecurity Cyberspionaggio Kaspersky
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    Redazione LineaEDP
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