• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Contattaci
Close Menu
LineaEDPLineaEDP
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    Trending
    • Netskope: la sicurezza deve essere unificata
    • Kyndryl e AWS si alleano per la modernizzazione dei mainframe
    • Cloud: guardare all’ottimizzazione come a un processo evolutivo
    • Resilienza e conformità normativa con Commvault, Kyndryl e Pure Storage
    • Dai dati al valore, ecco la sfida digitale delle PMI
    • Le aziende industriali in EMEA sottovalutano le vulnerabilità
    • Bitdefender potenzia l’email security con l’acquisizione di Mesh Security
    • SAP presenta le ultime novità per la gestione della spesa
    Facebook X (Twitter) Vimeo Instagram LinkedIn RSS
    LineaEDPLineaEDP
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    LineaEDPLineaEDP
    Sei qui:Home»Categorie Funzionali»Posizione Home-Page»La GenAI nella Customer Experience: 5 miti da sfatare

    La GenAI nella Customer Experience: 5 miti da sfatare

    By Redazione LineaEDP09/06/20256 Mins Read
    Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email

    Luigi Esposito di Konecta spiega che, se gestita con responsabilità, la GenAI può trasformare positivamente il settore del servizio clienti

    GenAI

    Di seguito condividiamo l’articolo di Luigi Esposito, Head of AI Deployment di Konecta, EMEA e mercati anglofoni, dedicato all’uso dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) nell’ambito della Customer Experience.

    L’esperto evidenzia come nel dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale, si alternano promesse di automazione totale e timori di perdita massiccia di posti di lavoro. Tuttavia, sta emergendo una realtà più concreta.

    Il white paper “Cutting through the noise: Early lessons from deploying GenAI to transform customer experience” di Konecta, realizzato in collaborazione con BCG, smonta cinque miti diffusi sulla GenAI, basandosi su risultati concreti.

    Come infine sottolinea l’esperto, la GenAI non è qualcosa che si implementa dall’oggi al domani. Richiede basi solide, riorganizzazione umana e coinvolgimento degli operatori. Solo a queste condizioni può diventare un motore di performance sostenibile.

    Buona lettura!

    Intelligenza Artificiale Generativa e Customer Experience: oltre il clamore, verso un impatto reale

    Nel dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale (AI), si alternano promesse di automazione totale e timori di perdita massiccia di posti di lavoro. Tuttavia, sta emergendo una realtà più concreta. Konecta, realtà specializzata nella customer experience, ha pubblicato un white paper che intende sfidare questa narrazione attraverso esempi reali di implementazione dell’AI generativa (GenAI) nel servizio clienti. Realizzato in collaborazione con BCG, il documento smonta cinque miti diffusi sulla GenAI, basandosi su risultati concreti.

    Il messaggio è chiaro: la GenAI non è né una bacchetta magica né una soluzione pronta all’uso. Richiede un’infrastruttura solida, una forte cultura del dato e una revisione profonda dei processi aziendali. Un white paper, intitolato “Cutting through the noise: Early lessons from deploying GenAI to transform customer experience” offre indicazioni preziose per le aziende alle prese con l’integrazione della GenAI. Konecta sta già applicando questa roadmap attraverso il suo piano strategico Katalyst 2028, basandosi su casi d’uso concreti dei clienti. Vediamo qui di seguito quali sono i miti sulla GenAI e come reggono alla prova dei fatti.

    Mito n.1: La GenAI serve solo a ridurre i costi

    I benefici iniziali della GenAI (fino al 30% di aumento della produttività e 16% di riduzione dei tempi di gestione) confermano il suo valore operativo, ma il suo impatto va ben oltre. Migliora la qualità della comunicazione, supporta il coaching in tempo reale e aumenta l’engagement con clienti e vendite.

    Esempio: un’assicurazione europea ha registrato un aumento del 40% del tasso di conversione in sole sei settimane, grazie a una soluzione combinata di AI, formazione e supervisione umana.

    Che cosa osserviamo: nei contact center Konecta dove sono stati implementati strumenti di AI, gli operatori umani non solo lavorano più velocemente, ma anche in modo più intelligente. Fanno domande migliori, riformulano in modo più chiaro e colgono segnali più sottili. È in questi cambiamenti comportamentali, supportati da strumenti ben progettati e formazione mirata, che si crea il vero valore.

    Mito n.2: La GenAI riduce la soddisfazione dei dipendenti

    Contrariamente al timore diffuso, l’AI generativa integrata correttamente migliora l’esperienza dei dipendenti. Nei primi rollout, oltre il 70% degli operatori si è dichiarato entusiasta di utilizzare questi strumenti, principalmente per il tempo risparmiato e la possibilità di concentrarsi su interazioni ad alto valore.

    Che cosa facciamo: Konecta sta formando oltre 4.000 dipendenti in tutto il mondo all’uso dell’AI, con un forte focus su upskilling e sviluppo di carriera. Il 95% degli operatori intervistati ha trovato utili gli strumenti di trascrizione, e l’82% ha apprezzato la formazione personalizzata guidata dall’AI. Lungi dal sostituirli, la GenAI dà nuovo significato al loro lavoro.

    Mito n.3: La GenAI non può offrire una customer experience coinvolgente

    È opinione diffusa che i clienti non gradiscano le interfacce automatizzate. Il white paper chiarisce che non è l’AI in sé a essere rifiutata, ma un servizio scadente. Se ben utilizzata — con integrazione contestuale e possibilità di escalation a un operatore umano — la GenAI può portare la soddisfazione del cliente ai livelli, se non superiori, di quelli del supporto tradizionale.

    Che cosa misuriamo: l’introduzione di strumenti GenAI in alcuni casi d’uso ha aumentato i punteggi di soddisfazione dal 81% all’85% in appena due mesi.

    Mito n.4: Il successo della GenAI dipende tutto dall’algoritmo

    In realtà, il 70% del successo della GenAI dipende da processi, team e integrazione aziendale. L’AI non è solo un software plug-in: richiede un ecosistema tecnico completo — infrastruttura cloud, governance dei dati e un cambiamento profondo nei modelli operativi. Secondo il rapporto AI Radar 2025 di BCG, infatti solo il 10% degli sforzi profusi in una trasformazione tecnologica di successo è legato agli algoritmi stessi. Il 20% riguarda i dati e l’infrastruttura.

    La risposta di Konecta: il piano Katalyst 2028 prevede una doppia trasformazione, sia tecnologica che organizzativa. Le nostre partnership con Google Cloud, AWS e Uniphore riflettono questa visione. Stiamo strutturando i flussi di dati, potenziando le capacità analitiche e soprattutto investendo nell’adozione sul campo da parte di operatori e manager.

    Mito n.5: La GenAI sostituirà gli operatori umani

    Il white paper smentisce chiaramente l’idea di perdite massive di posti di lavoro. I casi di maggior successo dimostrano un’interazione complementare tra umani e AI: gli strumenti automatizzati gestiscono i compiti ripetitivi, mentre le persone restano essenziali per situazioni complesse, emotive e strategiche. Secondo BCG, solo il 7% dei dirigenti si aspetta attualmente una riduzione del personale legata alla GenAI. La professione non scompare, dunque, ma si evolve verso maggiore ibridazione, maggiore competenza, e anche maggiore ascolto.

    La nostra visione: Konecta prevede di aumentare la propria forza lavoro a livello globale entro il 2028, assumendo profili ibridi — tecnologici ma anche empatici — in netto contrasto con gli scenari catastrofici previsti da alcuni osservatori. I nostri agenti riceveranno formazione specifica all’utilizzo degli strumenti digitali, in modo da sostenerli nel passaggio da BPO al digitale.

    Gestire la trasformazione

    La domanda non è più se la GenAI trasformerà il settore — lo sta già facendo. La vera domanda è come. Il white paper che abbiamo appena pubblicato, insieme all’implementazione del piano Katalyst 2028, dimostra che questa trasformazione può essere positiva, se gestita con responsabilità.

    Per costruire un futuro tecnologico al servizio del legame sociale e del progresso umano, sarà necessario riconoscere i limiti dell’AI – in particolare la sua assenza di discernimento morale, di esperienza vissuta e di interpretazione sensibile, indispensabili per le relazioni umane in ambito professionale e più in generale nella società.

    L’AI generativa non è qualcosa che si implementa dall’oggi al domani. Richiede basi solide, riorganizzazione umana e coinvolgimento degli operatori. Solo a queste condizioni può diventare un motore di performance sostenibile. Konecta sta già gestendo oltre 100 progetti GenAI. Il nostro ruolo è guidare questa trasformazione con responsabilità, mettendo le persone al centro.

    di Luigi Esposito Head of AI Deployment di Konecta, EMEA e mercati anglofoni

    customer experience intelligenza artificiale (AI) intelligenza artificiale generativa (GenAI) Konecta Luigi Esposito Servizio Clienti
    Share. Facebook Twitter LinkedIn Reddit Telegram WhatsApp Email
    Redazione LineaEDP
    • Facebook
    • X (Twitter)

    LineaEDP è parte di BitMAT Edizioni, una casa editrice che ha sede a Milano con copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Correlati

    Kyndryl e AWS si alleano per la modernizzazione dei mainframe

    20/06/2025

    Cloud: guardare all’ottimizzazione come a un processo evolutivo

    20/06/2025

    Resilienza e conformità normativa con Commvault, Kyndryl e Pure Storage

    20/06/2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    Security Words

    INFRASTRUTTURA APPLICATIVA: PROTEGGIAMOLA

    29/01/2024

    PASSWORD E STRATEGIA

    29/01/2024
    BitMATv – I video di BitMAT
    Legrand Data Center al Data Center Nation per parlare del data center del futuro!
    Snom: focus su tecnologia e partner
    Cumulabilità Transizione 5.0 e ZES: i vantaggi del Litio
    Transizione 5.0: vuoi il 45% sui software?
    Stormshield: Zero Trust pilastro della security aziendale
    Defence Tech

    Netskope: la sicurezza deve essere unificata

    20/06/2025

    Le aziende industriali in EMEA sottovalutano le vulnerabilità

    20/06/2025

    SERICS Cybersecurity Academy: per una formazione in cybersecurity d’eccellenza

    18/06/2025

    ConfSec 2025: lo stato dell’arte della cybersecurity nel Sud Italia

    17/06/2025
    Report

    IA quantistica: la nuova rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale

    19/06/2025

    PMI: l’adozione dell’IA è “work in progress”

    19/06/2025

    L’Intelligenza Artificiale trasforma lo shopping degli italiani

    18/06/2025

    PMI italiane e il potenziale inespresso dell’Intelligenza Artificiale

    18/06/2025
    Rete BitMAT
    • Bitmat
    • BitMATv
    • Top Trade
    • LineaEdp
    • ItisMagazine
    • Speciale Sicurezza
    • Industry 4.0
    • Sanità Digitale
    • Redazione
    • Contattaci
    NAVIGAZIONE
    • Cio
    • Cloud
    • Mercato
    • News
    • Tecnologia
    • Case History
    • Report
    • Sicurezza
    • IOT
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati - Iscrizione al tribunale di Milano n° 293 del 28-11-2018 - Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.