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    Sei qui:Home»Tecnologia»Red Hat annuncia la disponibilità di OpenShift 4.16

    Red Hat annuncia la disponibilità di OpenShift 4.16

    By Redazione LineaEDP17/07/2024Updated:17/07/20246 Mins Read
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    L’ultima versione di Red Hat OpenShift include nuove interessanti novità. Scoprile in questo articolo. Inoltre, Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service passa dalla disponibilità limitata alla disponibilità generale.

    Red-Hat

    L’attesa è finita. La nuova versione di Red Hat OpenShift è ora disponibile.

    L’annuncio arriva direttamente da Red Hat, leader mondiale nella fornitura di soluzioni open source, che presenta nuove funzionalità e miglioramenti per Red Hat OpenShift, la piattaforma applicativa cloud ibrida alimentata da Kubernetes, nonché la disponibilità generale di Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service. Le nuove funzionalità, disponibili con OpenShift 4.16, sono progettate per permettere alle organizzazioni di sviluppare, connettere e migliorare la sicurezza di workload diversi per un’esperienza più coerente tra applicazioni e ambienti.

    Esperienze migliori e una maggiore soddisfazione dei clienti sono al centro degli obiettivi IT della maggior parte delle aziende che, a tal fine, spesso ricorrono ad applicazioni intelligenti, comprese quelle abilitate all’intelligenza artificiale ed edge, che forniscono insight più rapidamente, ovunque siano necessari. Le decisioni prese oggi in merito a queste e ad altre applicazioni sono spesso a supporto di un’impostazione aziendale futura incentrata su AI ed edge. Tuttavia, adottare le più recenti tecnologie di intelligenza artificiale non è così semplice poiché questi sistemi e piattaforme devono funzionare in armonia con applicazioni e infrastrutture tradizionali critiche, come gli ambienti virtuali.

    I più recenti miglioramenti di Red Hat OpenShift sono stati pensati per aiutare le imprese a collegare carichi di lavoro diversi al fine di dare vita a un’esperienza di gestione e distribuzione più coerente, ovunque un’applicazione viva nel cloud ibrido e indipendentemente dal fatto che sia tradizionale o sviluppata per sfruttare l’innovazione dell’AI.

    Red Hat presenta un’opzione moderna per la virtualizzazione

    Con la continua evoluzione del panorama della virtualizzazione, molte organizzazioni cercano di migrare i carichi di lavoro virtuali esistenti verso piattaforme in grado di affiancare macchine virtuali (VM) e applicazioni containerizzate e funzioni serverless, con la possibilità di modernizzare le applicazioni basate su VM quando necessario. L’azienda offre ora, direttamente e attraverso partner, un servizio di Virtualization Migration Assessment che guida le aziende attraverso una metodologia di valutazione dei rischi per aiutarle a determinare il percorso migliore per la migrazione da una soluzione di virtualizzazione legacy.

    Gli ultimi miglioramenti di OpenShift per i casi d’uso della virtualizzazione semplificano ulteriormente la migrazione e la modernizzazione dei workload virtuali. Le nuove funzionalità includono:

    • Metro disaster recovery fornisce un disaster recovery regionale per le macchine virtuali (VM) che utilizzano lo storage distribuito su Red Hat OpenShift Data Foundation in combinazione con Red Hat Advanced Cluster Management for Kubernetes per la gestione.
    • Hot-add CPU offre agli utenti la possibilità di aggiungere risorse vCPU a una macchina virtuale in esecuzione in modo dichiarativo per migliorare la densità di memoria con overcommit e scalare più facilmente le macchine virtuali con hotplug della CPU.
    • Il monitoraggio della virtualizzazione multi-cluster con Red Hat Advanced Cluster Management consente agli utenti di visualizzare tutte le macchine virtuali su più cluster OpenShift, nonché di raccogliere e creare più rapidamente report per le macchine virtuali.

    Migliorare l’esperienza edge del cliente

    Ridurre al minimo i tempi di inattività del servizio è fondamentale per offrire ai clienti un’esperienza di qualità ed è particolarmente importante per le applicazioni in ambito edge. Per migliorare la qualità del servizio edge, Red Hat OpenShift 4.16 introduce un approccio “shift left” con aggiornamenti basati su immagini (IBU) per OpenShift a nodo singolo. Gli utenti di OpenShift a nodo singolo possono ora spostare gran parte del processo di aggiornamento in un ambiente di pre-produzione, riducendo così il tempo di aggiornamento nel sito di produzione. Inoltre, se un update fallisce o l’applicazione non torna a uno stato funzionante, è possibile eseguire il rollback allo stato precedente all’aggiornamento, ripristinando il servizio il più rapidamente possibile, indipendentemente dal successo o meno dell’aggiornamento.

    Inoltre, Appliance Builder basato su OpenShift è ora disponibile come anteprima tecnologica per i partner Red Hat che desiderano costruire appliance personalizzate chiavi in mano con istanze OpenShift autonome. Appliance Builder OpenShift è una utility basata su container che crea un’immagine disco che include l’Agent-based Installer, utilizzato per installare più cluster Red Hat OpenShift, e facilita l’installazione di OpenShift in siti periferici remoti su scala in quanto può essere effettuata con connettività limitata o nulla e senza la necessità di un registro esterno.

    “La capacità di modernizzare più rapidamente sia l’infrastruttura che le applicazioni è fondamentale per supportare al meglio le esigenze dei clienti, ma questo non può essere fatto da un giorno all’altro. Nel momento in cui le aziende prendono decisioni tecnologiche a supporto delle loro strategie di AI, sia per il presente che per il futuro, hanno bisogno di piattaforme che le predispongano per il successo futuro, bilanciando le esigenze delle applicazioni e degli ambienti legacy”, commenta Mike Barrett, Vice President e General Manager, Hybrid Cloud Platforms, Red Hat. “Con Red Hat OpenShift 4.16, le organizzazioni possono concentrarsi sia sui miglioramenti incrementali che sulla modernizzazione. OpenShift aiuta i clienti a preparare la loro infrastruttura per le esigenze dell’AI, gestendo e mantenendo al contempo le applicazioni e le infrastrutture tradizionali e mission-critical come ambienti virtualizzati, il tutto da un’unica piattaforma”.

    Espandere la sicurezza dei carichi di lavoro hybrid cloud su scala con Red Hat

    Secondo lo State of Kubernetes Security Report 2024 di Red Hat, i problemi di sicurezza continuano ad avere un impatto sui risultati aziendali: il 67% degli intervistati ha dichiarato che le proprie aziende hanno ritardato o rallentato lo sviluppo delle applicazioni a causa delle crescenti preoccupazioni in merito. Inoltre, la complessità degli ambienti Kubernetes basati su container è un fattore che alcune organizzazioni devono ancora affrontare.

    Per aiutare le aziende ad adottare un approccio orientato alla sicurezza nella creazione, distribuzione e manutenzione di applicazioni cloud-native su scala, Red Hat ha reso generalmente disponibile Advanced Cluster Security Cloud Service.

    Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service è un servizio cloud di sicurezza nativo Kubernetes completamente gestito che supporta sia OpenShift che piattaforme Kubernetes non Red Hat, tra cui Amazon Elastic Kubernetes Service (EKS), Google Kubernetes Engine (GKE) e Microsoft Azure Kubernetes Service (AKS). Con Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service, le aziende possono iniziare a proteggere i carichi di lavoro in pochi minuti e scalare più facilmente tra cloud e aree geografiche senza costi aggiuntivi o complessità.

    Disponibilità

    Red Hat OpenShift 4.16 è ora generalmente disponibile. Maggiori informazioni, comprese le modalità di aggiornamento all’ultima versione, sono disponibili qui. Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service passa dalla disponibilità limitata alla disponibilità generale.

    nuova release Red Hat Red Hat OpenShift Red Hat OpenShift 4.16
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